Per parlare d’innovazione della scuola italiana bisogna conoscere la sua storia. Il 2 ottobre 2015 Indire ha lanciato la mostra fotografica “Radici di futuro” che ripercorre la storia delle scuola dagli anni ’20 fino ad oggi
Torniamo indietro al 1925 quando a Firenze in occasione dell’inaugurazione della mostra didattica nazionale, promossa dai pedagogisti Giuseppe Lombardo Radice e Giovanni Calò, si diede vita all’Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa. Novant’anni dopo per festeggiare questo importante traguardo, nel capoluogo toscano, a Palazzo Medici Riccardi dal 2 ottobre è stata inaugurata una mostra fotografica dal titolo “Radici di futuro”: immagini, scatti in bianco e nero che raccontano il percorso della nostra scuola e la nascita nel corso dei decenni di modelli didattici nuovi.
Vicende ricostruite grazie alle immagini (appositamente restaurate) che ritraggono momenti di apprendimento degli studenti, attività laboratoriali, a partire dagli anni venti passando dal fascismo al dopoguerra fino ai giorni nostri. Un modo per tornare a parlare della didattica dell’imparare facendo, un approccio alternativo ai modelli tradizionali di tipo trasmissivo, che caratterizza vari momenti e passaggi della scuola italiana.
Ad arricchire il tutto anche un video inedito che riporta a galla l’esperienza didattica di Bruno Ciari, punto di riferimento nel nostro sistema d’istruzione, in particolare per la gestione sociale della scuola dell’infanzia e per la qualificazione del tempo pieno. Altro nome di cui si parlerà a Firenze sarà quello del maestro Mario Lodi: a lui sarà dedicata un’esposizione composta da pannelli fotografici che testimoniano i luoghi, i volti e l’ambiente di una realtà scolastica che ha contribuito in modo significativo al rinnovamento della pedagogia italiana e internazionale, aprendo nuovi orizzonti alle pratiche d’insegnamento. Il cartellone degli appuntamenti organizzati da Indire è particolarmente ricco: il 5 ottobre dalle 10,30 si terrà una lectio magistralis di Lizanne Foster, nella sala Brunelleschi dell’Istituto “Innocenti”. L’indomani nella sala “Fabiani” di Palazzo Medici Riccardi, l’intera giornata sarà dedicata alla storiografia educativa internazionale dal momento che negli ultimi anni si è iniziato a utilizzare la fotografia come fonte per una storia visuale della scuola, in grado di ricostruire le reali pratiche educative, svolte all’interno delle classi, di là delle prescrizioni pedagogiche.
Interessante anche l’appuntamento del 13 ottobre alle 10: nella sala “Pistelli” di Palazzo Medici Riccardi si terrà una conferenza dal titolo, “What’s appa? Che fine ha fatto il diario scolastico?”. A discutere di questo tema ci saranno gli studenti delle scuole della città.
Il 15 ottobre si torna a parlare di Mario Lodi per presentare il libro di Carla Ida Salviati sulla figura del maestro di Vho di Piadena. Infine il 16 ottobre dalle 9 alle 17 si parlerà di 2.0, di mondi virtuali e videogiochi didattici. Un appuntamento che coinvolgerà docenti italiani e stranieri che si confronteranno sulle prospettive future e insieme valuteranno le possibilità di adottare la didattica “immersiva” nelle scuole.