Altro che agritech! Qui siamo già nell’agrivirtuale
Ben prima che Facebook facesse impazzire milioni di iscritti con Farmville, una software house nipponica se ne era venuta fuori con l’idea che si potessero fare soldi a palati spingendo i videogiocatori a coltivare ravanelli virtuali e mungendo gli sprites di vacche bidimensionali. Parliamo di Natsume. Non sappiamo se abbia fatto davvero i soldi, ma il primo Harvest Moon risale al 1996 e negli anni ha avuto più eredi di un coniglio da allevamento, quindi la risposta deve essere senza dubbio positiva. Nel 2014, per motivi ben poco chiari almeno a chi scrive, la saga agreste ha cambiato nome in Story of Seasons e oggi su Switch arriva Story Of Season: Friends of Mineral Town.
Se volete trascorrere una estate un po’ diversa, prendendovi cura di un orto virtuale…
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Il ragazzo di campagna
Story Of Season: Friends of Mineral Town è in realtà il remake di uno dei millemila episodi pubblicati in questi anni: Harvest Moon – Friends of Mineral Town, edito su GameBoy Advance nel 2003. Naturalmente un remake poligonale, nel senso che tutto ciò che su GBA era stato disegnato pixel su pixel, su Switch prende vita sotto forma di corposi poligoni, sebbene la grafica non sia certo il punto forte del gioco (anzi, lascia alquanto a desiderare).
…Oppure allevando mucche policonali, Story of Seasons è il titolo che fa per voi!
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Al cuor non si comanda
Esattamente come in ogni altro capitolo della saga, anche in Story Of Season: Friends of Mineral Town si interpreta un giovanotto di città che, ereditata una fatiscente fattoria, decide di cambiare vita e diventare fattore. Scopo del gioco è insomma alzarsi ogni mattino (virtuale) all’alba, correre a mungere le mucche (virtuali), raccogliere le uova (virtuali) nel pollaio (virtuale) e innaffiare le piante (virtuali). Tutto virtuale ma la fatica è reale, visto che i campi si estendono a perdita d’occhio, la ripetitività delle azioni (arare, dissodare, seminare, raccogliere) è stancante quasi come se si compissero per davvero e il nostro alter ego deve riposare e nutrirsi o stramazzerà esausto al suolo.
Giù in paese ci sono diverse ragazze in età da marito che stanno aspettando solo che posiate gli attrezzi e le invitiate a uscire
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Story of Seasons, ovvero: rifare tutto stagione dopo stagione
Ma c’è di più, perché nel poco tempo libero che avremo potremo scendere in città e tessere nuove amicizie: se impersonerete un personaggio maschile, avrete diverse pulzelle da corteggiare, se avrete scelto di calarvi nei panni di una rustica contadinella, invece, potrete scegliere tra altrettanti fanciulli (ma il gameplay non cambia, anche se fanciulla starà a voi corteggiare, fare regali e proporre inviti a cena… sarà pure sperduta tra le montagne ma è una società davvero moderna quella di Mineral Town…).
Le stagioni si alterneranno mutando il paesaggio. Ciascuna porta con sé diverse feste utili a socializzare
Non è facile riuscire a ritagliare del tempo per sé, soprattutto agli inizi quando dovremo vedercela con mezzi antidiluviani (zappe, rastrelli, innaffiatoi, ecc…) che impongono di curare ogni campo quadretto dopo quadretto. Procedendo con l’avventura per fortuna sarà possibile mettere le mani su varianti più potenti di ciascuno strumento che renderanno le attività quotidiane uno scherzo.
Graficamente Story of Seasons è proprio bruttino…
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Insomma, Story Of Season: Friends of Mineral Town è una sorta di Animal Crossing, ma con diversi anni in più sulle spalle. Se state giocando a New Horizon, noterete infatti che il gameplay del titolo di Marvelous è assai più limitato e semplicistico. Non dimentichiamo, del resto, che il gioco originale risale al 2003. Non si comprende perché pure la grafica, che sarebbe potuta essere tirata a lucido in modo più pretenzioso, sembri vecchia e si posizioni dalle parti di quanto visto su Nintendo 3DS.
Beato te, contadino, che sei più ricco di un re
I limiti tecnici e di gameplay sono insomma quelli di qualsiasi altro capitolo della serie (a eccezione forse dell’episodio che arrivò su GameCube, Harvest Moon – A Wonderful Life, graficamente uno dei più ispirati), ma a quanto pare questo non ha impedito alla saga di arrivare a sfiorare il quarto di secolo, quindi probabilmente anche questo titolo farà felici le schiere di contadini virtuali che attendevano con ansia di poter tornare ad arare campi cibernetici. Chi invece si è avvicinato al genere dei “simulatori di vita da vivere” solo di recente, con Animal Crossing New Horizon, potrebbe incontrare qualche difficoltà di adattamento maggiore, visto che il videogame Nintendo consente molte più libertà.