“Viaggi da imparare” è un sito aperto dal Miur e dall’UNHCR dedicato agli insegnanti che propone percorsi di approfondimento sul tema dei migranti. E’ il primo passo di un protocollo firmato oggi tra le due istituzioni
Un accordo, un sito interattivo e un programma per la formazione di insegnanti, dirigenti scolastici e personale Ata sui temi dei migranti. E’ il percorso che stanno portando avanti il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’UNHCR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Miur e UNHCR hanno firmato oggi un Protocollo d’intesa per promuovere nella scuola i temi dell’accoglienza, dell’integrazione e della solidarietà internazionale. Il Protocollo è stato firmato dal ministro Stefania Giannini e dal Rappresentante UNHCR per il Sud Europa Stephane Jaquemet. Il primo frutto di questa collaborazione è il sito www.viaggidaimparare.it destinato ai docenti delle scuole secondarie di I e II grado. Il sito, attraverso una mappa interattiva e schede di supporto, fornisce elementi di conoscenza del fenomeno dei rifugiati.Un sito interattivo aiuta i prof a spiegare il dramma dei migranti
Viaggi da imparare
Sono i tre percorsi didattici attualmente presenti sul sito “Viaggi da imparare”: immedesimati, indaga, e accogli. Hanno l’obiettivo di aiutare l’insegnante ad accompagnare la classe a familiarizzare con la condizione dei rifugiati ed il viaggio che essi devono affrontare per sfuggire a persecuzioni e violenze. L’obiettivo è riflettere assieme agli studenti su questo complesso fenomeno e permettere loro di sviluppare consapevolmente le proprie opinioni sull’argomento. Ogni percorso prevede diverse fasi nelle quali coinvolgere direttamente gli studenti, alternando momenti di studio a momenti di confronto con le esperienze reali di tre rifugiati. Il percorso Immedesimati si focalizzerà sul vissuto dei tre rifugiati, dalla loro vita prima della partenza, passando per l’esperienza di fuga, fino all’arrivo in Italia. Il percorso Indaga e il percorso Accogli saranno invece rispettivamente incentrati sul contesto di provenienza e su quello che incontreranno una volta arrivati in Italia. Grazie alla possibilità di ascoltare tre differenti interviste, si potrà scegliere di intraprendere più di un percorso, affrontando in questo modo aspetti differenti dell’esperienza dei rifugiati.
4 milioni per la formazione nelle scuole con alunni stranieri
Alla realizzazione di “Viaggi da Imparare” ha collaborato il Comitato 3 Ottobre, organizzazione che ha avuto il merito di far istituire la Giornata della memoria e dell’accoglienza che sarà celebrata il 3 ottobre di ogni anno in ricordo del naufragio del 2013 davanti alle coste di Lampedusa e nel quale persero la vita 368 persone. “Il sito rappresenta una prima azione concreta di attuazione del Protocollo – sottolinea il Ministro Giannini – Abbiamo avviato un piano di formazione da 4 milioni di euro per mille dirigenti scolastici, 10 mila docenti e 2 mila unità di personale Ata nelle scuole ad alta incidenza di alunni stranieri. Attraverso il Fondo Fami (Asilo, Migrazione e integrazione), in collaborazione con il Ministero dell’Interno ed il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, vengono stanziati 13 milioni di euro per progetti proposti dalle scuole, finalizzati ad aumentare l’inclusione sociale dei minori e dei giovani stranieri”.
Lo scambio con Lampedusa
Il ministro ha inoltre ricordato il progetto ‘L’Europa inizia a Lampedusa’, che avverrà dal 30 settembre al 4 ottobre: “Porteremo 250 studenti italiani e del resto d’Europa sull’isola per una settimana di approfondimenti. Mentre i ragazzi lampedusani andranno nelle scuole per raccontare la loro esperienza sull’isola”.
L’importanza di conoscere
“La recente crisi dei rifugiati in Europa ha portato alla luce una realtà che prima era troppo poco conosciuta. Oggi, non è più possibile ignorare quello che sta succedendo in Siria, in Afghanistan, in Sudan o in Somalia, a causa della guerra e della persecuzione i rifugiati nel mondo hanno superato la cifra di 60 milioni di persone – ha ricordato Stephane Jaquemet – Come esseri umani il nostro primo dovere verso i rifugiati è quello di conoscerli, di chiederci da dove vengono, perché hanno lasciato tutto, perché si mettono nelle mani di trafficanti senza scrupoli e rischiano la loro vita per scappare, cosa accade loro quando arrivano in Italia o in altri paesi Europei – ha aggiunto – Il desiderio di conoscere e di comprendere è il primo vero atto di solidarietà e di accoglienza verso l’altro”.