Bullizzata da quando aveva 6 anni, ha risposto con lo sport: originaria di Bassano Del Grappa, è riuscita a completare la Battlefrog, una competizione Usa in cui bisogna superare un circuito estenuante di 24 ore pensato per l’addestramento dei soldati
“Questa ragazzina ti può mettere al tappeto” titola il New York Post. “Una bambina di 9 anni completa un circuito di difficoltà inaudita e diventa l’eroina della lotta al bullismo” fa eco Cosmopolitan Usa, insieme al Miami Herald e a tante altre testate. C’è una bambina che sta impressionando gli Stati Uniti, ed è originaria di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. Si chiama Milla Bizzotto e sin da piccola è stata vittima di bullismo a scuola. Piccola, gracilina, e dalle origini straniere, Milla veniva presa in giro già dalle primi anni delle elementari. Lei, però, non si è data per vinta, e con l’aiuto del papà Christian, proprietario di una palestra a Miami, ha cominciato ad allenarsi. Una storia a lieto fine: Milla sta diventando l’idolo di tanti sportivi e tanti suoi coetanei. Ma forse non è tutto oro ciò che luccica.
Un’impresa più grande di lei
Lo sport, giorno dopo giorno, ha fatto acquisire a Milla sicurezza, e per lanciare un messaggio forte contro il bullismo la bambina ha deciso di cimentarsi in un’impresa forse più grande di lei, che i media Usa non esitano a definire “inaudita, assurda”: portare a termine la gara “Battlefrog Race BFX24”, un circuito a ostacoli pensato per i marines americani che richiede di correre, nuotare, saltare con ritmi frenetici ed ore di sonno centellinate. “Mi dicevano che ero una schiappa – ha raccontato Milla – Mi sono ripromessa di fare di tutto perché non toccasse anche ad altri. Ai ragazzi della ‘I-pad generation’ voglio dire che possono fare o essere ciò che vogliono, che devono amare il proprio corpo e passare più ore all’aperto”.
Che cosa è la Battlefrog
Milla Bizzotto era l’unica minorenne in gara alla Battlefrog e la più giovane concorrente ad aver mai completato il circuito. La gara dura 24 ore, ed è stata realizzata per la US Navy, gli ufficiali di marina statunitensi. Per completarla, la piccola Milla ha dovuto correre per 36 miglia (cioè 58 chilometri), nuotare per 8 km, e superare 25 ostacoli (tra cui arrampicarsi su una corda, strisciare nel fango, e scalare un muro). Le ore di sonno erano contate: Milla ha potuto dormire dalle 2 alle 6 del mattino durante la gara. Per prepararsi alla gara la ragazza si è allenata con suo padre 3 ore al giorno per 5 giorni a settimana. Averla completata, la scorsa settimana, è stata la sua impresa personale che l’ha mandata in prima pagina.
L’addestramento militare porta anche una filosofia: forse non adatta ai bambini
Ora tutti i media parlano di lei, e suo padre ha dichiarato che Milla non ha più vissuto episodi di bullismo. Se da una parte lo sport è sicuramente un modo per reagire ai soprusi, per uscire dalla propria cameretta, e trascorrere tempo all’aria aperta, dall’altra l’eccesso a cui Milla si è (è stata?) portata appare come una risposta troppo fisica e troppo poco ragionata. Siamo proprio sicuri che una fortificazione del corpo così potente corrisponda anche una fortificazione interiore? La maggiore sicurezza di sé che la bambina ha nei confronti degli altri coetanei, o dei bulli, è dovuta solo a un fisico più atletico o è stata accompagnata anche da altro? Secondo la Società Italiana di Pediatria, “nei bambini il passaggio dal gioco all’attività sportiva vera e propria, eventualmente anche agonistica, rappresenta un percorso naturale, che deve svolgersi senza forzature e nell’ambito del quale il pediatra dovrebbe interagire con gli educatori sportivi per identificare le attività maggiormente indicate in relazione all’età”. L’allenamento di Milla si può assimilare al CrossFit, un tipo di allenamento funzionale caratterizzato da esercizi da addestramento militare, analogo a quello basato sulla U.S. Navy completato dalla bambina. L’intensità del CrossFit e la sua filosofia, che incoraggia gli atleti a superare costantemente i propri limiti, rappresentano qualcosa che un bambino non dovrebbe avere: una forzatura. Se per un adulto una filosofia del genere può essere fonte di ispirazione e miglioramento, per il fisico e la mente di una bambina, al contrario, questo potrebbe essere fortemente destabilizzante. Speriamo non sia il caso di Milla.