Bello e sfidante. Non ci sono sfere, ma uova. Allevateli tutti
Quanto tempo dedicherete ai videogiochi sotto le feste? Ve lo domandiamo perché certi titoli sono tanto belli quanto lunghi. Occorrono ore per goderseli a pieno e apprezzare i progressi. Monster Sanctuary, prodotto dai quei campioni di Team17 e sviluppato da Moi Rai Games, potrebbe definirsi un RPG frutto di una ricetta davvero piccante: mettete in un grosso calderone la logica dei Pokémon e degli allenatori di mostriciattoli, aggiungete abbondanti dosi di Medioevo e condite infine il tutto con la difficoltà sfidante dei Metroidvania. In un ambiente 2D, ma ricco di colori e angoli da scoprire in grafica retro, inizia un viaggio per salvare il mondo e gli umani e le creature che lo abitano.
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Monster Sanctuary: si inizia sempre con quella scelta
Il genere di questi RPG parte sempre con la scelta del nostro primo mostriciattolo da allevare e far combattere sul campo. In Monster Sanctuary il giocatore ha la possibilità di pescare tra uno dei quattro famigli a disposizione. Ciascuno rappresenta uno dei quattro elementi – terra, fuoco, aria e acqua – con punti di forza e di debolezza. A differenza però di altri titoli, il viaggio che faremo sarà sempre in coppia: you will never walk alone, in sostanza. E infatti il giocatore può farsi accompagnare dal compagno di cui più ha bisogno in quel momento. Opzione tutt’altro che estetica: ogni mostro potrà aiutarci aprendoci varchi o sollevandoci da terra per superare ostacoli. Utili in combattimento, ma anche altrove.
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Il combattimento
Gli ambienti in Monster Sanctuary sono davvero stretti. Se in altri videogiochi come Pokémon o Nexomon ci si può giostrare evitando gli scontri inutili, quando si ha fretta di andare avanti, nel titolo disponibile su Switch dovrete rassegnarvi. Gli avversari si muoveranno spesso in gruppi di tre, spostandosi a loro piacimento a destra e a sinistra, rovinando quasi sempre i vostri piani di evitarli facendo un semplice balzo. L’RPG presenta una modalità di combattimento a turni (massimo 3 contro 3). Quando arriva il nostro abbiamo a disposizione diversi tipi di mosse (attacco, difesa, cura e potenziamento del gruppo).
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Ad aggiungere parecchia strategia a una semplice turnazione degli attacchi, gli sviluppatori hanno previsto la possibilità di potenziare le combo. Potremo scegliere dunque quale creatura far attaccare per prima, aumentando il livello della combo che andremo a scatenare contro gli avversari, riducendo così il tempo impiegato a chiudere i conti e proseguire nel viaggio. L’aspetto non è secondario: alla fine di ogni combattimento riceveremo un punteggio in stelline (da 1 a 5): più alto sarà più avremo la possibilità di raccogliere oggetti rari.
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Allevare e raccogliere
Nel mondo di Monster Sanctuary ci sono un sacco di cose da fare e scoprire. Scrigni che contengono oggetti preziosi e cibo, porte per teletrasportarsi e, non da poco, decine e decine di mostri da catturare. A differenza di Pokémon non esistono sfere o altri marchingegni tech per addomesticarli. Occorrerà invece prima sconfiggere la squadra avversaria nel minor tempo possibile e, se le stelline saranno abbastanza alte, ci sarà la possibilità di raccogliere l’uovo del mostro desiderato. Al termine del combattimento il giocatore può sceglierlo tra una breve lista di oggetti rari o comuni.
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L’uovo andrà semplicemente fatto schiudere per allargare il nostro team. L’altro lato dell’RPG sta nell’inventario e nei talenti da sbloccare. Una marea di oggetti con cui è bene prendere confidenza per farsi più forti e un albero di potenziamento tutto da colorare con punti abilità prima da guadagnarsi in combattimento e poi da spendere. Le cose da fare, lo avete capito, sono davvero tanto e forse si corre il rischio di dimenticarsi della storia tra tutte quelle piattaforme. Ma vi avevamo avvisati: certi videogiochi hanno bisogno di tempo. Non ci resta che augurarvi buone feste da gamer!