Tra le materie tradizionali, anche l’ora di “radio”: i bambini imparano come si fa una trasmissione ed hanno l’opportunità di fare interviste e piccoli programmi
“Come si fa una trasmissione? Prima si sceglie di cosa parlare, poi si pensa, si trovano delle idee sull’argomento scelto e si prepara il materiale a seconda del tipo di trasmissione che si deve fare. Per esempio se si deve fare un’intervista, si preparano le domande, si scelgono i bambini che intervisteranno e infine si registra”. A spiegare il lavoro che si nasconde dietro una puntata di “Radio Garaventa” sono i giovani redattori della scuola primaria “Garaventa – Don Gallo” di Genova che dal 2013 mandano in onda sulla Rete musica ed interviste.
L’idea è nata da Mirko Barbieri, insegnante di sostegno di 35 anni, che ogni settimana si occupa con i ragazzi del palinsesto della radio: “Abbiamo fatto tante trasmissioni, tra queste c’è quella dove è venuta una delle nostre cuoche, in biblioteca con noi, a parlarci del suo paese: l’Albania. Ha letto una storia in albanese e la nostra maestra l’ha tradotta in italiano, poi noi le abbiamo fatto delle domande. Altre volte – spiegano i ragazzi – siamo andati fuori dalla scuola a intervistare le persone, per esempio nella puntata dedicata alla primavera. Gli argomenti delle puntate li decidiamo sempre insieme. Ci sono poi molte altre trasmissioni, riguardanti progetti che coinvolgono tutto l’Istituto comprensivo centro storico o i reportage dalle gite d’istruzione”.
Un progetto di partecipazione e democrazia didattica che trova la sua espressione grazie ad un metodo di lavoro che c’è in questa scuola: ogni settimana, alcune ore dell’attività sono fatte insieme ad altre classi. I bambini lavorano in gruppi eterogenei, per età e classi diverse, ed è in questi momenti che si mettono attorno ad un tavolo a fare redazione. In genere i redattori sono circa 25: possono avere dai 6 ai 10 anni e ognuno ha il suo compito. I servizi sono seguiti soprattutto dai genitori e sempre più condivisi su Facebook dove “Radio Garaventa” ha una pagina. L’idea di Barbieri e dei piccoli giornalisti è quella di allargare l’attività ben oltre la scuola primaria coinvolgendo i ragazzi della secondaria inferiore ma anche la città, le associazioni, mamme e papà. Alla primaria “Don Gallo” pensano in grande. Grazie ad un bando del Miur nel 2017 potrebbero vedere realizzato un sogno: l’allestimento di una piccola sala di registrazione con un mixer, dei microfoni e un personal computer.
I ragazzi sono entusiasti: “E’ bello riuscire a imparare tante cose in modo divertente”, spiega Aurora. E Walid: “Invece di scrivere sui quaderni si trasmette e questo mi rilassa”. Una radio che fa scuola. Un modo di fare didattica, di imparare l’italiano, la storia, la geografia in maniera diversa, senza interrogazioni e prove. Perché alla “Garaventa” i ragazzi si mettono alla prova da soli ogni volta che vanno davanti ai microfoni, tutte le volte che preparano un’intervista o si trovano a chiedere ai passanti il significato del 25 aprile com’è accaduto nei giorni scorsi.