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Il ruolo dell’azienda come fornitore a 360 gradi
Com’è cambiata la mobilità a poche settimane dall’inizio della Fase 2? E, una volta imparato a convivere con il virus, gli spostamenti nella Fase 3 torneranno al modello pre pandemia? Difficile se si guarda al settore delle quattro ruote, tra i più colpiti dall’emergenza coronavirus: quel -97,5% di immatricolazioni ad aprile (sono stati immatricolati poco più di 4mila veicoli) avrà senz’altro un impatto. Ma non è certo un addio all’automobile. A fianco del mezzo privato, ancora in cima ai bisogni degli italiani, la micromobilità urbana, elettrica e sostenibile sarà sempre più protagonista nelle nostre città. I mezzi pubblici, dai treni alle metropolitana, affronteranno invece un lungo periodo di contenimento forzato dei passeggeri. Ecco perché secondo Telepass la ripartenza si gioca su tre parole chiave: Green, Safe e Clean. Concetti che legano fra loro ambiente, salute e sicurezza nella mobilità di tutti i giorni.
Lo scenario di crisi
Il 6 marzo 2020 potrebbe essere ricordato come l’ultimo giorno di normalità sulle strade italiane. Erano le prime settimane di emergenza coronavirus, ma il Governo ancora non aveva approvato il dpcm che ha reso tutta Italia zona rossa. Quel giorno si sono registrate oltre 7,4 milioni di percorrenze di mezzi leggeri. Una settimana dopo, il 13 marzo, erano crollate a 2,9 milioni e il 15 marzo a 884mila. I dati sono stati elaborati dal portale Mobility DataLab che, con un semplice grafico, mostra l’entità del crollo che ha desertificato strade e autostrade. Dai dati non si potrà prescindere se si vogliono studiare soluzioni e servizi adeguati alla domanda di pendolari, lavoratori e studenti.
Green: la sostenibilità non è un optional
«Il nostro valore è quello di un fornitore di mobilità a 360 gradi. Sappiamo garantire mezzi su misura in base alle esigenze concrete degli utenti», così aveva spiegato a StartupItalia Davide Cervellin, Chief Marketing & Data Officer di Telepass. La Fase 2 sta già riscontrando un inevitabile aumento del traffico dopo mesi di chiusure e il tema dell’ambiente resta in cima alle priorità delle amministrazioni. Per quanto riguarda mezzi in sharing, come biciclette elettriche e monopattini, Telepass è già presente a Milano, Torino e Verona (e presto a Roma) dove grazie all’app Telepass Pay offre i primi trenta minuti di noleggio gratuito per ogni messo incluso nella flotta, grazie a un accordo con Helbiz e GoVolt.
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I risultati di Telepass nel campo della sostenibilità non sono nuovi. Lo ha spiegato l’amministratore delegato Gabriele Benedetto in una recente intervista: «Sin da quando abbiamo lanciato il telepedaggiamento abbiamo contribuito alla riduzione di CO2 non facendo fermare i veicoli ai caselli e riducendo le file. Uno studio condotto con l’università Ca’ Foscari ha dimostrato che se dimezzassimo il numero di veicoli che si ferma ai caselli per pagare con gli strumenti tradizionali, la produzione di anidride carbonica scenderebbe ulteriormente del 20%».
Gabriele Benedetto, Amministratore Delegato Telepass
L’obiettivo della riduzione dell’inquinamento automobilistico rientra nelle strategie di Telepass, che guarda anche agli scenari e ai dati internazionali: la Cina, per esempio, sta lentamente riprendendo la produzione di quattro ruote dopo il crollo delle immatricolazioni nel mese di febbraio (-80%). La strada verso il green non è però compromessa: il Governo di Pechino ha esteso di due anni il periodo di incentivi per l’acquisto di auto elettriche. Ma l’impronta green è trasversale anche sui servizi a valore aggiunto che Telepass sta sviluppando intorno alla mobilità, come il servizio di lavaggio on demand: senza la presenza del proprietario, il veicolo viene lavato in una modalità waterless sostenibile proprio dove il mezzo è stato parcheggiato.
Safe: essere objectless
Riguardo agli strumenti di pagamento tradizionale si inserisce l’altra parola chiave di Telepass per innovare nel campo della mobilità. Il concetto di Safe è più che mai attuale in un contesto in cui il distanziamento sociale rientra tra i presidi sanitari per evitare il contagio. La mission è continuare a mettere a disposizione pagamenti in un’ottica ancora più sicura. Nella Fase 2 (e pure nella Fase 3) il Safe sarà inevitabilmente legato al tema del Clean per garantire la tutela della salute e ridurre al minimo le occasioni di contatto tra persone.
Davide Cervellin, Chief Marketing & Data Officer di Telepass
In quest’ottica Telepass si presenta come una Fintech che da sempre ha lavorato sulla disintermediazione dei pagamenti, lavorando oggi sul cloud. Senza carte e senza l’utilizzo del contante la società sta lanciando anche servizi aggiuntivi per arricchire Telepass Pay, che darà la possibilità di prenotare e ritirare nelle aree di servizio in autostrada cibo e altri prodotti in zone dedicate. Il tutto usando un semplice QR Code; e dando seguito alla strategia Safe, ogni cliente riceverà in omaggio un kit d’igienizzazione Wash Out self-made per sanificare l’abitacolo della propria auto. La sicurezza si concretizza anche nell’assicurazione in mobilità appena lanciata, come il servizio che copre dai danni se si è costretti ad andare al lavoro in questo periodo. Nata come soccorso stradale, Telepass ha continuato su questa linea, potenziando col dato l’offerta per tutti i clienti in base alle loro esigenze.
Clean: auto aziendali e sharing
Il capitolo delle auto aziendali è cruciale per garantire sicurezza per dipendenti e collaboratori, soprattutto alla luce dell’adeguamento richiesto dal governo alle imprese. Telepass per questo punta sulla collaborazione con la startup Wash Out che offre il servizio di igienizzazione delle flotte, dei mezzi in sharing e, a breve, anche dei taxi. La pulizia dei mezzi, esterna ed interna, aggiunge così valore al ruolo dell’azienda come fornitore di mobilità a 360 gradi.
© Fonte: profilo Facebook Wash Out
Il discorso vale soprattutto per il noleggio: migliaia di utenti per un’unica flotta richiedono garanzie. Le abitudini stanno già cambiando e le città si stanno adeguando con nuovi spazi a disposizione di chi sceglie mezzi di trasporto sostenibili. Partire dai dati sarà la chiave. Come ha spiegato Cervellin «in questo periodo e nella fasi successive partire dai dati per elaborare strategie e servizi è e sarà fondamentale per soddisfare le esigenze delle persone».