I primi a sperimentarlo sono stati i clienti del Fresh store in California. Ecco il verdetto
Da qualche giorno i clienti dell’Amazon Fresh store di Irvine, in California, stanno sperimentando il Dash Cart, il carrello della spesa intelligente che la multinazionale di Jeff Bezos ha studiato per rendere sempre più confortevole l’esperienza del supermercato. Non è molto diverso dai colleghi se non per quel piccolo tablet posizionato sul manubrio per tenere sotto controllo la propria spesa. All’occorrenza, il software trasforma il carrello anche in una bilancia quando si mettono frutta e verdura nei sacchetti. La rivista Venture Beat lo ha testato. Possiamo già anticiparvelo: Amazon si è applicato, ma può fare di meglio.
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Amazon: i pro della spesa smart
Anche in Italia stiamo sperimentando da anni l’esperienza da clienti-cassieri. Spesso ci paghiamo da soli la spesa e quando andiamo al fast food sfruttiamo le casse automatiche. Amazon non è dunque l’unico attore in questo campo e non è neppure stato il primo. Dal canto suo, il Dash Cart sembra funzionare a meraviglia quando si depositano i prodotti nei sacchetti. Grazie a sensori e telecamere, il software del carrello rileva tutto, anche quello che rimettiamo sullo scaffale togliendolo dal conto. La bilancia, attivabile dal tablet, non è velocissima, ma a Venture Beat è risultata comunque più comoda rispetto a quella sempre presente nel reparto frutta e verdura. Per quale motivo? Ci si mette semplicemente meno tempo senza l’avanti-e-indietro per pesare banane, mele e zucchine.
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I contro
Chi ha fatto l’esperienza dell’Amazon store in California ha però spiegato che con o senza Dash Cart il tempo passato a fare la spesa non cambia. C’è poi l’ingombrante questione della capienza: il carrello intelligente ammette soltanto due sacchetti e questo potrebbe essere un problema per le famiglie numerose. Non è poi possibile esondare dai bordi del carrello: i sensori non riuscirebbero a leggere i codici. E siccome le nostre città sono piene di carrelli della spesa sparsi in luoghi improponibili, Amazon ha studiato una soluzione drastica: se mai dovesse arrivare anche in Italia, scordiamoci di portare il Dash Cart in fondo al parcheggio, perché il supermercato avrà cura di darci un carrello tradizionale riprendendosi quello più prezioso.