Ha partecipato anche Sam Altman, il Ceo della società USA. Una settimana fa la notizia del blocco temporaneo del software in Italia
Dopo il blocco all’accesso temporaneo a ChatGPT per gli utenti in Italia stabilito dal Garante della Privacy, nelle scorse ore si è tenuto un incontro tra le parti coinvolte, ovvero tra il Garante per la protezione dei dati personali e OpenAI, la società guidata da Sam Altman che da alcuni mesi domina il dibattito tech grazie al successo di ChatGPT, il software di intelligenza artificiale generativa. Guido Scorza, membro del Collegio, ha spiegato con un lungo post su StartupItalia le ragioni alla base del provvedimento. Vediamo dunque quali sono stati gli elementi emersi da questo confronto al quale ha partecipato lo stesso Ceo di OpenAI. «Pur ribadendo di essere convinta di rispettare le norme in tema di protezione dei dati personali», si legge nel comunicato finale, ChatGPT «ha tuttavia confermato la volontà di collaborare con l’Autorità italiana con l’obiettivo di arrivare ad una positiva soluzione delle criticità rilevate dal Garante riguardo a ChatGPT».
Provo a farla semplice su Garante e #Chatgpt.
Poi basta non so come dirlo altrimenti. pic.twitter.com/QlAcRx0onR— Matteo G.P. Flora (@lastknight) April 6, 2023
All’incontro erano presenti, oltre al Collegio del Garante (Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia, Guido Scorza) anche rappresentanti di OpenAI come Che Chang, Deputy General Counsel, Anna Makanju, responsabile Public Policy e Ashley Pantuliano, Associate General Counsel. La notizia della sospensione temporanea da parte del Garante della Privacy di ChatGPT ha infiammato il dibattito sui social, creando anche non poca confusione in merito a un tema delicato come quello della privacy. Alcuni hanno suggerito che, ancora una volta, l’Italia si sarebbe lanciata la zappa sui piedi, rischiando così di perdere terreno su un campo importante dell’innovazione come è appunto l’AI. In realtà, come vi abbiamo spiegato, in Europa sarebbero diversi i paesi pronti ad attuare una scelta analoga a quella del Garante della Privacy.
We of course defer to the Italian government and have ceased offering ChatGPT in Italy (though we think we are following all privacy laws).
Italy is one of my favorite countries and I look forward to visiting again soon!
— Sam Altman (@sama) March 31, 2023
Non è dunque improbabile che, in futuro, OpenAI debba affrontare situazioni legate al rispetto delle normative. La società, per quanto possa contare su investimenti cospicui (Microsoft ha messo sul piatto 10 miliardi di dollari), non poteva immaginarsi il successo globale che avrebbe ottenuto il proprio software. Dopo mesi di crescita imponente, sono arrivati i primi nodi al pettine. Per questo, spiega il Garante, OpenAI «si è impegnata a rafforzare la trasparenza nell’uso dei dati personali degli interessati, i meccanismi esistenti per l’esercizio dei diritti e le garanzie per i minori e ad inviare al Garante entro oggi (il 6 aprile, ndr) un documento che indichi le misure che rispondano alle richieste dell’Autorità».