Nuova puntata per la nostra rubrica Viaggio in Italia. Oggi tappa in Campania, in vista del nuovo evento SIOS23 Giffoni. Caserta, Napoli, Salerno, Benevento, Avellino. Focus su formazione, ricerca scientifica, finanza e crowdfunding
Sono otto, hanno focus diversi e non entrano quasi mai in competizione tra loro. Gli incubatori certificati campani sono distribuiti su tutto il territorio regionale. A farla da padrone, in quanto a presenza, non è Napoli, come si potrebbe pensare. Ma Caserta che ne ha tre. Seguono i due di Napoli, e uno per provincia tra Salerno, Benevento e Avellino. Come si differenziano, qual è la value proposition di ognuno di loro?
Questo nostro Viaggio in Italia è il preludio del report sull’ecosistema dell’innovazione (con tutti i dati e numeri delle performance del 2023, curiosità sulle startup e le interviste ai protagonisti) che presenteremo durante il nostro SIOS23 Giffoni (13 ottobre, Giffoni Valle Piana), l’evento con cui metteremo al centro i giovani e la necessità di nuovi modelli di sviluppo delle imprese che guardano lontano, puntando sulla valorizzazione delle diversità e sul gioco di squadra. Clicca qui per info.
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Napoli, i giovanissimi e le università
Il nostro viaggio parte da Napoli, sede del Giffoni Innovation Hub. Nato nel 2014 da un’idea di Luca Tesauro, Orazio Maria Di Martino e Antonino Muro, si pone l’obiettivo di offrire opportunità nel mondo dell’imprenditoria giovanile. L’incubatore ha quattro business unit utili a formare, con le aziende partner, giovani talenti e creare contenuti di valore per le imprese, soprattutto nel campo della content creation (scrittura creativa e filmmaking). Giffoni Innovation Hub, in particolare, favorisce percorsi di accelerazione per supportare la nascita di startup nei campi di media & entertainment, social impact, tech, intelligenza artificiale, food e turismo. L’idea alla base dell’acceleratore è di sostenere progetti che possano fornire soluzioni per corporate e istituzioni, attraverso dei format di open innovation. Tra le sue iniziative, Giffoni for Kids, primo percorso di accelerazione pensato per la fascia kids & teens, che punta a fornire alle imprese soluzioni innovative realizzate durante il percorso di accelerazione.
Altro incubatore napoletano è Campania New Steel che nasce nel 2016 da una partnership tra Città della Scienza e l’Università degli Studi di Napoli, Federico II. Da questo particolare, si capisce già come questo incubatore si sia focalizzato negli anni sul ramo della ricerca scientifica e sulla creazione, in particolare, di spinoff universitari. Negli anni ha accelerato oltre 150 progetti, raccogliendo quattro milioni di euro di finanziamenti. Campania New Steel che ha due sedi, una a Coroglio e l’altra nel Polo Universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio, vive una fase di profonda trasformazione dopo la messa in liquidazione del 2021.
Salerno, città del foodtech
Nel 2020 su un’idea di un’azienda, la Formamentis Group, guidata da Giuseppe Melara e dedicata alla formazione del personale, nasce In Cibum Lab che si focalizza esclusivamente sui progetti di innovazione in ambito food. L’idea iniziale era di formare figure professionali in ambito food, poi il progetto si è ampliato, aprendo le porte ad imprenditori o aspiranti tali. Una figura chiave all’interno dell’incubatore è Tommaso D’Onofrio che assume oggi il ruolo di advisor ed è nel board di Demetra Holding, la società che si occupa di finanziare le startup. Queste ultime entrano in un percorso di accelerazione partecipando a una call, che si chiama “Io Ci Credo”, alla quale possono aderire sia imprese costituite che quelle in fase di costituzione. Il percorso ha la durata di 3 mesi, con un primo contributo, un Grant Award che punta a coprire gli oneri di partecipazione. I numeri oggi: 14 startup incubate con una raccolta complessiva di 2 milioni di euro di finanziamenti.
Caserta domina con 3 incubatori
Il nostro viaggio negli incubatori casertani inizia con la storia di Fernando Del Rosso, docente per l’Università degli Studi di Napoli, Luigi Vanvitelli, nonché dottore commercialista ed esperto contabile. Lui è la mente dietro Fare Impresa l’incubatore che ha creato, riunendo un team di consulenti con competenze varie tra cui marketing, vendita e finanza agevolata. Il suo programma di accelerazione, Call for Idea ha una durata di sei mesi e si rivolge a team con competenze multidisciplinari. Il percorso inizia da un aiuto nella fase di costituzione della startup, per proseguire con un supporto nella creazione del business model e con una assistenza in campagne di raccolta fondi, soprattutto sulle principali piattaforme di equity crowdfunding. Una particolare attenzione viene prestata dall’incubatore alle varie agevolazioni fiscali e finanziarie, potendo contare su un team nutrito di commercialisti.
Dal 2014 è attivo a Caserta, e con sedi in altre sei città italiane, anche un altro incubatore, 012 Factory, che nasce dall’idea di sette imprenditori, tutti con alle spalle esperienze all’estero, tra cui Sebastian Caputo, Ceo del progetto. Qui il percorso di incubazione può iniziare in diversi modi, a seconda della fase di sviluppo della startup o della PMI innovativa. Per le startup ancora in stato embrionale c’è 012 Factory Academy, un percorso di formazione gratuito. Per chi è in fase di pre-seed e seed, l’incubatore offre servizi di networking per facilitare incontri con investitori. Mentre le startup in fase growth sono supportate nella realizzazione di piani di marketing e nella ricerca di finanziamenti. I numeri: 70 startup incubate e 20 brevetti depositati e software lanciati.
Anna Galdieri è la mente di Incubatore Campano. L’imprenditrice, nel 2020, decide di offrire una serie di servizi di consulenza sia a imprese che privati. Una figura chiave è Pasquale Brancaccio, che oggi ricopre la carica di direttore generale. In particolare, l’incubatore si focalizza sul supporto a startup in alcuni comparti specifici, come le biotecnologie, la meccatronica, ma anche startup in campo legale ed economico. Il percorso di incubazione è diviso in più fasi. Una prima di pre-incubazione, durante la quale le startup possono usufruire gratuitamente degli spazi del coworking con l’affiancamento di tutor per un aiuto nella definizione dell’idea imprenditoriale, nell’attività di redazione del business plan e di project management, per un periodo che varia dai 6 ai 18 mesi. Si prosegue con una selezione, in cui si valuta la validità dell’idea con l’inizio di un percorso di incubazione della durata di 3 anni. Al termine del quale c’è un’altra fase di post incubazione, in cui si offrono altri servizi alle startup, come collegamenti con partner esterni e strategici e un supporto nei processi di internazionalizzazione.
Crowdfunding e partecipazione ai bandi
Il nostro viaggio termina con i due incubatori che coprono le altre province campane. Per le startup avellinesi un punto di riferimento è Incubatore SEI, nato nel 2020 da un’idea di Vincenzo Vitale, ex manager e consulente finanziario, che ha costruito il suo progetto coinvolgendo partner locali e ispirandosi ai principi di sostenibilità, etica e innovazione. Il percorso di accelerazione è diviso in cinque fasi che vanno dalla validazione dell’idea fino allo scouting di partner commerciali e finanziari. Una delle fasi più interessanti del percorso, e che costituisce la value proposition dell’incubatore, è la formazione relativa al crowdfunding che viene offerta grazie a una partnership con Dynamo, tra le principali agenzie italiane di crowdfunding.
Terminiamo il nostro viaggio con Benevento. Qui ha sede Startup Europa e nasce da un’idea di Alessandro Ciotola, imprenditore esperto in finanziamenti pubblici. Proprio in virtù di queste competenze del suo team, Startup Europa si occupa soprattutto di aiutare le startup a presentare domande di finanziamento per avere accesso a bandi regionali, nazionali ed europei. Altra specializzazione dell’incubatore risiede nella formazione sulla metodologia lean startup con i mentor dell’azienda, tra cui imprenditori, professionisti, docenti universitari, che supportano le neo imprese nella validazione del modello di business e nella fase successiva di consolidamento e crescita.