La recensione del nuovo titolo di CD Projekt. Da open world a open city
Benvenuti, di nuovo ancora, benvenuti a Night City. California del Nord, anno 2077. Scordatevi la Silicon Valley delle startup. Il nuovo mondo è fatto di guerra, armi, potere, e tecnologie feroci. Se siete nuovi di queste parti è opportuno farvi un riassunto per capire come mai attorno ai grattacieli e ai quartieri più ricchi di questa megalopoli regnano deserto e disperazione.
Night City: risorta dalla guerra
Tutto è cominciato negli anni Novanta del secolo scorso, quando le prime guerra corporative hanno devastato gli USA. Il conflitto arrivò fin nel cuore di Night City: il centro venne distrutto da una detonazione nucleare che la Casa Bianca attribuì alla potentissima corporazione Arasaka. La ripresa fu lenta e nei decenni successivi si arrivò ad un passo dall’invasione della città da parte dei NUSA (New United States of America) per riportare la città libera sotto l’egida federale. A un soffio dallo scontro, si siglò però la pace: Night City sarebbe rimasta indipendente. In ballo non c’erano rivendicazioni democratiche, ma soltanto la sete di ricchezza delle corporazioni che, da quel momento in poi, hanno dominato ogni centimetro della città. Ora però basta: è il momento di buttarsi. Signori e signori, ecco a voi Cyberpunk 2077.
Cyberpunk 2077: l’evoluzione dell’open world
Il nuovo gioiello della software house polacca CD Projekt si è fatto attendere per quasi un decennio. Era il 2012 quando gli sviluppatori annunciarono l’avvio dei cantieri di un videogioco ambizioso. Forse all’epoca la nostra immaginazione non poteva ancora figurarsi la densità di esperienza di un open city (l’evoluzione gaming dell’open world). Il day one è caduto in un momento propizio ed epocale per accelerare le vendite del titolo: la next gen è appena nata e Cyberpunk 2077 – che noi abbiamo provato su PC – promette davvero un’esperienza immersiva nuova, ponendosi come prima pietra miliare del gameplay del prossimo decennio. I bug che abbiamo ritrovato saranno senz’altro corretti da tonnellate di patch per ripulire il codice. Ma basta dare un’occhiata al prodotto finale: queste sbavature sono ampiamente scusate dalla la mole di sviluppo richiesta.
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La storia di V
Cyberpunk 2077 è un complesso RPG in prima persona, pieno (anzi strapieno) di statistiche e potenziamenti che andranno a rafforzare il nostro personaggio. V, questo il suo nome, verrà disegnato dalla nostra fantasia in un editing all’avvio del titolo come pochi altri se ne erano visti. Oltre ai modelli predefiniti, abbiamo la possibilità di modellare l’anti-eroe in ogni centimetro della sua pelle. Curando smorfie, taglio dei capelli, occhi, potenza fisica e altre caratteristiche. La prima scelta, in capo soltanto alla nostra sensibilità, è però quella sull’origine che vogliano attribuire a V. Quale taglio vogliamo dare alla sua vita? Saremo un nomade che abita nella desertica periferia di Night City? Oppure preferiamo un profilo urbano, da vita da strada? Se neanche questo ci soddisfa potremmo considerare l’ipotesi della carriera in una corporazione. In qualsiasi situazione avremo comunque l’onore di incontrare il rocker Johnny Silverhand, al quale l’attore Keanu Reeves ha prestato volto, corpo e voce.
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Ora che abbiamo potuto calpestare i marciapiedi di Night City, guidare le automobili e confrontarci con una vita durissima possiamo aggregarci al coro: Cyberpunk 2077 non è GTA. Ma neanche lontanamente. Siamo senz’altro in un esperienza free roaming, dove le missioni secondarie valgono tanto quanto la storia principale. L’impegno che ci richiederà lo sviluppo e la crescita dei talenti del nostro personaggio ci proietta tuttavia in un mondo meno, come possiamo dire, spensierato. Scordatevi di rubare auto e farla franca dopo due curve.
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Cyberpunk 2077: tentacolare
Negli ultimi mesi ci siamo avvicinati come milioni di altri gamer a questo giorno. Abbiamo letto le comunicazioni ufficiali di CD Projekt, approfondito ogni minuto di gameplay rilasciato. Se c’è però un prodotto che ci ha preso per mano, placando parte dell’impazienza, è stato Il mondo di Cyberpunk 2077, edito da Panini Books. Pagine e pagine ricche di sapere e nozioni per immergere la nostra immaginazione in un mondo spietato. Se siete di quei gamer che, conquistati da un titolo, non vogliono più separarsene, questa pubblicazione è un valido compagno di viaggio.
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Nessuno tocchi il Secondo emendamento
In Cyberpunk 2077 si gira armati. Il Secondo emendamento – “The right of the people to keep and bear Arm” – è ancora scritto sulla pietra e su tutte le bocche di fuoco registrate o clandestine. La vita di Night City è pericolosa: chi arriva da fuori città sopravvive poco se non si adatta, facendosi le ossa con carattere, leadership e mazzette. Come per i veicoli, anche nelle armi è stato fatto un lavoro sorpaffino: le armi a proiettili sono quelle più tradizionali (economiche ma affidabili); le armi tecnologiche sono potenziate da cannoni elettromagnetici e riescono a trafiggere perfino le corazze dei veicoli; le armi intelligenti utilizzano la tecnologia gyrojet: sviluppate nel 1960 e subito dopo abbandonate perché poco affidabili, sono state rispolverate dall’avanzamento della ricerca bellica e oggi usano un sistema di puntamento laser o sonico in grado di scansionare il bersaglio e prevederne i movimenti.
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Prima di lasciarvi a Cyberpunk 2077 e alla sua vertiginosa densità videoludica, non possiamo non ritornare da dove eravamo partiti. Night City è caotica e piena di vita: basta un giro a piedi o in auto – in questa soluzione avremo la visuale in terza persona – per rendersi conto di quanto l’urbe tecnologica prosegua senza curarsi di noi. Quando ci rivolgiamo ai tantissimi NPC, scegliendo le risposte dei dialoghi e piegando la storia, i loro occhi ci seguono mentre ci spostiamo nello spazio, quasi come una Gioconda. Questo realismo è soltanto uno degli ingredienti: luci, costruzioni, traffico, cittadini sono strumenti di un’orchestra frenetica.
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Da Night City parte il futuro
Come tanti altri siamo convinti che gli altissimi voti di Cyberpunk 2077 testimonino il fatto che qualcosa sia successo sotto il cielo del gaming. Oltre a PlayStation 5 e Xbox Series X/S, il 2020 si sarebbe già chiuso con The Last of Us Parte 2. Ma la produzione di Naughty Dog era forse il definitivo addio alla quarta era del gaming. Cyberpunk 2077, dopo mille rinvii, è nata in una nuova era. Probabile che molti si ricorderanno di questo videogioco, probabile che altre software house decideranno di esplorare queste linee distopiche e cyberpunk, probabile che il 2077 sarà davvero ricordato come un anno bellissimo.
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