Una startup di Caserta crea innovazione tramite l’uso di bioplastiche. Filamenti di PLA uniti fondi di caffè, scarti di lavorazione della canapa e della birra per produrre materiali educativi e occhiali di design
Produrre plastiche partenza da biomasse, mischiarle con gli scarti organici e affidarle alla creatività di un team italiano. Stiamo parlando di KromLabòro, un’organizzazione con scopi no profit che ha presentato alla Maker Faire Rome 2018 un progetto davvero innovativo, educativo e a impatto ambientale zero. Grazie alla collaborazione con un’azienda americana leader nella produzione di bioplastiche, la creazione di questi materiali a base di PLA rinforzato con gli scarti delle lavorazioni agricole fa sì che nascano i filamenti per la stampa 3D, 100% naturali e biodegradabili, con cui il team di KromLabòro da corpo alle sue idee.
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Ne abbiamo parlato direttamente con il fondatore Michele Turco che ci ha spiegato la genealogia della sua organizzazione: “l’idea di sfruttare le bioplastiche per i nostri prodotti è nata fin dalla nascita del KromLabòro FabLab nel 2016, quando abbiamo individuato diverse aziende nel panorama internazionale dei produttori di filamenti per stampa 3D. Fin da subito abbiamo avuto una forte propensione alla creazione di prodotti che siano a base naturale, o che impieghino materie prime e processi produttivi ecosostenibili. Abbiamo dedicato moltissima attenzione alla ricerca di prodotti innovativi, che fossero soprattutto in grado di esprimere tutte le potenzialità delle bioplastiche (dalle proprietà meccaniche, a quelle estetiche, all’impatto sull’ambiente, ai processi di produzione). Qualche mese fa è arrivata la possibilità di poter testare i nuovi filamenti prodotti da 3Dom Fuel.”
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Il FabLab di Caserta: la fucina di talenti
L’organizzazione nasce nell’alveo del FabLab di Caserta, a cui Turco riserva un pensiero speciale: ”è come un polo di formazione professionale che è in grado di creare connessioni lavorative tra domanda e offerta nel mondo del lavoro, come incubatore di nuovi talenti e spazio di co-working. Kromlabòro significa letteralmente in lingua Esperanto “Fuori Orario – Straordinario”. Significato per sottolineare i valori dei nostri Makers ed in generale del Team: impegno, passione e devozione. La scelta della lingua Esperanto rappresenta i nostri principi ispiratori: uguaglianza e collaborazione tra i popoli, accomunati dalla passione e dalla sperimentazione per le nuove tecnologie, della progettazione e della stampa 3D.”
KromLabòro: il progetto HempBot
Il progetto forse più interessante mostrato alla fiera di Roma è stato HempBot, un kit educativo per costruire un’automobilina giocattolo che funzioni elettricamente: ”l’’esigenza di creare HempBot nasce dalla collaborazione con diversi istituti scolastici sul nostro territorio. È un Car Kit educativo per i ragazzi che vanno dagli 8 ai 16 anni, studiato per apprendere le basi dell’elettronica programmabile e del coding. HempBot presenta un design studiato per avere un impiego minimo di parti metalliche e di viti, il progetto è pensato in due versioni. V1 è realizzato con un frame prettamente di legno, tagliato a laser; V2 è invece realizzata totalmente in bioplastica di canapa, con il solo impiego della stampa 3D (tecnologia di facile reperimento per una scuola). Hempbot è pensato soprattutto per dare ai bambini un giocattolo che sia sicuro dal punto di vista dei materiali impiegati che non presenta aggiunta di coloranti, ma che offre un alto grado di maneggevolezza derivante dalla estrema leggerezza e resistenza del materiale stesso. Altro obiettivo è la possibilità di costruire in maniera facile, autonoma e appassionante, la propria auto da programmare. HemBot è un kit di robotica educativa a basso costo, costituito da una scheda Arduino ed una motorshield, ed è già predisposto per ospitare upgrade ed add-on.”
KromLabòro è anche Biostempunk Glasses
Alla fiera abbiamo notato degli stranissimi occhiali che richiamavano uno stile particolare. Tanta la curiosità che abbiamo chiesto a Turco e i suoi colleghi il perché abbiano prodotto un accessorio così anomalo. Alle nostre domande, Michele Turco ha voluto precisare che si tratta di un puro esercizio di divertimento: ”siamo tutti i giorni a contatto con progetti innovativi e la cultura Steampunk ci ha sempre affascinato, perché introduce una tecnologia anacronistica all’interno di un’ambientazione storica, spesso l’Ottocento vittoriano, ispirandosi senza troppi freni ai romanzi di Sir Conan Doyle, H.G. Wells o Jules Verne. In questa visione retrofuturista del mondo, la tecnologia sfrutta la forza motrice del vapore, mentre l’energia elettrica è un elemento meraviglioso. I nostri occhiali realizzati con bioplastiche di canapa, pensando così a come sarebbe stato il passato se l’impiego di bioplastiche si fosse affermato prima. Sono realizzati con il 95% di materiali biodegradabili, con parti in compensato ed acrilico.”
Il fornitore di bioplastiche d’oltre oceano: 3Dom Fuel
Ma chi c’è dietro le bioplastiche usate da Kromlabòro? L’azienda statunitense che fornisce lo speciale PLA biodegradabile è la 3Dom Fuel, e Turco ci spiega il difficile percorso di scelta di questo partner: “fummo in trattativa con 3D Fuel per mesi, ed è stata veramente dura concludere l’accordo di esclusiva per l’Italia. Abbiamo testato i loro filamenti biobased e ce ne siamo subito innamorati, fino a quando si è presentata l’opportunità di presentare i nostri progetti alla Maker Faire di Roma. Nella trattativa siamo stati supportati da Antonio Prigiobbo ed il team di NaStartup, con il quale abbiamo diversi progetti in atto. 3D Fuel è un’azienda del Nord Dakota (USA) leader nella produzione di materie plastiche che, dal 2016 è in partnership con c2Renew, specializzata nel recupero di scarti di lavorazione agricola. La loro esperienza congiunta è confluita nella creazione di bioplastiche a base di PLA, rinforzate con gli scarti delle lavorazioni agricole. È così che nascono i filamenti per la stampa 3D, 100% naturali e biodegradabili.”
L’esperienza alla Maker Faire Rome 2018 e il futuro
Infine, la Maker Faire di Roma è stata una delle prime uscite di Kromlabòro, e Michele Turco ha valutato questa esperienza in modo edificante. “Alla Maker Faire siamo stati felici di aver incontrato molti amici espositori che si ha modo di vedere solo in rare occasioni. Abbiamo sortito il risultato sperato, ovvero il nostro progetto Hempbot è stato molto apprezzato dai bambini e dale scuole, molte delle quali ci hanno già fatto richiesta. Invece i nostri Biosteampunk glasses sono piaciuti praticamente a tutti. Non mi sarei aspettato un responso del genere, e sono davvero emozionato all’idea di pensare alle centinaia di richieste che mi sono state fatte in fiera, e nei giorni successivi. Ce la metteremo davvero tutta per soddisfarle.”
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Per chiudere, ci siamo chiesti allora quale può essere il futuro di HempBot e i suoi campi di applicazione. In merito Michele Turco ha voluto specificare così: “il futuro del progetto è sicuramente quello di creare le versioni con l’impiego delle altre 2 bioplastiche da noi introdotte, ovvero Buzzed (filamento a base di birra) e Wondup (filamento a base di caffè). I fratelli di Hempbot saranno quindi Beerbot e Coffeebot. Diverse scuole ci hanno già fatto richiesta di voler acquistare il Car Kit, e stiamo valutando quale sia la migliore soluzione per ovviare a grandi produzioni, facendo sì che resti un kit a basso costo ed accessibile a tutti.”