L’amministratore delegato della società ha parlato di mobilità e servizi integrati grazie al digitale
«Nei primi 26 anni di vita Telepass è stata leader nel pedaggio e nei parcheggi. Negli ultimi quattro la mobilità è stata stravolta con lo sharing, la mobilità dolce e le smart city. Così ci siamo chiesti come farci contaminare dall’esterno», così Gabriele Benedetto, CEO di Telepass, allo StartupItalia Open Summit in corso sui canali social di StartupItalia. «La collaborazione con le startup funziona quando c’è condivisione di valori sul futuro – ha spiegato – e bisogna trovare meccanismi per cui la grande aziende tragga benefici e al tempo stesso la startup venga coinvolta». Nell’intervento al SIOS20, l’amministratore delegato di Telepass ha spiegato come l’azienda è cambiata negli ultimi anni e come ha affrontato il 2020.
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Gabriele Benedetto, Amministratore Delegato Telepass
Benedetto: troppa tecnologia
«Tutti i servizi di mobilità li abbiamo messi in un’unica piattaforma, Telepass Pay, per evitare di creare barriere all’utilizzo – ha spiegato Benedetto – Di mobilità ci sarà sempre bisogno e così abbiamo lanciato diverse attività in un anno diverso: oggi chi viaggia può prelevare il cibo senza fare file, abbiamo lavorato con gli skypass e sviluppato offerte per il lavaggio delle auto grazie a WashOut. C’è davvero tanta tecnologia, forse troppa, in questo periodo storico. Abbiamo dovuto ripensare al lavoro agile tenendo in sicurezza il tutto».
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«Per me il 2020 è stato resilienza: ci aspettavamo che con l’assenza di mobilità gli utenti disdicessero gli abbonamenti. Così non è stato: c’è voglia di nuovi servizi. Per il futuro il data sharing è la chiave: contestualizzare l’engagement con l’utente è la nuova frontiera». Nel corso di quest’anno StartupItalia ha raccontato la visione di Telepass nel campo della mobilità: sempre più servizi, integrati in un’unica app, che raggiungono gli utenti al momento giusto, senza gabriele. Per far questo l’utilizzo dei dati è imprescindibile.