Va bene la raccolta sulle piattaforme di crowdfunding, in linea con quella delle startup. Si conferma un trend di crescita già registrato nel corso del 2018
Difficile pensare che potesse andare meglio di così: il primo trimestre del 2019 si chiude con una raccolta complessiva dell’equity crowdfunding che supera i 13 milioni di euro, con una prospettiva di crescita che potrebbe superare di gran lunga i risultati, già buoni, del 2018. Agli investitori piace questa formula, e la sola Mamacrowd – che si conferma piattaforma leader del settore – è riuscita a chiudere ben due campagne oltre i 2 milioni di euro.
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Uno strumento popolare
C’è un dato che più di altro salta agli occhi quando si sfogliano i numeri del crowdfunding: il numero di adesioni che raccolgono le campagne è decisamente alto, non si parla di poche decine di soggetti provenienti dal mondo degli investitori istituzionali, ma molto più spesso di centinaia o di migliaia di finanziatori che credono in un progetto e permettono alle startup che scelgono questo strumento di raccogliere fondi importanti.
È il caso delle due più grandi campagne di questo primo trimestre, quella di Green Energy Storage che si è chiusa a 2,2 milioni di euro di adesioni e quella di StartupItalia che ha superato i 2,8 milioni. Quest’ultima da sola ha messo assieme oltre 2.261 investitori, di fatto diventando una delle campagne più partecipate di questo tipo e probabilmente la più ricca finora nel panorama italiano (primato fino a questo punto detenuto da Glass2Power e stabilito lo scorso anno).
In totale Mamacrowd ha messo assieme circa 5,2 milioni di euro di raccolta con 2.748 aderenti: oltre alle due citate, anche Rentopolis (300K euro), Eattiamo (223K euro) e Linky (130K euro) hanno superato ampiamente l’obiettivo minimo di raccolta. Sono in totale 6 le campagne già chiuse in questo trimestre, con una raccolta complessiva pari al 40 per cento del totale raccolto da tutte le piattaforme, che come detto sommato raggiunge circa 13 milioni.
“Nei primi tre mesi del 2019 Mamacrowd ha raccolto il 50% dei fondi ottenuti in tutto il 2018 (erano 10 milioni di euro) – dice Dario Giudici, CEO di Mamacrowd – Un’ottima partenza che dipende da una parte dall’attento lavoro di selezione e valutazione dei progetti che facciamo a monte in collaborazione con il nostro network di partner, dall’altra dalla sempre maggiore conoscenza e fiducia dello strumento stesso dell’equity crowdfunding: che rappresenta un’alternativa sempre più interessante rispetto agli investimenti tradizionali”.
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Vantaggi fiscali (e non solo)
Senz’altro il successo dell’equity crowdfunding è legato anche alle agevolazioni fiscali innalzate al 40 per cento per questo 2019 dalla legge di bilancio, che possono salire anche al 50 per cento in caso di exit. Ma è in generale l’intero comparto delle startup a godere di buona salute: il primo trimestre ha fatto segnare una crescita robusta nella raccolta, arrivata a 133 milioni con soprattutto una crescita del valore medio della singola operazione. Segnale che il mercato è maturo e oggi si effettuano lo stesso numero di operazioni che in passato ma con più capitali a disposizione.
Olte a questo, è in rampa di lancio anche il Fondo Nazionale Innovazione promesso e promosso dal Governo: una dotazione di 1 miliardo di euro, potenzialmente raddoppiabile dall’intervento dei privati, che dovrebbe servire a spingere ancora più su gli investimenti.