Un messaggio negativo potrebbe essere inteso come positivo, e viceversa. Gli emoji vengono interpretati in modo diverso a seconda delle persone e delle piattaforme utilizzate, rivela uno studio dell’Università del Minnesota
Nel linguaggio digitale, dove non arriva la parola, arriva la “faccina”. E spesso il linguaggio degli emoji viene addirittura preferito alle lettere, perché più immediato: come nella vita vera, un’espressione dice tutto, e più in fretta. Ma attenzione: proprio come nella vita reale, un sorriso o una smorfia possono essere interpretati in modi diversi. Ora uno studio dell’università del Minnesota lo conferma: il significato delle faccine può essere “lost in translation”, e ogni persona interpreta la stessa emoticon in modi diversi. Il “paper” su cui si sono dedicati i ricercatori si intitola “Blissfully happy” or “ready to fight”: Varying Interpretations of Emoji, ovvero come l’interpretazione dell’emoji può variare.
Dallo studio è emerso che una faccina assume questo o quel significato anche se chi sta chattando si trova sullo stesso sistema operativo, cioè se gli utenti visualizzano esattamente la stessa figura. I ricercatori hanno chiesto agli utenti del campione come interpretavano gli emoji di 5 diverse piattaforme (Apple, Google, Microsoft, Samsung, LG) dando un giudizio sui 22 emoji antropomorfi (cioè le faccine) più usati. Per ogni emoji i partecipanti al sondaggio dovevano dare un punteggio da una scala da -5 a +5, dove il -5 rappresentava un sentimento estremamente negativo e il +5 al contrario un sentimento molto positivo. Prendiamo per esempio la faccina che “digrigna i denti con gli occhi che ridono”, come da descrizione:
Il 70% del campione ha posizionato la faccina nell’area negativa mentre molte persone gli hanno assegnato un -3. Il 27% delle risposte, invece, l’ha identificata come una emoticon positiva.
I ricercatori pensano che gli emoji vengono interpretati in modo diverso per i loro dettagli, come l’ombra sulle guance o la forma delle sopracciglia. Il fraintendimento legato agli emoji può diventare ancora più pesante tra utenti che chattano usando diversi sistemi operativi. La faccina che digrigna i denti, infatti, è vista più positivamente su un dispositivo Microsoft, Samsung, LG, o su Google phone, rispetto a come viene vista su un dispositivo Apple. Pertanto un utente iOS potrebbe inviare la faccina pensando di inviare un messaggio negativo e finire per essere inteso in modo positivo (o viceversa).
Standardizzare gli emoji tra le varie piattaforme, tuttavia, come hanno dimostrato i ricercatori, non servirebbe a eliminare i fraintendimenti, perché comunque ognuno “vede” la faccina in modo diverso. Gli autori dello studio propongono di inserire sulle piattaforme dei messaggi che avvertano le persone quando stanno chattando con utenti di altre piattaforme. Ma il messaggio che lo studio invia tra le righe sembra essere un altro: la comunicazione tra le persone è un processo meno banale di quanto si pensi comunemente. E se già le parole spesso falliscono nell’intento, perché vengono adoperate male, figuriamoci le faccine stilizzate.