La seconda espansione di Immortals Fenyx Rising è ora disponibile, ma sembra un po’ una copia ‘cinese’ del titolo originale…
Torniamo ancora a parlare di Immortals Fenyx Rising, una delle più riuscite sorprese dello scorso autunno (qui la nostra recensione), in quanto ha appena ricevuto un aggiornamento che sblocca la seconda nonché penultima espansione del gioco, Miti del Regno d’Oriente.
Disponibile su tutti i sistemi di gioco esistenti (PlayStation 4, PlayStation 5, Switch, Xbox One, Xbox Series X/S, Google Stadia e Microsoft Windows), riuscendo anche a dimostrare di girare discretamente bene sull’ibrida Nintendo, Immortals Fenyx Rising vanta anche un season pack piuttosto ricco, che si compone di tre avventure differenti. La prima, Una nuova divinità, la abbiamo testata un mesetto fa e ci ha permesso di ritornare nella tunica di Fenyx, l’astro nascente nel pantheon ellenico dell’avventura principale.
Con Miti del Regno d’Oriente, invece, si cambia decisamente eroe e ambientazione. Ci si trasferisce infatti nell’antica Cina, alle prese con un immaginario folkloristico che da Pollon a questo giro vira verso Kung Fu Panda, per calarci nei panni di Ku, venturo eroe alle prese con un proprio percorso di maturazione. Mutati eroi e contesto, resta però inalterato il gameplay, che ancora una volta segue pedissequamente quanto fatto da Nintendo con l’ottimo The Legend of Zelda – Breath of the Wild. Questo significa insomma che ci ritroveremo immersi in un mondo 3D zeppo di cose da fare, nell’ordine che preferiremo.
Anche Ku, al pari di Fenyx, ha a disposizione un paio d’ali, che gli torneranno utili tanto per accorciare le distanze tra una location e l’altra, quanto nella risoluzione di piccoli enigmi. A ben guardare, il solo limite di Miti del Regno d’Oriente è la sua natura derivativa: non c’è una sola idea originale e, benché le meccaniche di Immortals Fenyx Rising riescano sempre a intrattenere e divertire, era lecito aspettarsi qualcosa in più.
Invece si ha la sensazione di giocare a una copia ‘cinese’ (perdonateci l’ironia scontata…) del titolo originale, che difetta peraltro delle scene umoristiche che caratterizzavano gli scambi di battute tra Zeus e Prometeo, sottolineando con garbo e freschezza le peripezie del nostro novello Icaro. Giocando, si avverte insomma l’inesperienza degli sviluppatori, i ragazzi dello studio di Ubisoft Chengdu che ha sviluppato Miti del Regno d’Oriente mentre Ubisoft Quebéc completava Immortals Fenyx Rising.
I due titoli condivideranno anche motore e regole di gioco, ma la caratterizzazione di questa espansione è di gran lunga inferiore, anche se riesce comunque a risultare un’avventura godibile, per quanto meno ispirata. La stessa ambientazione, pur abbondando di pagode, presenta un forte riciclo di asset dall’isola ellenica del gioco principale. Ci ha soddisfatto pienamente invece la longevità: l’avventura principale non supera le 5 ore, ma la mappa, discretamente estesa, abbonda di sfide e side quest. Forse a livello di sinossi si avverte che la seconda metà del gioco è fin troppo accelerata e avrebbe avuto bisogno di altre 2-3 ore per dispiegarsi pienamente ma, considerate le novità pressoché nulle, difficilmente avremmo avuto voglia di terminare anche questa avventura se fosse durata di più. E sarebbe stato un gran peccato perché merita comunque di essere goduta fino ai titoli di coda.