Secondo l’indagine della fintech SumUp, la nuova tendenza permette di rivivere, direttamente in casa, grazie a servizi di take-away e delivery, l’esperienza gastronomica di locali e ristoranti
Durante il lockdown di marzo e aprile scorsi, le parole d’ordine degli italiani in cucina erano tre: “fatto in casa“. Pane e pizza impastati come una volta e il lievito di birra andato a ruba dagli scaffali dei supermercati. Le nuove restrizioni in atto in questo periodo, e che probabilmente si protrarranno nei prossimi mesi, hanno portato all’emergere di una nuova tendenza culinaria. Si tratta del semipronto, che consente di replicare a casa, attraverso i servizi di take-away e delivery, l’esperienza gastronomica dei ristoranti e dei locali. Un nuovo modo di pensare l’asporto, sperimentato a Milano, così come in altre città e regioni italiane.
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Proprio dai ristoranti nasce la nuova proposta, come adattamento ai provvedimenti adottati a livello nazionale per contrastare l’emergenza sanitaria. Perciò, se da un lato consente di regalare un’alternativa al cliente, il modello del semipronto risponde anche alle esigenze degli esercenti. In questo modo i ristoratori possono difatti offrire un servizio di delivery più efficiente e redditizio, spalmato nell’arco dell’intera giornata. Evitando di sovraccaricare il personale, di avere corrieri in eccesso e di non affidarsi a servizi terzi. Allo stesso tempo, i costi sono inferiori e le attività registrano un maggiore margine di guadagno.
La tecnologia al servizio del semipronto
Le soluzioni innovative per le transazioni elettroniche, come SumUp, fintech attiva nel settore dei pagamenti digitali con mobile POS, giocano un ruolo importante nel favorire il nuovo trend. Attraverso servizi come Negozio Online, store digitale che permette di condividere online il proprio menù. Oppure i pagamenti via link, grazie ai quali i ristoratori possono offrire ai clienti la possibilità di pagare a distanza. Per il commerciante sarà sufficiente inviare un link via mail, WhatsApp, SMS o social al cliente, che inserirà i dettagli del pagamento sul proprio smartphone.
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Ristoranti pionieri
Tre attività milanesi hanno fatto da apripista al semipronto, riscontrando un successo notevole. Il ristorante Fratelli Torcinelli sta offrendo un semipronto pugliese d’autore, che mira a portare i piatti del tacco dello stivale sulla cucina dei cittadini di Milano. “Il semipronto d’autore è stato un successo, tanto che al momento prevediamo di continuare con lo stesso modello. Non solo in caso di ulteriori chiusura in vista del Natale”, commentano Vincenzo Critelli, Sebastiano Corno e Pietro Caroli, fondatori di Fratelli Torcinelli, “ma anche nel caso in cui la situazione dovesse tornare alla normalità”.
Stanno avendo esiti positivi dal semipronto anche i gestori di Ribelle e Rascasse, locale specializzato in vino naturale e cocktail. Il modello si chiama “Drink a casa tua“: un pacchetto che include un drink sottovuoto, compreso di ghiaccio pure e decorazione udibile. L’idea è nata dai soci, Ruggero Delzotti e Roberto Attilio Nisoli, che ora stanno anche mettendo a punto nuove proposte di qualità dedicate al cibo, in occasione delle vacanze di Natale.
Anche Lorenzo Casoli e Andrea Cataldo, titolari del Bar BAH, nel quartiere milanese Isola, stanno attuando il semipronto, adattandolo alle caratteristiche del locale, ispirato a uno speakeasy di New York. Il loro servizio di take-away è rivolto soprattutto ai clienti che abitano nei dintorni del bar, per offrire la possibilità di continuare a gustare i cocktail preferiti e di trasferire a casa il sempre agognato aperitivo. L’asporto di Bar BAH è composto non sono dal drink, ma anche da stuzzichini, prenotabili dal mercoledì alla domenica. Il tutto, ordinandoli via WhatsApp e recandosi al locale a ritirarli.