Secondo il report di AgFunder nel 2017 il settore AgriFoodTech ha incassato 10,1 miliardi di dollari di investimenti, in crescita del 29% anno su anno. Ma cala il numero di deal nel segmento seed. Ecco tutti i numeri chiave
Il 2017 é stato un anno positivo per gli investimenti nell’AgTech e FoodTech. Secondo i dati diffusi nell’ultimo report di AgFunder, piattaforma californiana che permette di investire in startup, lo scorso anno sono stati investiti 10,1 miliardi di dollari in startup focalizzate sul settore agro e food. Una crescita del 29% degli investimenti (su un 2016 in decrescita rispetto all’anno precedente) e ben 994 deal chiusi.
Il 2017 è stato anche l’anno della creazione di due unicorni in ambito AgTech e del ritorno sulla scena delle grandi industrie agro, alle prese con fusioni e acquisizioni monstre. In agosto Dow DuPont ha acquisito per 300 milioni di dollari Granular, società che sviluppa software per l’agricoltura digitale. Mentre in settembre John Deere ha preso il comando per 305 milioni di dollari di BlueRiver Technology, attiva nello sviluppo di soluzioni robotiche per l’agricoltura.
Il deal più grande tuttavia, come in passato, se lo aggiudica il FoodTech. Per un miliardo di dollari il gigante cinese dell’ecommerce Alibaba ha preso il controllo si Ele.me, startup (valutata intorno ai 6 miliardi) che consegna cibo a domicilio.
Decrescono i seed
Anche se gli investimenti crescono a preoccupare è il futuro del settore. C’é stato infatti un declino degli investimenti seed, decresciuti del 27% (con un -28% di aziende finanziate) che mette a rischio, dicono gli analisti, la pipeline di startup mature disponibili sul mercato nel prossimo futuro.
In un panorama in fermento il deal del 2017 più interessante ha un valore relativo. Si tratta di Plenty che prima dell’estate ha raccolto 200 milioni di dollari dagli investitori (ne abbiamo parlato qui) destinati alla costruzione di una mega vertical farm vicino a Seattle. E’ la prima volta che gli investitori puntano così pesante su un settore che fino ad oggi non ha dato prova di essere in grado di generare ricavi interessanti.
Due unicorni nel mondo AgTech
Parlavamo di due unicorni AgTech. Il primo é Indigo Agricolture, che sviluppa innovativi tipi di concia per semi basandosi sul micorbiota, che ha raccolto 203 milioni dal fondo sovrano di Dubai che ha valutato la startup oltre un miliardo di dollari. Il secondo unicorno invece è Ginkgo Bioworks, che sfrutta microrganismi, soprattutto lieviti, per produrre alimenti e non solo. Due aziende che sembrano voler costruirsi un futuro autonomo, senza exit miliardarie.
In quest’ottica proprio Indigo Agriculture e Farmer Business Network (agricoltura digitale) potrebbero decidere di quotarsi, invece di aspettare che un big le rilevi. FBN é il protagonista, insieme alla cinese Maihuolang, del settore Agribusiness marketplace (compravendita di input online) che ha incassato nel 2017 ben 511 milioni, in crescita del 77% anno su anno.
L’eGrocery incassa gli investimenti più consistenti
Il settore che attrae più investimenti é l’eGrocery, la vendita cioè di prodotti alimentari online, che ha visto una esplosione degli investimenti (+96%) nonostante sia un settore che fino ad oggi non ha remunerato i vc. Se l’eGrocery si pappa il 24% della torta, il Restaurant Marketplace (vendita e delivery di pasti dai ristoranti) si ferma al 21%, perdendo la corona rispetto all’anno scorso. Al terzo posto troviamo quella che AgFunder definisce la Midstream Technologies (l’anello che unisce il mondo agro a quello consumer), che totalizza il 9%, in gran parte grazie a Ginkgo Bioworks.
L’eGrocery ha incassato nel 2017 2,4 miliardi dagli investitori. E’ il mercato cinese a farla da padrone. MissFresch (500 milioni) Yiguo (300 milini), FreschMarket (44milioni). La statunitense Instacart ha incassato 400 milioni, ma la startup più interessante é Eaze (27 milioni) che si occupa di vendita di cannabis online. I cinesi d’altronde dominano la classifica generale, con Ele.me che ha chiuso un miliardo di dollari.
Ma quali sono i fondi più attivi nel settore AgrifoodTech? Al primo posto troviamo Sosv, con 41 deal, seguito da Y Conbinator, con 24 e da SVG Partners (verticale sull’AgTech) con 10. Syngenta Venture, il vc della multinazionale svizzera (acquisita dalla cinese ChemChina da poco) è il corporate venture capital più attivo con ben 5 deal chiusi nel 2017.