È questo l’obiettivo dichiarato dal Chairman dell’Agenzia Spaziale Israeliana Isaac Ben Israel, che ha tenuto una relazione sull’intelligenza artificiale e la Cybersicurezza al Tempio di Adriano.
Maker Faire Rome, l’Ambasciata d’Israele in Italia e il Competence Center “Cyber 4.0” della Sapienza Università di Roma sono stati gli organizzatori dell’evento “From Cybersecurity to Artificial intelligence and back”. L’incontro si è tenuto martedì 10 dicembre presso il Tempio di Adriano, una delle sedi della Camera di Commercio di Roma. Il Professor Isaac Ben Israel, Chairman dell’Agenzia Spaziale Israeliana, ha tenuto un key note speech sul dilemma tra sicurezza e privacy, esplorando le conseguenze dell’impiego di tecnologie di machine learning nella rilevazione di malware.
Un periodo fiorente delle relazioni tra Italia e Israele
Dopo i saluti del Segretario Generale della Camera di Commercio di Roma Pietro Abate, il primo degli ospiti a intervenire è stato Dror Eydar, ambasciatore d’Israele in Italia. Eydar ha sottolineato come i due paesi siano in un “periodo fiorente delle loro relazioni caratterizzato da cooperazioni di successo nei campi della scienza, commercio, industria, difesa, intelligence, spazio e cyber sicurezza”. Quello della cybersicurezza è un settore su cui Israele investe da diverse anni perché, come ha dichiarato lo stesso ambasciatore, “nell’era dei computer i confini si sono dissolti e il nostro Paese ha dovuto perfezionare il suo vantaggio tecnologico rispetto agli altri per una questione di sopravvivenza”.
Anche l’Italia ha mosso i suoi passi: tra questi la creazione del Competence Center “Cyber 4.0” promosso dall’Università la Sapienza di Roma. Come ha spiegato il professor Luigi Vincenzo Mancini “Il Centro è frutto di sinergie tra realtà istituzionali e industriali come Leonardo, Poste Italiane, Luiss, Università di Roma Tor Vergata, Università Roma Tre e l’Università de L’Aquila”. Finanziato dal Mise per una durata di cinque anni, il Centro offre servizi su tutto il territorio nazionale nell’ambito Cybersecurity e si sta specializzando in tre settori specifici: salute, spazio e automotive.
Israele e la difesa del proprio cyberspazio
La prima parte della relazione del professor Israel si è concentrata sulla storia di Israele nell’era dell’informazione. I primi sistemi informatici furono utilizzati negli anni ’80 dai servizi di intelligence per hackerare i computer nemici e raccogliere informazioni sensibili. Nel decennio successivo vengono sviluppate le prime piattaforme militari e la guerra diventa elettronica: gli attacchi consistono nell’inserimento di software malevoli nelle macchine degli avversari.
Ben Israel ha ricordato inoltre come il salto di qualità nel cyberwarfare avvenga con l’informatizzazione delle infrastrutture critiche. Il sabotaggio delle centrifughe iraniane per l’arricchimento dell’uranio impoverito tramite il virus Stuxnet avvenuto nel 2010 ne è un esempio, e lo stesso Israel aveva messo in guardia nei mesi precedenti il premier israeliano Netanyahu sulla necessità di istituire una task force sul tema Cybersecurity.
Una necessità che ha portato alla stesura di un piano quinquennale teso alla strutturazione di un sistema di difesa cibernetico “capace di interagire contro una minaccia sconosciuta e sviluppare le opportune contromisure”. Oggi lo Stato di Israele è uno dei paesi all’avanguardia nel campo della Cybersecurity, grazie alla collaborazione tra governo, industria e università. Le aziende israeliane che operano nel settore “sono cresciute del 600% negli ultimi sei anni, occupando il 10% del mercato mondiale, con un valore di circa 70 miliardi di dollari” ha sottolineato il professor Israel.
Gli obiettivi di Israele nel settore dell’intelligenza artificiale
Può essere utilizzata un’intelligenza artificiale contro un’altra intelligenza artificiale? Si è aperta con questa domanda l’ultima parte della lecture in cui il professore ha parlato dell’applicazione dell’intelligenza artificiale contro le minacce informatiche. Dal 2014 in Israele sono stati sventati diversi grandi attacchi grazie all’utilizzo di questa tecnologia, che rimane costantemente perfettibile perché “i cattivi utilizzano l’IA per capire come funzionano le nostre difese e trovare un modo più efficace per eluderle”.
Consapevole degli aspetti critici, il governo israeliano punta sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale perché “diverrà un settore strategico nei prossimi dieci anni e il nostro Paese vuole essere tra le cinque nazioni top five in questo ambito” ha dichiarato Ben Israel, che dal giugno 2018 fa parte della task force creata dal governo proprio per perseguire questo obiettivo.
L’incontro si è concluso con un breve intervento del Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano, che ha ribadito l’impegno del governo italiano nel processo di digitalizzazione del Paese utilizzando come traino la Pubblica Amministrazione; investendo sullo sviluppo dell’IA e costruendo un ponte tra le startup innovative e le grandi aziende che hanno bisogno di nuovi servizi e soluzioni per essere competitive sui mercati. Obiettivi che secondo il Ministro potranno essere perseguiti anche grazie alla cooperazione con lo Stato di Israele.