Elaisian è una startup AgTech attiva nell’olivicoltura di precisione che in 24 ore ha raggiunto l’obiettivo di raccogliere 80mila euro su Mamacrowd
L’AgTech é stato considerato per lungo tempo il brutto anatroccolo dagli investitori internazionali, soprattutto se rapportato al FoodTech o al FinTech. Le cose però stanno cambiando e i fondi di investimento sono sempre più attenti alle opportunità che l’innovazione in campo agricolo puó generare (come abbiamo scritto in questo articolo). Per gli startupper AgTech i venture capital e i business angel non sono il solo strumento di finanziamento possibile, anche il mondo del crowdfunding puó riservare delle belle sorprese.
E’ il caso di Elaisian, una startup romana fondata nel 2016 che in meno di 24 ore ha centrato l’obiettivo minimo di raccolta (80 mila euro) su Mamacrowd e continua a raccogliere sottoscrizioni. Si tratta di una startup, accelerata da Startupbootcamp FoodTech, che ha sviluppato una piattaforma di supporto alle decisioni che affianca l’olivicoltore nella gestione agronomica dell’oliveto.
Attraverso l’installazione in campo di sensori vengono registrati dati come temperatura, umidità, pressione atmosferica e così via. Dati che vengono incrociati con immagini satellitari, dati storici e studi agronomici. L’algoritmo restituisce poi alert riguardanti il possibile sviluppo di patogeni o il momento giusto per concimare. Il risultato: aumenti di produzione e diminuzione degli input necessari.
“Siamo estremamente felici del successo che ha avuto la nostra call su Mamacrowd”, spiega a StartupItalia! Giovanni Di Mambro, cofondatore insieme a Damiano Angelici di Elaisian. “Questo é un buon momento per l’AgTech che nel 2017 ha raccolto oltre 700 milioni di investimenti, più di quelli messi insieme nei due anni precedenti. Se negli Usa il settore é ormai consolidato, in Italia siamo più indietro ma sta emergendo con forza“.
I segreti per un crowdfunding di successo
Ma perché proprio il crowdfunding e non un fondo di investimento ‘tradizionale’? “Abbiamo scelto il crowdfunding, dopo aver avuto diversi investimenti da business angel, per dare la possibilità ai tanti piccoli produttori che ci conoscono di investire nell’azienda. E’ stato un modo per democratizzare la partecipazione alla startup”.
Il crowdfunding, che in Italia non ha mai veramente preso piede, puó essere dunque uno strumento con il quale raccogliere capitale tra investitori non professionisti. “Il consiglio che posso dare è di arrivare preparati all’appuntamento”, continua Di Mambro. “Noi abbiamo allertato il nostro network di conoscenti avvisandoli che avrebbero potuto investire su Mamacrowd e questo lavoro capillare ha dato i suoi frutti. Credo che l’85-90% degli investitori appartenga alla nostra rete, mentre solo un 10% é arrivato a noi per altre vie”.