A disposizione di chi rinuncerà le vacanze ci sono 600 euro. L’iniziativa è della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano
Qualcuno li ha definiti bamboccioni, sdraiati ma in Trentino Alto Adige la prossima estate più di cento ragazzi hi-tech anziché andare in spiaggia, trascorreranno sette ore al giorno per un mese e mezzo in residenze per anziani guadagnando circa 600 euro al mese.
A lanciare quest’ iniziativa è la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano in collaborazione con il Sudtiroler Jugendring, l’associazione delle residenze per anziani dell’Alto Adige. Il tutto con la regia del Servizio lavoro della Provincia Autonoma. Il nome del progetto è “Estate diversamente nuova – incontri tra giovani e anziani”.
Il bando
All’inizio di marzo hanno pubblicato il bando con un invito accattivante: “Sei giovane e sveglio? Creativo, motivato e paziente? Ti piace avere a che fare con persone anziane? Sei bravo nel spiegare le cose? Sei pratico di telefonini, Internet o strumenti di questo genere? Ti piace la tecnologia, la musica, i libri, lo sport o il fai da te …… allora c’è una possibilità di lavoro per le tue vacanze estive!”.
Un appello ai ragazzi delle scuole superiori e professionali con un particolare occhio di riguardo a chi sa usare la tecnologia: “Lo stagista ideale – hanno scritto nel bando – dovrebbe adottare sensibilità, competenza sociale e le proprie conoscenze tecniche nell’organizzazione del tempo libero e delle giornate in generale di ospiti e visitatori delle case di riposo o delle organizzazioni per anziani, intrattenendoli, informandoli e tenendoli occupati in modo stimolante. Saranno preferiti i giovani particolarmente pratici di strumenti quali smartphone e Internet”.
150 domande in pochi giorni
Il 30 marzo era il termine ultimo per presentare le candidature.
Risultato? Le domande arrivate sono 150, molto più dei posti a disposizione. Una soddisfazione per la Fondazione e gli enti che hanno proposto il progetto. “Ogni famiglia che ha fatto l’esperienza di dover assistere un famigliare potrà confermare quanto sia importante proprio in questo momento di grande crescita demografica sensibilizzare la gioventù su questo tema”, ha spiegato Letizia Ragaglia, vice presidente della Fondazione.
Quest’estate dal 2 luglio al 24 agosto i nonni dell’Alto Adige avranno dei preziosi amici che accompagneranno la loro vita. Uno scambio che sarà anche una straordinaria occasione per i ragazzi che dovranno impegnarsi, nel corso dello stage, a sviluppare ulteriori competenze e a vedere l’esperienza di lavoro estivo come un’opportunità stimolante di inserimento nel mondo del lavoro. Lo studente avrà la possibilità di sperimentare l’intera filiera organizzativa e di confrontarsi con le diverse offerte di servizi delle residenze/organizzazioni per anziani, in termini di accompagnamento e assistenza estese a tutti gli ambiti: economia domestica, amministrazione.
Un progetto multigenerazionale per le famiglie, che riconosce in questa iniziativa la possibilità di scambio d’informazione e quindi un aiuto alle generazioni alla comprensione reciproca.
Spesso ci ritroviamo a parlare della difficoltà di relazione tra questi due mondi. I recenti fatti di cronaca ci hanno mostrato persino ragazzi capaci di spintonare e far cadere a terra un anziano con difficoltà di deambulazione ma l’unica risposta concreta è proprio quella che arriva da Bolzano: offrire ai giovani un’opportunità per conoscere l’altro. Non solo. Il valore di questa iniziativa è quello di non aver chiesto ai giovani un atto di volontariato ma di averli messi alla prova con un’esperienza lavorativa che esige dei doveri e dei compiti da rispettare.
Tutti i ragazzi prima di entrare nella casa di riposo dovranno frequentare un corso obbligatorio di formazione che sarà particolarmente utile alla loro mission.
Nessuno dei ragazzi potrà arrivare tardi, fare di testa propria ma avrà un protocollo da seguire e dovrà dare una mano agli anziani a diventare 2.0.
Chi alla Cassa di Risparmio ha seguito il progetto è Andreas Uberbacher che abbiamo contatto per capire il segreto del successo di questa iniziativa.
Il bando si è chiuso e siete più che soddisfatti della risposta dei ragazzi?
Abbiamo avuto 150 richieste e ci stiamo attivando per assegnare 100 posti
Come nasce questa idea? Come l’avete diffusa?
Sul nostro sito Internet c’era spiegato tutto. E’ stata ideata dal nostro presidente della Fondazione che l’ha sostenuta. Abbiamo concertato il tutto con altre associazioni territoriali creando una preziosa sinergia indispensabile per il progetto.
I ragazzi dove andranno a svolgere il loro stage?
Sul territorio abbiamo circa 120 case di riposo. In ognuna avremo un ragazzo. In alcune ce ne potranno essere più di uno.
Quanto guadagneranno gli studenti?
Lavoreranno fino a sette ore e mezza al giorno, dal lunedì al venerdì con un compenso massimo di 4,10 euro all’ora. Al termine del periodo avranno raccolto uno stipendio.
Avete richiesto degli studenti che sappiano usare gli strumenti tecnologici. Qual è l’obiettivo?
Abbiamo pensato che questi ragazzi possano essere dei maestri degli anziani nell’insegnare loro l’uso dei tablet, del computer e della Rete così come del wi-fi.