I ministri dovranno dare il via libera definitivo ai dettagli tecnici della nuova linea di credito: quali spese potrà finanziare e quali le maturità dei prestiti
C’è una data sulla ventura riunione dell’Eurogruppo: 8 maggio. Invece, entro il 6 la Commissione europea di Ursula von der Leyen dovrà mettere a punto un piano sul Recovery Fund voluto dalla Francia possibilmente trovando una soluzione di sintesi tra le opposte posizioni dei rigoristi (Germania e Olanda) e i Paesi che stanno combattendo per avere maggiore solidarietà (Italia, Francia, Spagna e Portogallo), quindi il documento passerà ai tecnici dell’Eurogruppo. Il prossimo venerdì, invece, sarà finalizzato il dossier sul MES senza condizioni.
MES senza condizioni, la decisione tra 10 giorni
Prima dell’8 maggio si terranno due riunioni preparatorie degli sherpa (Euro working group), una il 30 aprile e una il 7 maggio. Lo ha specificato un portavoce del Consiglio. I ministri dovranno dare il via libera definitivo ai dettagli tecnici della nuova linea di credito del MES senza condizioni dedicata alla pandemia, tra cui quali spese potrà finanziare e quali le maturità dei prestiti.
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Moody’s: crisi avrà impatti senza precedenti
In serata una nota dell’agenzia di rating ha ricordato anche ai leader del Vecchio continente che al momento non sia il caso di tergiversare su MES senza condizioni, Recovery Fund o altri strumenti per la ricostruzione. I costi economici della crisi scatenata dal Coronavirus che ha provocato un blocco quasi completo delle attività a livello globale stanno infatti diventando sempre più pesanti e il loro impatto si farà sentire a lungo. É quanto ritengono gli esperti di Moody’s che per le economie avanzate del G-20 prevedono ora una contrazione del pil del 5,8% nel 2020. Anche in presenza di una graduale ripresa, Moody’s prevede che il Pil reale nel 2021 nella maggior parte delle economie avanzate sarà ancora inferiore ai livelli pre-coronavirus. Escludendo la Cina, Moody’s prevede una crescita negativa per i paesi emergenti del G-20 del 3,5%, in calo rispetto al previsto incremento del 3,2% atteso prima dello scoppio della pandemia.