Nel borgo di Santa Lucia del Mela, in provincia di Messina, nasce il primo corso per diventare esperti di mummie: la scuola comincerà la prossima estate, in collaborazione con l’Università del Nebraska
Esperti di mummie. Ecco cosa diventeranno gli studenti americani che quest’estate parteciperanno alla prima scuola mummiologica al mondo. Non è uno scherzo. Tra la fine di luglio e l’inizio d’agosto a Santa Lucia del Mela, in provincia di Messina, arriveranno venti preparatissimi studenti dagli Stati Uniti per comprendere gli aspetti teorici relativi allo studio delle mummie, tra cui l’anatomia, la tafonomia, la parassitologia e la palinologia, fino ad arrivare alla conservazione e alla musealizzazione dei reperti. L’idea è venuta a uno di quegli italiani che all’estero gode di ammirazione e stima: Piombino Mascali, paleo-antropologo alle università di Messina e Vilnius. Una proposta presa in seria considerazione dall’amministrazione comunale di Santa Lucia del Mela e dall’assessorato ai Beni culturali della Regione Sicilia che hanno patrocinato il corso.
La storia della piccola Rosalia
In cattedra con il professore siciliano ci sarà anche Karl Reinhard, scienziato forense dell’ateneo del Nebraska. Ad arricchire le intense giornate saranno poi le visite alle mummie di Santa Lucia del Mela e di Rosalia Lombardo. Quest’ultima, tenuta nelle catacombe del Convento dei Cappuccini a Palermo, è una delle mummie meglio conservate che nasconde una storia interessante: Rosalia era una bambina palermitana nata nel 1918 e morta il 6 dicembre 1920, ad appena due anni, per un’infezione bronchiale. Il dolore dei familiari fu cosi grande che il padre decise di farla “vivere in eterno”: chiamò il più famoso imbalsamatore dell’epoca, il professor Alfredo Salafia che 19 anni prima aveva imbalsamato il presidente del Consiglio dei ministri del Regno d’Italia Francesco Crispi.
La bella addormentata
Fino al 2009 nessuno era riuscito a scoprire quale metodo di imbalsamazione avesse applicato il professor Salafia alla piccola Rosalia Lombardo. La bambina, infatti, mostra un volto praticamente inalterato, senza quasi alcun segno di degrado o di decomposizione, tanto da non sembrare morta ma piuttosto addormentata. Per questo motivo viene soprannominata la “Bella addormentata”. Solo nel 2009 è stato scoperto che per l’operazione venne utilizzata una miscela di formalina, glicerina, sali di zinco, alcool e acido salicilico. La prima scuola di mummie insegnerà ai ragazzi proprio le tecniche e offrirà loro l’opportunità di toccare con mano quanto sia importante l’analisi di questi corpi imbalsamati per la storia.
Studiare le mummie per capire la storia
Una parte del corso di studi vede anche l’analisi di antichi virus e batteri estrapolati dai resti mummificati. Tutti insegnamenti arricchiti da una lunga esperienza sul campo dei docenti che ha gettato luce su stile di vita, abitudini alimentari e cause di morte dei gruppi umani più diversi: dalle mummie egizie di età dinastica a quelle delle torbiere del nord Europa. Mascali da mesi sta lavorando alla realizzazione di questo corso. Lo studioso è convinto che grazie all’analisi delle mummie, in molti casi si possa arrivare a reperire preziosissime informazioni che sono in grado di farci comprendere meglio la storia dei secoli scorsi.