Marco Vigelini, informatico ed organizzatore di Coderdojo Allumiere, spiega come utilizzare il videogioco Minecraft a scuola e quali sono i vantaggi per la didattica
L’istituto comprensivo di Tolfa in provincia di Roma è un ottimo esempio di integrazione e sviluppo di progetti innovativi didattici con l’obiettivo di favorire un uso consapevole delle tecnologie digitali. L’utilizzo della tecnologia e la realizzazione di laboratori sperimentali, gli alunni sono più coinvolti e non si distraggono facilmente. Si costruisce qualcosa di nuovo e diverso da bambino a bambino. Anche l’insegnante si mette in gioco affiancando e sperimentando insieme agli studenti senza necessita’ di trasmettere informazioni preconfezionate. Viene stimolata fortemente la cooperazione e la creatività dei ragazzi. Non solo imparano per tentativi, ma l’errore stesso diventa qualcosa di positivo e costruttivo: un punto di partenza per l’esperimento successivo.
Alla fine dello scorso anno scolastico, d’accordo con le maestre di questa scuola, abbiamo sperimentato l’utilizzo del videogioco Minecraft nella didattica (di cui era stato parlato qui). Si tratta di un ambiente online composto da blocchi pixelati che possono essere modellati al fine di ricreare mondi, paesaggi e scene virtuali. Seguendo questa logica è infatti possibile ricreare l’Antico Egitto, l’Impero Romano, oppure disegnare i confini di Stati e Regioni del mondo e ancora ricreare il DNA, molecole e atomi. Gli alunni ricostruiscono attraverso questo videogame gli argomenti di studio, entrando nel cuore della materia, pixel dopo pixel, mattoncino dopo mattoncino.
Come nasce MinecraftEdu?
Il primo ad introdurre Minecraft nella didattica è stato Joel Levin, professore di scienze informatiche a New York, che grazie ai risultati raggiunti in classe, ha deciso di fondare la società TeacherGaming LCC e lanciare MinecraftEdu, la versione ufficiale dell’omonimo videogame per insegnanti e studenti.
MinecraftEdu ha ripreso quindi la filosofia sandbox ed open-ended di Minecraft, mettendo a disposizione per la scuola un ambiente didattico che permette di realizzare online paesaggi e costruzioni, plasmando dei grossi cubi pixelati con i quali ricreare ambientazioni passate, strutture molecolari oppure semplici figure geometriche. In questo modo gli studenti possono immergersi virtualmente nel passato e studiare (quasi) da vicino la storia, la geografia, ma anche la biologia e la scienza.
I ragazzi potranno dare sfogo alla propria creatività interagendo con i compagni di classe e cimentandosi, in completa autonomia, nella modifica dell’ambiente grafico digitale che li circonda, affrontando sfide di logica e di gestione degli spazi, che possono essere risolte in tanti modi differenti, in piena libertà, senza seguire una linea di gioco predefinita.
Il ruolo dei docenti
MinecraftEdu offre una serie di strumenti utili per l’insegnante che facilitano la gestione, la moderazione e l’interazione con l’intera classe. Sono previsti dei menù dedicati al docente che gli permettono di modificare le opzioni del gioco adattandole alle esigenze didattiche dei propri alunni, scegliendo dei blocchi speciali che possono agevolare lo svolgimento dei compiti oppure l’orientamento dei ragazzi, strumenti grafici per monitorare gli avanzamenti dei compiti assegnati.
Gli insegnanti hanno accesso anche ad una libreria condivisa che raccoglie lezioni ed attività realizzate da altri utenti della piattaforma e messe a disposizione per consultarle, modificarle e riadattarle per la propria classe. E’ possibile allora cercare le mappe virtuali di proprio interesse filtrando per argomento (arte, lingue straniere, matematica, scienze, tecnologia etc), per tipologia di mondo (avventura, esplorazione, osservazione, puzzle, storia, basato su obiettivi) o per età (5-6, 7-9, 10-12 e cosi’ via fino ad arrivare oltre i 18 anni).
I vantaggi
Grazie alla facilità di personalizzazione e l’accesso in condivisione di risorse create dalla comunità’ di insegnanti, è possibile trovare spunti d’interesse e creare nuovi elementi formativi, spaziando dall’arte alla matematica, dalla promozione ed incentivazione della collaborazione tra i ragazzi. Gli alunni potranno raggiungere obiettivi comuni ottimizzando le poche risorse disponibili fino ad arrivare ad affrontare tematiche delicate come il cyberbullismo.
La traduzione della guida inglese
Navigando sul sito è possibile candidarsi e partecipare alla traduzione della guida del gioco in italiano. Così, con le maestre dell’istituto comprensivo di Tolfa, abbiamo avuto accesso al progetto “MinecraftEdu Translations” ospitato sulla piattaforma collaborativa di gestione delle localizzazioni Crowdin.
Armati di pazienza abbiamo agli inizi di Giugno cominciato nella nostra opera di traduzione dei file messi a disposizione: Client Translations (2341 parole), Global Translations (87), Installer Translations (400), Launcher Translations (962), Server Translations (1880) ed infine Server Launcher Translations (2040).
E’ possibile accedere alla traduzione della guida in italiano cliccando qui e registrandosi alla piattaforma.
Finita la traduzione del software che stiamo comunque rivedendo contestualizzandola direttamente attraverso l’utilizzo dell’applicativo e correggendo le indicazioni di traduzioni che venivano suggerite via web, ora ci stiamo concentrando maggiormente sulla traduzione del Mondo “Tutorial” che accompagna la versione MinecraftEdu, proprio quella creata a suo tempo direttamente da Joel Levin.
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Come funziona MinecraftEDU (Tutorial)
Avviato il “Mondo Tutorial” gli utenti si ritrovano in un’ampia sala, circondati da cartelli di benvenuto e alcune rappresentazioni sui muri: si tratta della zona 1 dove i ragazzi, dovendo seguire una linea blu presente lungo il percorso, prenderanno confidenza (nel caso ne avessero bisogno) con i movimenti di base (come saltare, camminare, nuotare e scavare).
L’insegnante potrà “materializzarsi digitalmente” all’interno del gioco per aiutare i ragazzi che hanno difficoltà: in questo modo il supporto avviene direttamente all’interno del gioco da parte del docente. Per verificare se effettivamente i movimenti di base sono stati recepiti segue la zona 2 e’ quella della corsa ad ostacoli piena di pioli da scalare e salti più o meno ampi da compiere.
Nel caso alcuni studenti avessero difficoltà, ad esempio con il salto più ampio, i compagni stessi possono spiegargli le loro tecniche oppure l’insegnante può intervenire teletrasportando l’alunno in difficoltà oltre l’ostacolo.. La zona 3 e’ quella del Mattonificio in cui gli alunni, dopo aver letto le varie note presenti dovranno completare un piccolo puzzle. “Scava e Costruisci” e’ la denominazione della zona 4 in cui i ragazzi imparano a scavare e posizionare i blocchi pixelati al fine di raggiungere gli obiettivi che l’insegnante ha assegnato ad ognuno di loro. Nella zona 5, i piccoli utenti, lavorando in gruppi, devono replicare forme predeterminate con specifici materiali: scopriranno allora che pur essendo molto simili come materiali i ciottoli e la ghiaia si comportano differentemente.
La zona 6, quella del campeggio è meno statica e lineare rispetto alle precedenti e i ragazzi sono liberi di esplorarla: l’insegnante può decidere se abilitare i ragazzi a costruire qualcosa, proporre nuove attività di gruppo oppure individuali, ascoltare le proposte che non mancheranno da parte dei ragazzi stessi.
Naturalmente il percorso iniziato tenderà a portare tutti i ragazzi ad usare quanto prima il client MinecraftEdu così come ad esplorare mondi dedicati al miglioramento della lingua straniera. E’ nostra intenzione infatti proporre piccoli mondi MinecraftEdu che aiutino i ragazzi proprio a soffermarsi e a leggere istruzioni in inglese, identificando e traducendo, avvelendosi di strumenti online o di app che metteremo a disposizione, i nuovi vocaboli che incontreranno.