Mars, il colosso che produce anche le M&Ms, annuncia un passo indietro su alcuni prodotti come il McFlurry. Obiettivo? Rientrare nelle linee guida dell’OMS
Lo zucchero non è un nemico della salute, ma va consumato con attenzione. E’ la posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che nel 2015 ha aggiornato le linee guida del consumo di glucosio, fruttosio e zucchero da tavola, stabilendole al 10% dell’energia totale giornaliera, ma consigliando di consumare meno del 5% di zucchero al giorno sia per gli uomini che per le donne. Quel 5% equivale a circa 6 cucchiaini da tè. Semplice? Mica tanto se a dover rispettare la soglia sono anche i fast food come McDonald’s, che servono dessert come il McFlurry. In questo dessert ci sono anche le M&Ms. Solo quella parte, se consumata, equivale a 7 cucchiaini e mezzo di zucchero. Oltre il limite consentito, insomma.
Meno zuccheri nelle catene di fast food
Per evitare di trovarsi sul banco degli imputati come colpevoli di minare la salute dei consumatori a colpi di palline colorate, Mars (l’azienda produttrice di M&Ms) starebbe valutando un passo indietro rispetto alla presenza di suoi prodotti nelle catene di fast food. A rivelarlo, fonti vicine ai vertici aziendali riprese da Reuters. Mars sarebbe preoccupata dei dessert che includono le M&Ms, presenti anche nella Snickers pie di Burger King o nella Blizzard di Dairy Queen: con una sola porzione di questo dolce cosparso di M&Ms, infatti, i consumatori sforerebbero la soglia di assunzione giornaliera di zuccheri. Questa condizione contrasterebbe con la presa di posizione della Mars: i dolci si apprezzano meglio se consumati con moderazione.
L’azienda ha promesso pubblicamente di limitare il livello di zucchero in tutti i suoi prodotti per rispettare le linee guida dell’OMS. Un portavoce di Mars ha rifiutato di discutere pubblicamente i dettagli dell’operazione. Ma in una dichiarazione ha rivelato che l’azienda sta lavorando per fare in modo che tutti siano a conoscenza di questo impegno.
Parola d’ordine: trasparenza
Insomma, sullo zucchero e più in generale sul cibo spazzatura, la parola d’ordine è trasparenza. Proprio Mars, nel 2008 Mars è stata la prima azienda dolciaria negli Stati Uniti a indicare le calorie e lo zucchero contenuti nei suoi prodotti nella parte frontale delle confezioni dei suoi prodotti. I suoi concorrenti non hanno potuto far altro che imitare l’iniziativa.
Nel 2013 Mars ha smesso di vendere confezioni king size delle sue barrette dolci e ha limitato le confezioni di caramelle a un corrispettivo in calorie pari a 250 per porzione. All’inizio del 2016, l’azienda ha messo in guardia i suoi clienti circa la salsa Dolmio e i suoi macaroni and cheese, raccomandando di non mangiarne più di una porzione a settimana, a causa dell’alto livello di sale, zucchero e grassi contenuti in questi prodotti.
Secondo Reuters, poi, Mars sta promuovendo una linea di trasparenza, anche attraverso le sue etichette, in modo che i clienti possano godersi il cioccolato come una coccola, come dire, “occasionale”, e all’interno di una dieta bilanciata.
Lo zucchero più pericoloso è quello che non sai di consumare
Ma lo stop all’eccesso di zuccheri si riferisce non solo a quello presenti in caramelle, cioccolatini, barrette dolci, ma anche a quelli nascosti in salse e piatti pronti. Secondo la National Confectioners Association, infatti, cioccolato, caramelle, gomme da masticare e mentine pesano poco meno del 2% sulla media delle calorie assunte dagli americani. Le linee guida adottate dagli Stati Uniti all’inizio di quest’anno hanno messo in relazione il consumo di zuccheri con l’obesità e il diabete: combatterli significa combattere anche l’abuso e il consumo di dolci. Per questo il governo americano ha richiesto agli attori dell’industria alimentare di rendere nota sulle confezioni la quantità di zucchero aggiunto negli alimenti prodotti, un’azione supportata pubblicamente da Mars. A questa regola non devono sottostare i ristoranti, ma gli esperti dell’industria hanno rivelato che l’incontro tra Mrs e McDonald potrebbero portare la catena di fast food a rendere nota pubblicamente e volontariamente questa informazione circa i propri prodotti, McFlurry incluso.