Al convegno organizzato da Flipnet sono arrivati cinquecento insegnanti da tutta Italia
“Chi ma la scuola, la ribalta” è il titolo del secondo convegno Flip-Me che si è svolto nelle scorse settimane a Roma all’auditorium del Massimo. E a capovolgere il vecchio modello della lezione frontale sono arrivati in cinquecento insegnanti da ogni parte d’Italia sempre più convinti che bisogna lasciarsi interpellare dai nuovi scenari educativi e metterli in atto.
Ad organizzare l’evento è stata l’associazione “Flipnet” in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale. Il programma è stato davvero ricco e anche gli ospiti senz’altro di grande esperienza: Chiara Spalatro, Anna Ferrigno, Gianfranco Marini, Giuseppe Corsaro, Luca Raina, Davide Tramagnini, Annamaria Bove, Annamaria Monaco, Anna Uttaro e Eraldo Affinati, lo scrittore ed insegnante che insieme alla moglie, Anna Luce Lenzi, ha fondato la “Penny Wirton” , una scuola gratuita di italiano per immigrati.
I temi della giornata
Per l’intera giornata si è parlato di giornalismo scolastico, video nella didattica, uso delle timeline, inclusione, divulgazione scientifica e digitale ma soprattutto del nuovo modo di fare scuola attraverso la classe capovolta.
In queste scuole non esistono più le lezioni frontali ma nemmeno le interrogazioni. Ci sono metodi e strumenti nuovi che consentono una didattica attiva, generatrice di vere competenze, capace di eliminare la noia. Cambia tutto anche il docente: l’insegnante mette a disposizione le proprie videolezioni che verranno studiate a casa di pomeriggio. E in aula?
Il ragazzo il giorno dopo sono coinvolti in laboratori e lavori di gruppo che mettono al centro la loro creatività e le loro intelligenze oltre che le loro esperienze. Essenziale in questo processo la tecnologia che diventa il migliore alleato dell’apprendimento, veicolando una rivoluzione su diversi livelli: dal setting d’aula alla relazione con gli studenti e la famiglia.
Per capire qualcosa in più di questa innovazione didattica il convegno è stato l’occasione giusta.