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Aree che vengono trasformate, rinnovate e recuperate per migliorare e rendere più vivibili le nostre città. Si chiama rigenerazione urbana e negli anni ha permesso di dare nuova vita a molte zone che erano in stato di abbandono e di disagio, migliorando al tempo stesso il contesto socio-economico e la qualità della vita dei quartieri interessati. Sono molti gli interventi realizzati in tutta Italia, grazie ai quali gli spazi urbani sono stati riportati alla fruizione della comunità, contribuendo allo stesso tempo anche a contrastare la disoccupazione e il preoccupante ricorso al consumo di suolo edificabile.

L’inclusione sociale passa per l’imprenditorialità

Uno degli ultimi progetti messi in cantiere riguarda Olbia e si chiama “Che bella impresa”: fa parte dell’ITI, l’Intervento Territoriale Integrato, e nasce dall’intesa tra il Comune e la Regione Sardegna che, attraverso la programmazione dei fondi comunitari POR- FESR e POR-FSE 2014-2020, ha deciso di avviare un’iniziativa di inclusione sociale ed incentivazione all’imprenditorialità, modellandola sulle esigenze specifiche del territorio. In concreto si cerca di intervenire per andare a creare nuovi posti di lavoro attraverso progetti imprenditoriali mirati: così facendo a fine progetto ci saranno otto nuove startup e un numero ancora maggiore di persone formate, che potranno sviluppare in autonomia la propria idea e assumere così nuovo personale

Viabilità migliorata e aumento del verde pubblico

“Si tratta di un’azione innovativa per il territorio, poiché punta sulla valorizzazione di idee progettuali e sul tutoring per la nascita di nuove imprese”, ha spiegato il sindaco di Olbia Settimo Nizzi a Startupitalia: in questo caso riqualificazione urbana “significa migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso progetti che rendano più fruibile e vivibile il territorio”, aumentando ad esempio il verde pubblico e migliorando la viabilità. Le attività relative a “Che bella impresa, Olbia” si svolgono in particolare nei quartieri Sacra Famiglia e Poltu Quadu, con azioni di tipo materiale ed immateriale che si integrano tra loro.

“Progetti che rendono più vivibile il territorio”

“La scelta dei due quartieri  – prosegue il sindaco – è sicuramente mirata e la loro riqualificazione non potrà che influire positivamente sulla città nel suo complesso. Se da una parte queste zone appaiono come vulnerabili dal punto di vista sociale, dall’altro hanno un “grande potenziale di sviluppo, poiché fanno parte dell’ansa sud del golfo di Olbia che, una volta ultimati gli interventi di riqualificazione, si trasformerà in un’area di pregio della città, sia dal punto di vista naturalistico che commerciale”, conclude il primo cittadino di Olbia.

La rigenerazione urbana aiuta a creare nuove imprese

Questo tipo di progetti sono innovativi anche dal punto di vista del “metodo”, in quanto non vanno ad aiutare in maniera singola e diretta le persone ma – sottolinea il sindaco  Nizzi – “mirano a sostenere e accompagnare i cittadini nella creazione di un’impresa e di renderli indipendenti dal punto di vista lavorativo e, quindi, anche economicamente”. Si tratta di un circolo virtuoso che – come scopo ultimo – vuole sostenere le famiglie, i lavoratori e il tessuto imprenditoriale cittadino.

Nella foto in alto: Sergio Galasso (Itinerari paralleli Impresa sociale srl), il sindaco Settimo Nizzi, Debora Greco (Fondazione Brodolini), Matteo Sartor (Responsabile Unico del Procedimento).