Secondo un sondaggio ripreso dal Tokyo Game Life mentre in media le aziende nipponiche perdono 30 nuovi dipendenti su 100, la Casa di Kyoto vede andare via soltanto 1 neo impiegato su 100. Qual è il segreto di un simile attaccamento alla software house?
Nintendo, software house fondata sul finire dell’Ottocento (sì, avete letto bene: all’epoca produceva carte da gioco) è tra le migliori aziende in cui un giovane può sperare di lavorare (qui la pagina sulle assunzioni, nel caso vi trovaste nei dintorni di Kyoto).
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Nintendo è per sempre?
Lo sostiene un recente rapporto sul tasso di conservazione dei nuovi dipendenti nell’arcipelago nipponico, da cui è emerge che la compagnia guidata da Shuntaro Furukawa riesce a tenerne a sé il 98,8% dei giovani appena assunti, percentuale che le permette di essere tra le prime in Giappone.
New employee retention rate in Japan is 70%. Nintendo’s is 98.8%.
Brand strength, the smaller number of new hires, and a strong employee welfare program a few reasons given in this really interesting article from Biz Journal: https://t.co/xvwbMPFGl8 pic.twitter.com/Ij1aFzvo26
— Tokyo Game Life (@TokyoGameLife) September 1, 2023
A premiare Nintendo, secondo il campionamento, l’atmosfera aziendale che si respira nei suoi uffici che rendono anche i neo-assunti entusiasti di essere parte di un simile progetto. E poi ci sono benefit molto più materiali: congedo retribuito e il programma aziendale per la cura dei bambini risultano quelli più graditi che consentono l’accesso anche a giovani mamme.
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Per avere un termine di paragone, in Giappone le grandi aziende hanno una retention rate media dei nuovi dipendenti che si aggira attorno al 70%. Mentre di norma le aziende perdono 30 nuovi dipendenti su 100, Nintendo vede andare via soltanto 1 neo impiegato su 100. L’atmosfera fanciullesca che caratterizza i suoi giochi, insomma, pare avere radici tra la soddisfazione dei suoi lavoratori.