Fai con la tua startup queste cinque cose e fallirai subito. Niko Bonatsos (venture che ha investito in Snapchat) racconta quali sono a TechCrunch. E dice di evitare quello che ha fatto Facebook per essere la nuova Facebook
«Fai queste cinque cose e fallirai subito». Niko Bonatsos, partner di General Catalyst, venture che ha investito anche in Snapchat racconta quali sono le cinque cose da non fare per avere successo oggi: «Erano strategie rivoluzionarie cinque anni fa. Seguirle nel 2016 è la strada più veloce per il fallimento» spiega a TechCrunch.
5 strategie da non imitare
#1 Sull’ideazione
– “I servizi di messaggistica stanno conquistando il mondo. Lanciamo un nuovo messenger, ma pensato per teenager”
– “Le mie foto non sono ben organizzate. Non riesco a vederle bene e a condividerle con i miei amici. Costruiamo un’app di photo sharing”
– “Airbnb nel turismo, Uber nei trasporti… Ci sono 123 verticali che aspettando di essere rivoluzionati. Vediamo cosa accade nel food delivery, lì si affermeranno le aziende migliori”.
#2 Sulla promozione
– “Gli ads di Facebook sono molto economici. Tutti i brand più importanti investono molti soldi su Facebook per acquisire nuovi clienti. Affidiamoci a Facebook”
– “Usiamo influencer di campus e università per far partire il passaparola”
– “L’influencer marketing funziona tanto. Trasformiamo il nostro Ceo in una celebrità”
– “Il nostro piano è di conquistare prima i bambini e poi i loro genitori useranno il nostro prodotto”
– “Se Apple e Google Play consiglia la nostra app negli store, ce l’abbiamo fatta. Da lì possiamo scalare”.
#3 Sullo sviluppo del prodotto
– “Dobbiamo puntare tutto su un bel design. Copiamo Pinterest per il nostro sito, l’interfaccia di Tinder per la nostra app. È il modo più veloce per aumentare le conversioni e il coinvolgimento degli utenti”.
– “Facciamo loggare gli utenti direttamente da Facebook. Così assoceranno il nostro prodotto al marchio del social”.
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#4 Sullo sviluppo del business
– “Non siamo interessati ora a monetizzare, cresceremo un futuro. Ora puntiamo solo a raccogliere soldi dai venture”.
– “Ignoriamo le normative, lavoreremo dopo per risolvere il problema con authority e istituzioni”.
– “Tutti gli influencer della Silicon saranno i nostri primi utenti. Diventeremo il nuovo Facebook”.
#5. Sulle strategie di PR
– “Devo lavorare sulla mia immagine come Ceo. Spero di essere nominato nella lista di Forbes e dei 30 startupper più interessanti”. Mi aiuterà a raccogliere molti soldi”.
– “Devo twittare e scrivere più post. Le startup piacciono e gli utenti vorranno saperne di più. Più scrivo più la stampa vorrà conoscere dettagli su di me e l’azienda”.
È tempo di innovare
Quella di Bonatsos si può leggere anche come una provocazione. È evidente come molte delle strategie indicate hanno ancora un senso, una logica. Ma l’invito del venture è di cercare nuove strade, battere nuove piste: «Ogni anno incontro centinaia di startupper appassionati e talentuosi che lavorano 24 ore al giorno per realizzare i loro sogni. Ma mi si spezza il cuore quando vedo talenti perdere tempo su idee ormai già vecchie, come il nuovo Uber, invece di focalizzarsi su soluzioni capaci di creare nuovi mercati e scenari» spiega a Techcrunch.
Poi aggiunge: «È tempo di innovare, di fare qualcosa, calpestare nuovi terreni. Solo così avrai la possibilità di costruire una big company e, soprattutto, arrivare prima dei competitor che ti seguiranno».