Presentato il 7° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, ricerca condotta da LifeGate in collaborazione con l’Istituto Eumetra MR
Sono 37,5 milioni gli italiani coinvolti in qualche modo nella transizione ecologica e nella sostenibilità. Rappresentano il 75% della popolazione e, tra loro, contiamo gli entusiasti, adulti e giovanissimi appassionati di questi temi e che li declinano nelle scelte di tutti i giorni; ma anche chi è semplicemente interessato o sensibile alle questioni del climate change e, almeno nelle intenzioni, ben disposto verso il green. Questa è la fotografia scattata nel 7° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, ricerca condotta da LifeGate in collaborazione con l’Istituto Eumetra MR. Oggi, mercoledì 22 settembre, StartupItalia ha partecipato alla conferenza stampa – tenutasi al Teatro No’hma di Milano – per raccogliere i dati sull’evoluzione in corso.
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Transizione ecologica: opportunità e costi
«Non possiamo aspettarci di correggere nel breve periodo le disuguaglianze sociali – ha premesso Enea Roveda, amministratore delegato di LifeGate – e neppure i problemi climatici verranno risolti subito. Però gli investimenti a cui stiamo assistendo, sia dal pubblico sia dal privato, ci aiuteranno a costruire un mondo molto diverso». Il lancio del 7° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile ha offerto l’occasione per ragionare anche sugli inevitabili costi che la transizione ecologica richiede e richiederà. Non soltanto dal punto di vista economico. A evolvere (per forza di cose) dovranno essere le abitudini di ciascuno di noi.
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«I costi della transizione saranno molteplici. E, probabilmente, perfino ingiusti sotto il profilo sociale – ha commentato l’editorialista del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli -. Se vogliamo parlare di sostenibilità dobbiamo aver il coraggio di parlare dei costi. Nel settore automotive, ad esempio, ci saranno migliaia di persone che perderanno il posto e andranno reinserite. Sarà una transizione che colpirà in maniera diseguale». Il processo è in corso e l’orizzonte non ancora chiaro. Ma cosa emerge dall’ultimo Osservatorio di LifeGate? Quanto sono pronti gli italiani alla transizione ecologica?
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La ricerca di LifeGate
Sono tre le ricerche complessive contenute nello studio. Una condotta sul piano nazionale (campione rappresentativo di 900 persone) e le altre sul piano locale, indagando le città di Milano e Roma (per ciascuna su un campione rappresentativo di 500 persone). I dati del 7° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile sono stati presentati da Renato Mannheimer dell’Istituto di ricerca Eumetra MR e commentati dalla Direttrice Editoriale e Comunicazione di LifeGate, Simona Roveda.
Alimentazione
Il 50% del campione nazionale dice di conoscere l’alimentazione sostenibile e il 14% consuma sempre alimenti biologici; il 33% ha detto che li acquisterebbe anche se costassero di più. Per quanto riguarda la quota di vegani e vegetariani, l’analisi di LifeGate riferisce che rappresentano il 5% della popolazione italiana.
Mobilità
Il 25% degli italiani, secondo l’Osservatorio, preferisce i mezzi di trasporto a minor impatto. Uno dei dati più interessanti riguarda poi l’utilizzo dell’auto elettrica: l’8% si muove sulle e-car. In una fase di ripresa di tutte le attività è emersa l’urgenza di mezzi pubblici più efficienti e green: e infatti il 74% riferisce che bisogna potenziarli insieme ai servizi in sharing.
Energia
L’87% del campione nazionale crede sia giusto che il paese investa nelle fonti rinnovabili. Ma, per il momento, soltanto il 20% utilizza questo tipo di energia per le proprie utenze.
Moda e design
Il fast fashion è una questione che le aziende del settore stanno cercando di correggere. Per il momento soltanto il 12% degli italiani dice di vestire sempre capi sostenibili. «Secondo il World Economic Forum – ha aggiunto Simona Roveda – la moda è il secondo settore più inquinante al mondo. Ma, fortunatamente, le aziende stanno cambiando approccio. Hanno iniziato a vedere la sostenibilità come fattore competitivo».
Gestione dei risparmi
La transizione ecologica e la sostenibilità non viaggiano soltanto sulle infrastrutture e nelle filiere produttive. Anche l’ambito degli investimenti è ricco di strumenti finanziari attenti all’ambiente. L’Osservatorio LifeGate riporta che il 12% degli italiani ha investito parte dei propri risparmi in fondi green. A parità di rendimento il 91% sceglie l’investimento sostenibile, percentuale che cala al 63% quando gli interessi sono inferiori.
Aziende
Il 7° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile di LifeGate si è concentrato anche su come le aziende vengono percepite e scelte dai consumatori. Insomma, a cosa guardano gli italiani quando giudicano un’impresa? Se usa responsabilmente le risorse (50%), se è carbon neutral (30%), se pubblica report di sostenibilità (19%) e se è un società benefit o B Corp (5%).
Climate change
A livello generale il 77% sa cos’è il riscaldamento globale; il 32% è in grado di descrivere la transizione ecologica; il 20% sa cosa significa la carbon neutrality; il 43% limita l’utilizzo delle bottiglie di plastica. In quest’ultimo caso il dato davvero sorprendente è che la quota dei giovanissimi, la Generazione Z, è di appena il 35%.