Abbiamo chiesto al fondatore di Docebo una delle più grandi aziende al mondo in questo campo con sede in Canada ma fondata da un italiano, Claudio Erba la sua visione e soprattutto i 10 trend emergenti per la formazione mobile nel 2019
Normalmente in questo tipo di articoli si fanno previsioni per i trend degli anni a venire troppo entusiastiche, in questo caso invece probabilmente la crescita sarà stata addirittura superiore alle attese.
La necessità delle persone, in ogni fase della propria carriera, di acquisire nuove conoscenze e lo scollamento più o meno ampio tra formazione tradizionale e la realtà attorno a noi, in veloce trasformazione, rendono il “continuous learning” in mobilità una premessa imprescindibile per il futuro professionale di ciascuno di noi.
Negli ultimi anni il mobile ha ormai investito anche il mondo della formazione: la possibilità di fare training ovunque e in qualsiasi momento, in modo sempre più rapido ed efficiente, esattamente quando serve e il fatto che i dispositivi mobile stiano ormai assumendo un ruolo sempre più centrale nella nostra vita lo hanno reso un requisito indispensabile per una formazione moderna ed efficace nel tempo, in grado di coinvolgere sia le nuove generazioni, sia chi si approccia di nuovo alla formazione dopo una lunga carriera.
Questi fattori sono ancora più rilevanti se si considera che la Generazione X e i Baby Boomers si stanno avvicinando al pensionamento, lasciando spazio ai Millennials e alla Generazione Z, la prima generazione 100% digitale e “mobile-first”, che presto farà ingresso nel mondo del lavoro. Se i Millennials hanno evidenziato la necessità di una formazione mobile, la Generazione Z spingerà le organizzazioni a perfezionare ulteriormente l’approccio al mobile learning, sviluppando nuove strategie che nasceranno direttamente da un’ottica mobile e non più desktop.
Secondo Paycom a Luglio 2018 già il 47% delle organizzazioni di tutto il mondo ha implementato o sta implementando soluzioni di formazione mobile e il dato è ancora in crescita in un mercato che rappresenta già 2.1 Miliardi di dollari (fonte Ambient Insight).
Se c’è un numero da tenere a mente è 2.600: sono 2600 le volte che tocchiamo lo schermo del nostro device ogni giorno, guardandolo circa 221 volte e utilizzandolo per quasi 3 ore (fonte https://blog.dscout.com/mobile-touches).
Abbiamo chiesto al fondatore di Docebo una delle più grandi aziende al mondo in questo campo con sede in Canada ma fondata da un italiano, Claudio Erba la sua visione e soprattutto i 10 trend emergenti per la formazione mobile nel 2019.
1. Bring Your Own Device
Nei moderni ambienti di lavoro, l’approccio “Bring Your Own Device” (BYOD) è diventato da tempo sempre più una regola e sempre meno un’eccezione. Anche se alcune organizzazioni non hanno ancora concesso ai dipendenti la libertà di utilizzare i propri dispositivi personali (soprattutto a causa dei rischi associati al tema della sicurezza), molte aziende stanno finalmente trovando l’equilibrio tra libertà e controllo per gestire e ottimizzare le attività lavorative, inclusa la formazione. I vantaggi dell’approccio BYOD per la formazione mobile includono un ambiente di lavoro positivo e per creare ambiente di lavoro più positivo e dunque produttivo, i dipendenti devono poter utilizzare i propri dispositivi personali, sia per il lavoro che per la formazione.
Questo approccio non solo incrementa il loro coinvolgimento con i contenuti formativi, ma espande significativamente le opportunità di sviluppo personale e professionale sul posto di lavoro, generando un’esperienza immediata e piacevole.
Inoltre l’approccio BYOD permette di ridurre i costi della formazione con dispositivi con le tecnologie più avanzate rispetto a quanto non sia in grado di fare un’organizzazione.
2. Mobile First
Il mobile-first è un concetto ormai ampiamente diffuso nella progettazione di siti web, ovvero in grado di adattarsi graficamente, in modo automatico, ai dispositivi con i quali vengono visualizzati. Nell’era del mobile learning, il “mobile-first design” giocherà un ruolo fondamentale nella distribuzione dei contenuti. Oggi più che mai, infatti, è importante analizzare il modo in cui gli utenti accedono e utilizzano i contenuti nella loro vita quotidiana.
Oggi, ad esempio, leggiamo le notizie per lo più attraverso smartphone, via Twitter, applicazioni dedicate alle notizie o articoli istantanei, progettati per una fruizione attraverso dispositivi mobile. Questo vale anche per l’eLearning. Basti pensare ad applicazioni che coniugano mobile first e gamification come Duolingo.
3. Sempre più aziende utilizzano il mobile per la formazione formale
Mentre associamo generalmente la formazione tradizionale a lunghe sessioni in aula, il mobile learning consentirà agli amministratori di corsi di formazione e sviluppo di erogare tali corsi virtualmente, attraverso oggetti didattici bite-sized. Una piattaforma eLearning all’avanguardia consente di taggare i contenuti per renderli ricercabili e più efficaci, soprattutto via mobile. Questo approccio aiuta anche a generare percorsi formativi individuali e personalizzati, con contenuti ancora più efficaci, progettati per soddisfare le specifiche esigenze dei singoli utenti.
4. Il ruolo fondamentale dei video
Il mobile learning incrementerà esponenzialmente l’uso della formazione basata su video, principalmente grazie alla sua capacità di incrementare il coinvolgimento, nonché di offrire migliori esperienze formative sia formali che informali. Già oggi sempre più persone utilizzano i tutorial su YouTube come fonte principale di informazioni con 500 milioni di ore di video visualizzati ogni giorno, a fronte di un miliardo di ore di contenuti caricati quotidianamente e questo avviene su un dispositivo mobile, con una media di un milione di video visualizzati via mobili quotidianamente.
Inoltre, la chiave di ricerca “how-to” è aumentata costantemente del 70% rispetto all’anno precedente, contribuendo alla scoperta di oltre 100 milioni di ore di contenuti “how-to” caricati sulla piattaforma nello stesso anno.
5. I formati saranno ottimizzati per il mobile
Non solo corsi e video ma pdf interattivi, infografiche, podcast, simulazioni e quiz sono solo alcuni dei formati che migliorano l’esperienza utente da mobile.
6. I vantaggi della gamification
La gamification offre agli studenti il controllo e li motiva a completare la formazione, mentre il mobile learning offre agli stessi la flessibilità e la possibilità di apprendere ovunque e in qualsiasi momento. Incrementa inoltre il coinvolgimento e lo estende ad altri utenti attraverso un’esperienza simile a quella dei social media.
Questo approccio fa leva sulla nostra natura competitiva e crea un rapporto positivo con la formazione incrementando il coinvolgimento in modo organico, generando un cambiamento di mentalità tra gli utenti, che saranno portati ad approcciare la formazione con un atteggiamento più positivo.
7. L’importanza di una formazione personalizzata
La personalizzazione è fondamentale, in quanto consente di disegnare su misura l’intera esperienza formativa degli studenti, adattandola alle loro specifiche esigenze. Un programma di training personalizzato, in combinazione con il mobile learning, può incrementare l’efficacia della formazione, sia che si basi su specifici ruoli professionali o su autovalutazioni di particolari competenze.
8. Espandere le opportunità di social learning
Per migliorare il coinvolgimento nella formazione, è necessario permettere agli studenti di arricchire la propria esperienza formativa, contribuendo attivamente allo sviluppo di nuovi materiali. I contenuti generati dagli utenti, infatti, possono supportare i propri attuali programmi di formazione e si svilupperanno in contenuti a valore aggiunto, in grado di promuovere e incrementare le opportunità di formazione social e collaborativa.
9. Offline è il nuovo online
La formazione offline è la chiave per consentire agli studenti di accedere al training ovunque, in qualsiasi momento anche in assenza di una connessione a internet. Una piattaforma eLearning all’avanguardia, che permette loro di partecipare alle attività formative in modalità offline (per poi sincronizzare i progressi automaticamente non appena gli utenti saranno nuovamente online), è la soluzione ideale per supportare la formazione on-the-go.
10. L’intelligenza Artificiale a supporto della learning experience
Come progettare una solida learning experience? Ad esempio, creando contenuti utili e rilevanti a seconda delle esigenze di business, o taggando correttamente i contenuti all’interno della piattaforma, per garantire che raggiungano le persone giuste, al momento giusto. I progressi nel campo delle intelligenze artificiali, del machine learning e delle tecnologie formative svolgeranno un ruolo fondamentale nella distribuzione di contenuti ancora più efficaci, eliminando al contempo gli ostacoli amministrativi, per consentire agli amministratori di concentrarsi su ciò che è più importante: creare materiali didattici sempre più coinvolgenti ed efficaci. L’intelligenza artificiale rappresenta uno sviluppo entusiasmante, in grado di produrre incredibili benefici per il settore di Formazione e Sviluppo.
Che cosa fa Docebo
Docebo è una piattaforma globale di eLearning per la formazione aziendale, con funzionalità social, informal e blended venduta in oltre 90 Paesi e disponibile in oltre 40 lingue. Grazie ad un un modello di prezzi scalabile e alle numerose integrazioni è stata definita da PCMag.com come “la migliore piattaforma di formazione online disponibile sul mercato”.
Docebo è ormai un’azienda canadese in quanto parzialmente acquisita da due fondi di private Equity canadesi, Klass Capital e Intercap Equity ma è nata in italia e ha ancora qui tutta la divisione di R&D, uno staff di 270 persone in totale, circa 150 sono in provincia di Milano, ha ricevuto un round da Principia che è e poi uscita tramite una operazione di secondary vendendo le quote a Klass e Intercap, che adesso, insieme a Claudio Erba, sono gli shareholders della company. Docebo Canada è la holding company che controlla il 100% di Docebo Italia, Docebo USA, Docebo UK e Docebo EMEA (Dubai)
Nata nel 2005 come progetto open source, il modello di business era erogare servizi professionali on top ad un software gratuito, nel 2012 ha cambiato modello di business con un modello cloud/saas insieme ad un progetto di internazionalizzazione spinto dove le revenue sono passate dal 99% in Italia del 2012 a circa il 10% del 2018, e 60% delle revenue in Nord America.