Il diffondersi dell’auto elettrica è lento, ma quest’anno tutto fa pensare che la crescita di questo mercato sarà importante. Ecco come si stanno muovendo le case automobilistiche
La grande trasformazione che l’industria dell’automotive sta affrontando, quella della transizione energetica, ha nell’auto elettrica uno dei punti fondamentali.
Le stringenti normative europee sulle emissioni di CO2, che da quest’anno impongono una media per tutti i costruttori di 95 gr/km sul totale delle vetture vendute, hanno spinto le case a produrre modelli ad emissioni zero, o perlomeno con queste molto ridotte. Si possono ottenere solo con i veicoli elettrici o con le Plug-in Hybrid, le auto ibride che uniscono un motore termico ad una unità elettrica con la batteria ricaricabile attraverso le colonnine e le wallbox domestiche.
I problemi dell’elettrico
Un mercato quello delle auto elettriche che si scontra con alcune problematiche che devono essere assolutamente risolte per diffondere e rendere popolare questa tecnologia. Infatti, costo della vettura, infrastrutture pubbliche e autonomia rischiano di essere fattori limitanti. Se l’ultimo è molto vicino alla soluzione grazie all’adozione di batterie sempre più capaci e con percorrenze che, nei cicli di omologazione, hanno raggiunto i 400 km, le altre due presentano hanno ancora delle criticità.
Per capire quanto sia lento il diffondersi dell’auto elettrica andiamo a vedere le vendite dello scorso anno quando sono state immatricolate in Italia 10.566 vetture pari allo 0,5% del totale di 1.926.535 unità. È cambiato qualcosa ad inizio 2020 dove ne sono state vendute 1.943 auto elettriche (erano 283 nel gennaio ‘19), pari al 1,2% del totale contro lo 0,2% del gennaio precedente. In questa crescita sono stati fondamentali sicuramente la disponibilità degli incentivi all’acquisto sia quelli statali sia quelli adottati in alcune regioni come la Lombardia per auto con emissioni al di sotto dei 60 gr/km. Infatti ai 6.000 euro statali è possibile aggiungere fino ad altri 8.000 nel caso di rottamazione di un’auto Euro 0.
Non meno decisivo sarà il continuo arrivo di nuovi modelli e l’aumento della scelta. Guardando la classifica mensile troviamo sul podio al primo posto con 411 unità la Renault ZOE seguita dalla Peugeot 208 con 318 e dalla Volkswagen Up! a 215, due novità ed un classico del settore.
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Interessante rilevare che sono soprattutto vetture dei segmenti A e B a comandare la classifica, considerando anche smart, da quest’anno venduta solo con il motore elettrico, che nelle due versioni fortwo e forfour ha consegnato 278 veicoli.
City car solo elettriche
Bisogna anche ricordare che quest’anno alcuni costruttori hanno scelto di commercializzare tra le city-car solo modelli con alimentazione elettrica come nel caso di smart, Seat con la Mii, Skoda con la Citigo mentre Vw con la Up! la affianca alle tradizionali motorizzazioni a benzina e metano. Vedremo se sarà una scelta adatta al cliente prevalentemente cittadino che trova prezzi contenuti (rispetto alle altre elettriche) e politiche commerciali basate sull’utilizzo e non sulla vendita della vettura.
A breve troveremo sul mercato numerose novità a partire da quelle del Gruppo PSA con il SUV compatto Peugeot 2008 e la Opel Corsa entrambi con autonomia superiore ai 300 km. A queste si aggiungeranno le Kia e-Niro ed e-Soul con due possibilità di scelta per le percorrenze 300 o 400 km. Molto attesa anche la piccola Honda-e, dallo stile retrò ma altamente tecnologica nelle soluzioni, non ha gli specchietti retrovisori ma due piccole telecamere che proiettano le immagini sul cruscotto. Salendo nei segmenti superiori sono molti i marchi con delle proposte in arrivo. BMW punta sulla i4, coupé sportiva che sarà presentata entro l’anno così come la SUV iX3 alle quali risponde Audi con la famiglia e-tron in versione Sportback e GT. Rimanendo all’interno del Gruppo Volkswagen sono previste la Seat el-born, Skoda con due proposte di SUV, mentre è attesa per metà anno la Volkswagen ID3, dalle dimensioni di una Golf, la prima auto puramente elettrica di Wolfsburg sulla quale hanno puntato molto, con tre scelte di pacco batteria e percorrenze variabili tra i 330 a 550 km.
Non può mancare in questa battaglia Mercedes che ha creato un marchio specifico per le auto elettriche, EQ e alla SUV EQC le cui consegne iniziano adesso, affiancherà la più piccola EQA e EQB. Anche Volvo con la XC 40 Recharge, in Italia da dicembre, inaugura il programma che prevede dal 2020 al 2025 un modello elettrico all’anno.
Ford, invece, punta sulla sportività con la Mustang Mach-e che promette prestazioni e divertimento e non a caso hanno scomodato un nome che fa parte della storia della casa.
Ma sicuramente molta attenzione è richiamata dalla Fiat 500 EV che verrà mostrata alla stampa il 4 luglio per essere in concessionaria entro dicembre. La data non è casuale perché il 4 luglio del 1957 nasceva la prima generazione della vettura che ha motorizzato l’Italia.
Il probema della ricarica
Quindi da una parte troviamo l’industria automobilistica che ha investito pesantemente su questa tecnologia, solo il Gruppo Volkswagen ha previsto 33 Miliardi di euro fino al 2025, mentre le infrastrutture sono ancora, come detto, in ritardo. Perché se è necessario aumentare la capacità di carica delle batterie, servono da 50 kWh a 90 kWh per percorrere tra i 300 ed i 400 km, mancano i punti di ricarica veloce dove attaccare la spina. Con l’aumentare delle vendite sono necessarie le ricariche ad alta velocità da 50 kWh ed oltre come quelle del consorzio Ionity, finora molto limitate sul territorio nazionale. Nel resto d’Europa sono decisamente avanti. Anche rendere più veloce l’installazione di una wallbox in casa o nei cortili condominiali deve essere velocizzato, perché le pratiche burocratiche sono davvero molte e complicate.