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«Aiutiamo i team a validare le loro idee di business e ad approdare allo sviluppo di un MVP attraverso un training di 3 mesi», spiega Monica Masucci, head of pre-acceleration di Bocconi for Innovation
Interdisciplinarietà, contaminazione, formazione, ricerca sono gli ingredienti necessari per costruire un buon ecosistema imprenditoriale. Proprio sulla base di questi pilastri, Monica Masucci, head of pre-acceleration di Bocconi for Innovation ha messo a punto un programma di formazione per aspiranti imprenditori. «Si tratta di un percorso di pre-accelerazione che prevede due batch all’anno dedicato a 15 startup early stage per ogni batch – spiega la professoressa – Aiutiamo questi team a validare le loro idee di business e ad approdare allo sviluppo di un MVP attraverso un training di 3 mesi, che prevede momenti in presenza e da remoto. Il programma è gratuito e aperto a chiunque voglia candidarsi. Il profilo dei partecipanti è molto variegato: figure con background STEM si intersecano con profili di business ed umanistici». Proprio per favorire questa contaminazione, B4i ha stretto delle partnership istituzionali con altri grandi atenei ed eccellenze del mondo della ricerca, come il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Milano, l’Università Bicocca e l’Istituto Italiano di Tecnologia.
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L’importanza dell’internazionalizzazione
«Il nostro programma è nato con una vocazione internazionale, e per questo, viene erogato interamente in lingua inglese – spiega la professoressa Masucci – Abbiamo avuto tra i nostri partecipanti vari team basati all’estero in questi anni. Ad esempio, all’ultimo batch ha partecipato da remoto un team portoghese». Tra i temi oggetto delle undici sessioni su cui si articola il programma, distribuite sull’arco di tre mesi, ci sono: customer identification e market validation, go to market strategy e MVP design, financial planning, team development, ecc. Ma non solo. Durante il percorso in B4i, infatti, gli aspiranti imprenditori hanno accesso a sessioni di approfondimento su temi legali potenzialmente rilevanti per loro, come quelli legati alla scelta della forma societaria, alla tutela della proprietà intellettuale e alla GDPR. «Sono temi molto importanti anche per le startup early stage. Riscontriamo spesso scarsa consapevolezza, soprattutto in merito alle potenziali implicazioni che le scelte fatte in quegli ambiti possono avere». Le startup che partecipano al programma di pre-accelerazione sono , inoltre, affiancate da mentor dedicati. «I mentor sono una grandissima risorsa a supporto dei nostri team, di cui talvolta diventano advisor – continua la professoressa – Molti di loro sono alumni Bocconi desiderosi di contribuire alla crescita di B4i mettendo a disposizione le loro competenze, in pura ottica di give back all’istituzione che li ha formati».
L’internazionalizzazione, senza dubbio, è un punto di forza del progetto. «Durante il programma, i partecipanti hanno la possibilità di prendere parte a numerosi eventi di networking con la possibilità di entrare in contatto con altri imprenditori che hanno già affrontato le sfide della crescita internazionale». Per la professoressa, avere la possibilità di ampliare, sin da subito, i propri orizzonti è fondamentale. Lei stessa, oltre a ricoprire l’incarico di Affiliate Professor of Innovation in SDA Bocconi, è professore associato di Strategia e Imprenditorialità Aziendale presso il Dipartimento di Strategia e Marketing della University of Sussex Business School, nel Regno Unito, dove dirige un Master in Gestione Strategica dell’Innovazione. Inoltre, fa parte del Policy and Evidence Center for the Creative Industries in UK. Le sue attività di ricerca riguardano l’imprenditorialità aziendale, gli ecosistemi innovativi e le loro dinamiche, l’open innovation e l’economia dei settori creativi. «In Italia le startup early stage fanno più fatica a intercettare adeguate risorse finanziarie rispetto a chi opera in contesti come Stati Uniti, Israele, Francia e Regno Unito – spiega – La nostra ambizione è quella di moltiplicare le opportunità di crescita per queste startup fungendo da catalizzatori di risorse a supporto dell’imprenditorialità». Da sempre appassionata di startup, la professoressa ha già fatto da advisor a diverse aziende nel Regno Unito. «In Italia abbiamo assistito negli ultimi anni ad una proliferazione di programmi di accelerazione, segnale di una crescente dinamicità dell’ecosistema in cui operiamo. Sviluppare questo percorso di pre-accelerazione è stata per me un’occasione molto importante per contribuire a questa crescita. Con l’Università Bocconi ho anche un forte legame affettivo: lì mi sono laureata e ho conseguito un dottorato; pertanto non posso che essere felice di poter collaborare ad un progetto ambizioso come Bocconi for Innovation».
Alcune startup pre-accelerate da Bocconi for Innovation
Attraverso il suo programma di pre-accelerazione (adesso al settimo batch), Bocconi for Innovation ha finora supportato 93 progetti su verticali diversi: dal medtech all’agritech, dal fintech all’edutech, dal food alla moda. “Abbiamo riscontrato un incremento significativo, soprattutto negli ultimi batch, di progetti innovativi legati all’ambito della sostenibilità e del risparmio energetico”. Tra le startup operanti in questo ambito che hanno terminato il percorso di pre-accelerazione ottenendo ottimi risultati ci sono Zero Impack, un progetto nato per eliminare il packaging monouso nel food delivery con l’utilizzo di contenitori riusabili fino a 80 volte, in piena ottica di circolarità; e BEAWaRe, che grazie all’utilizzo di sensori IoT aiuta comuni ed aziende ad ottimizzare i processi logistici legati alla raccolta dei rifiuti.
«Voglio anche citare Ittinsect, azienda attiva nella produzione di mangimi per acquacoltura a base di insetti, microalghe e sottoprodotti agricoli, che risultano non solo più sostenibili, perché’ hanno un minore impatto sull’ecosistema marino, ma anche caratterizzati da alte proprietà nutritive», spiega la professoressa elencando anche i prossimi obiettivi per il percorso di pre-accelerazione che coordina: «Puntiamo ad accrescere ulteriormente le risorse a supporto degli imprenditori che partecipano al nostro programma e a consolidare le partnership con gli atenei, istituti di ricerca, incubatori, acceleratori, ed investitori con i quali già collaboriamo. Ritengo che fare sempre più rete con gli altri attori che operano nel nostro ecosistema sia fondamentale per moltiplicare le opportunità di crescita per i nostri imprenditori e per lo sviluppo stesso dell’ecosistema in cui gravitano».