Le cifre ufficiali della campagna elettorale più costosa della storia
Domani, mercoledì 20 gennaio, sarà l’Inauguration Day. Joe Biden giurerà a Capitol Hill sulla Bibbia di Lincoln e diventerà il 46esimo presidente degli Stati Uniti. Si chiuderà così una fase drammatica, iniziata subito dopo le elezioni del novembre scorso quando Donald Trump ha deciso di seguire la strada della propaganda che ha portato ai tragici fatti del 6 gennaio scorso (cinque morti a Washington). Nelle ultime settimane si è discusso del ruolo dei social e, in generale, dei Big Tech nel dibattito pubblico. L’agenda di Biden è già fitta di impegni per il suo mandato di quattro anni e, stando a quanto si leggeva sul Financial Times, la Silicon Valley potrebbe non trovare un inquilino della Casa Bianca così indulgente e aperto come era stato Obama oltre dieci anni fa, quando Google e Facebook semplicemente non erano i giganti che sono oggi. C’è tempo però per capire quali saranno le mosse del nuovo presidente. Intanto siamo andati a vedere quanto i Big Tech hanno investito nella campagna elettorale di Biden attraverso singoli dipendenti o i cosiddetti PAC, comitati che raccolgono fondi.
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I dati sui finanziamenti della campagna elettorale d’Oltreoceano sono pubblici. Tramite Alphabet, Google ha finanziato Joe Biden per un totale di 4,3 milioni di dollari. Come si legge online, il motore di ricerca più grande al mondo ha destinato 21 milioni di dollari complessivi nella campagna elettorale del 2020: circa l’80% dei fondi è andato a candidati democratici. Un milione di dollari è stato destinato a Bernie Sanders, democratico socialista.
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Microsoft
Proseguendo nella lista dei finanziamenti a Joe Biden da parte dei Big Tech, è il turno di Microsoft. L’azienda cofondata da Bill Gates ha sborsato 17 milioni di dollari per supportare le attività di campagna elettorale. Anche in questo caso la maggior parte dei fondi sono finiti nelle tasche dei candidati democratici. Secondo il sito OpenSecrets, dipendenti della società e PAC hanno finanziato la campagna di Biden con 2,3 milioni di dollari.
Amazon
La società fondata da Jeff Bezos, ex uomo più ricco del mondo, è stata senz’altro tra le società protagoniste nei finanziamenti ai candidati delle scorse presidenziali. OpenSecrets segnala che Amazon ha donato alla campagna di Joe Biden 2,2 milioni di dollari. Andando a leggere l’elenco dei destinatari si scopre però che la stessa società ha finanziato un pò tutti i candidati alle presidenzali: c’è Donald Trump (che ha ricevuto poco più di 260mila dollari), Bernie Sanders (oltre 800mila dollari) e Elizabet Warren (quasi 250mila dollari).
Menlo Park è da anni al centro di mille polemiche per il ruolo giocato dalle piattaforme nella diffusione di fake news e violenza nel dibattito pubblico. Mark Zuckerberg non è più il giovane fondatore di una startup di successo che veniva accolto a braccia aperte da Obama, ma un imprenditore che è entrato spesso nel mirino di Biden per scarsa trasparenza. Detto questo tra il presidente eletto e Facebook i rapporti non sono comunque gelidi. La società, infatti, ha contribuito alla campagna di Biden con 1,5 milioni di dollari.
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Apple
Anche la Mela morsicata ha giocato la sua partita nella campagna elettorale. Dalla società di Tim Cook Joe Biden ha ricevuto un contributo di 1,7 milioni di dollari attraverso i PAC. Apple ha finanziato anche altri democratici come Bernie Sanders ed Elizabeth Warren.
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Dopo la storica decisione di Jack Dorsey, CEO della società, di cacciare per sempre Trump dalla piattaforma, è opportuno andare a vedere quanto Twitter ha finanziato le campagne elettorali dei principali sfidanti. A Biden i dipendenti e i PAC che si sono formati all’interno dell’azienda hanno donato quasi 200mila dollari. Non risultano invece finanziamenti alla campagna di Trump.