Hanno inventato gli impulsi di luce più brevi mai creati dall’uomo per osservare i movimenti degli elettroni. «I loro esperimenti hanno fornito all’umanità nuovi strumenti per esplorare l’interno degli atomi e delle molecole», ha commentato il Comitato Nobel
Hanno inventato i cosiddetti “attosecondi”, gli impulsi di luce più brevi mai creati dall’uomo per osservare gli elettroni, i tre vincitori del premio Nobel per la Fisica. Un “attosecondo” corrisponde esattamente a un trilionesimo di secondo: così i tre fisici sono riusciti a osservare il movimento di elettroni che duravano tra 250 e 650 attosecondi. «I loro esperimenti hanno fornito all’umanità nuovi strumenti per esplorare il mondo degli elettroni all’interno degli atomi e delle molecole. Hanno messo a punto una tecnica per creare impulsi di luce estremamente brevi che possono essere usati per misurare i processi rapidi con cui gli elettroni si muovono». Con questa motivazione il Comitato del Nobel ha spiegato l’importanza della ricerca che è valsa il riconoscimento ai tre scienziati.
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La storia dei tre scienziati
Pierre Agostini, francese, lavora all’università dell’Ohio, Ferenc Krausz, 61 anni, di origine austriaco-ungherese, all’Istituto Max Planck dell’Università di Monaco di Baviera e all’Università Ludwig-Maximillians di Monaco, Anne L’Huillier, 64 anni, franco-svedese, all’Università di Lund, in Svezia. L’Huiller ha appreso la notizia proprio durante una lezione in Università. Commossa, ha ringraziato il Comitato commentando: «Finire la lezione non è stato facile…Questo premio significa davvero molto. È il premio più prestigioso e sono davvero felice di averlo ricevuto. È incredibile. Non sono così tante le donne che lo ricevono, è molto speciale». La scienziata, nata nel 1958 a Parigi, ha completato il dottorato di ricerca nel 1986 presso l’Università Pierre e Marie Curie. Dopo aver lavorato alla Commissione francese per le energie alternative e l’energia atomica (CEA), il Chalmers Institute of Technology di Göteborg, in Svezia, e la University of Southern California, a Los Angeles, nel 1995 si è trasferita all’Università di Lund in Svezia, dove attualmente lavora. Il fisico Krausz è nato a Mór, in Ungheria, nel 1962. Ha studiato Fisica teorica all’Università Eötvös Loránd, laureandosi nel 1985. Dopo un periodo come ricercatore presso l’Università di Tecnologia ed Economia di Budapest, nel 1988 si è trasferito all’Università di Tecnologia di Vienna dove ha tenuto varie posizioni. Nel 2004 è arrivato all’Università Ludwig Maximilian di Monaco dove è diventato anche direttore dell’Istituto Max Planck di ottica quantistica. Agostini ha conseguito il dottorato presso l’Università di Aix-Marseille nel 1968. Successivamente è diventato ricercatore presso il CEA Paris-Saclay e ha ricoperto vari incarichi presso l’Università della California del Sud, l’Istituto FOM di fisica atomica e molecolare di Amsterdam e il laboratorio nazionale di Brookhaven negli Stati Uniti. Nel 2005 è entrato a far parte della Ohio State University, dove attualmente risiede. I tre fisici sono stati i pionieri della generazione di impulsi di luce ultracorti fornendo approfondimenti sul mondo chimico e materiale. Tuttavia, impulsi così brevi sono incredibilmente difficili da creare, manipolare e rilevare negli esperimenti di laboratorio.
Le motivazioni
L’Assemblea dell’Istituto Karolinska di Stoccolma, composta da 50 esperti, che ha assegnato il premio ha spiegato gli esperimenti dei tre vincitori con un esempio: un colibrì sbatte le ali 80 volte al secondo. Il nostro occhio non riesce a percepire le singole oscillazioni delle ali e per cogliere un singolo battito è necessaria una macchina fotografica rapidissima, con un tempo d’esposizione molto breve. Così, anche nel mondo degli elettroni, i movimenti avvengono nel giro di poche centinaia di attosecondi, o miliardesimi di miliardesimi di secondo. Per coglierli sono necessari impulsi di luce ancora più brevi, come quelli generati dai tre scienziati premiati. Anche Giorgio Parisi, Nobel per la Fisica nel 2021, si è complimentato con i vincitori, in particolare con L’Huillier, socia dell’Accademia dei Lincei di cui Parisi è vicepresidente: «I tre Nobel hanno fornito all’umanità strumenti per esplorare il mondo degli elettroni all’interno degli atomi e delle molecole. Le loro ricerche aprono strade inesplorate per la conoscenza che avranno rilessi sulla vita di tutti. Sono molto contento per il meritato riconoscimento a Anne l’Huillier che dal 2011 è socia straniera dell’Accademia dei Lincei», ha affermato. Il premio, che sarà consegnato a Stoccolma il 10 dicembre alla presenza del re di Svezia, vale 11 milioni di corone (un milione di dollari) ed è diviso equamente tra i vincitori.