Azioni a breve e lungo termine. «Porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili russi è il primo passo», ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen
L’autunno è alle porte, ma non sono soltanto le prossime bollette a preoccupare famiglie e politica europea. Sono mesi che telegiornali e stampa riferiscono di una situazione ormai insostenibile da parte delle imprese, energivore e non: l’impennata del prezzo del gas costringe perfino realtà in crescita e con ordinativi da tutto il mondo a rallentare la produzione o, peggio, ipotizzare la chiusura definitiva. Per rispondere a questa situazione la Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen ha presentato nelle scorse ore una proposta di politica europea comune sull’energia sia per affrancarsi dalle forniture russe, sia per dare un’accelerata a quella transizione energetica di cui si parla da anni. In questo articolo vi proponiamo un’elenco dei punti esposti dalla von der Leyen e che presto saranno in discussione in sede europea.
In un discorso tenuto in Slovenia, la numero uno della Commissione ha anticipato che Bruxelles è al lavoro per misure d’emergenza, così come a una riforma strutturale del mercato dell’energia. Passiamo dunque in rassegna le azioni da mettere in campo nel breve fino al lungo termine, consapevoli del fatto che la transizione non sarà indolore e non può realisticamente fare a meno di tecnologie e impianti esistenti (dunque più inquinanti delle fonti rinnovabili).
Politica europea comune sull’energia
- ADDIO ALLA RUSSIA. Questo è il passaggio iniziale del piano riassunto in una serie di tweet. «Porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili russi è il primo passo», ha detto von der Leyen. A sei mesi dall’invasione russa dell’Ucraina, il vecchio continente sta procedendo in modo non sempre ordinato sul tema energetico. Se la condanna alle azioni di Putin è unanime, d’altra parte è evidente il ricatto mosso da Mosca all’Europa, con la riduzione delle forniture di gas decise negli ultimi mesi.
- TETTO EUROPEO AL PREZZO DEL GAS. Nel frattempo, però, la Russia resta un fornitore prezioso, se non vitale per alcuni paesi dell’Unione Europea. Proprio per questo Bruxelles ha approvato come punto di discussione la proposta sul tetto comune al prezzo del gas. Il Presidente del Consiglio uscente Mario Draghi è stato tra i principali sostenitori di questa misura, proprio perché nella sua visione poggerebbe su una forza critica maggiore da parte del vecchio continente che potrebbe contrattare con Mosca un prezzo del gas più basso. Come sempre accade in questi casi, sarà compito dei singoli governi, a partire da quello di Berlino, scendere a patti.
We must bring those who believe in the power of the rules closer to us⁰
Ukraine of course. And the Western Balkans⁰
Balkan stability is European stability.
Their prosperity is our prosperity.
Best way to counter malign foreign influences is to strengthen democracy in Europe pic.twitter.com/ltPO57ZEVg— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) August 29, 2022
- DIPENDENZA. La presidente von der Leyen ha dichiarato che «il nostro crescente bisogno di altre materie prime non deve creare nuove dipendenze». In merito a questo aspetto contenuto nella proposta di politica europea sull’energia abbiamo discusso di recente con il professore di Chimica dell’ambiente all’Università di Bari, Gianluigi de Gennaro. Qui potete trovare l’intervista completa, dove affrontiamo le delicate questioni legate al gas. Per fare un esempio: perfino il nucleare, di cui molto si parla, prevede una dipendenza da fonti estere, come l’uranio.
- PARTNER AFFIDABILI. «Dobbiamo diversificare le forniture e creare legami con partner affidabili», ha aggiunto von der Leyen. Anche da questo punto di vista ci troviamo di fronte a una situazione complessa. Il fatto di rendersi più autonoma dalla Russia per quanto riguarda il gas, non sta spingendo l’Europa automaticamente verso partner sempre affidabili.
- SUPERARE LEGAME GAS-ELETTRICITA’. Il 9 settembre è una data da segnare in agenda perché ci sarà la riunione convocato dalla Repubblica Ceca, che ha la presidenza di turno del Consiglio dell’UE, in cui si riuniranno i ministri dell’Energia. Sul tavolo anche la proposta di superare il legame tra i prezzi di elettricità e gas. Il prezzo della prima è salito perché dipende dal gas necessario a produrla. Le rinnovabili in questo caso potrebbero essere una soluzione, ma gli esperti sostengono che al momento l’Italia non ha le infrastrutture adeguate per affrancarsi dal sistema tradizionale basato sui combustibili.