Airbnb ha versato 12 milioni in cash nelle casse startup che facilita lo scambio di soldi tra persone via mobile, ma tra decine in bonus per i fonunders e scambi di quote l’ammontare totale dell’operazione ammonterebbe a 60 milioni
Continua la campagna acquisti di Airbnb. La startup di San Francisco compra Tilt per 12 milioni in cash, più altre decine di milioni di bonus per i fondatori dell’app di social payment fondata da James Beshara, che dovrebbero portare il prezzo finale dell’affare vicino ai 60 milioni, come spiega Fast Company. Tilt è uno dei progetti pionieri nei trasferimenti peer-to-peer e consente agli utenti di raccogliere fondi e fare pagamenti all’interno di gruppi persone.
Tilt non è il primo acquisto di Airnbnb. La piattaforma di condivisione di appartamenti sta seguendo una precisa strategia per diventare un leader nel comparto turistico a 360°. Non solo più case, ma la possibilità offerta agli utenti di prenotare biglietti aerei, tour, e godere di “vacanze di lusso”. Così lancia il guanto di sfida alle multinazionali del settore, come Expedia e Accor SA.
Cos’è Tilt
Ci sono alcuni dei più importanti venture americani dietro Tilt, che ha ricevuto negli anni oltre 60 milioni di investimenti. Andreessen Horowitz, SV Angel e altri big della Silicon Valley come Alexis Ohanian, il cofounder di Reddit. Investitori che hanno scommesso sul successo della startup nel mobile commerce, portandola a una valutazione di circa 400 milioni.
Fondata nel 2012, la startup ha ottenuto grande seguito presso i campus universitari, usata da gruppi di studenti per dividere le spese per feste o per una serata a base di pizza. Negli ultimi anni, malgrado i round, la crescita negli Stati Uniti, il principale mercato, è rallentata, i soldi in cassa stavano per finire e il Ceo è andato alla caccia di nuove soluzioni.
È allora che è iniziata una trattativa con Joe Zadeh, il vice presidente nello sviluppo del prodotto di Airbnb. Mesi di trattativa per portare il team e la sua competenza nel payment all’interno dell’azienda in un’operazione che si configura come un acqui-hire (a metà tra exit e assunzione) visto che la maggior parte dei soldi sono stati spesi in bonus per il team. Non è proprio quello che gli investitori avrebbero voluto, ma il fallimento non era una prospettiva poi tanto lontana, come spiega TechCrunch.
Così Airbnb vuole allargare e poi “chiudere” il suo ecosistema
L’acquisto di Tilt si inserisce all’interno di una precisa strategia di Airbnb che con nuovi servizi come Trips, per offrire tour ed esperienze per turisti, e Flights, per prenotare voli che sarà lanciato nei prossimi mesi, punta a prendersi una parte consistente dell’offerta turistica. Con Tilt, Airbnb potrebbe lanciarsi nel settore dei viaggi di gruppo, fornendo agli utenti uno strumento per prenotare e pagare tutti i servizi richiesti (dalla prenotazione del volo, all’affitto della casa per le vacanze, al noleggio dell’auto, all’acquisto di biglietti per tour o altro). Come conferma Joe Zadeh a TechCrunch: «Airbnb e Tilt hanno una visione comune: costruire prodotti che aiutino le persone a incontrarsi e stare insieme. Con l’esperienza e le competenze di Tilt, insieme ai nostri sforzi, possiamo re-immaginare il modo con cui le persone viaggiano in gruppo e accrescere nostri servizi come Trips. Due piattaforme che insieme ti diranno dove stare, cosa fare e con quali persone condividere esperienze».
Quella di Tilt è solo una delle strade. L’altra porta dritto al turismo di lusso: si spiega in questo senso l’altra acquisizione realizzata da Airbnb, quella di Luxury Retreats, un’azienda canadese che opera nel settore delle case vacanza per persone facoltose (300 milioni tra cash e azioni per acquistarla).
Quanto guadagna Airbnb
Nel 2016 l’azienda è arrivata a raggiungere un traguardo che nessuna delle grandi startup inizialmente nate come sharing economy (vedi Uber) sono riuscite a realizzare. Secondo Bloomberg le revenue nella seconda metà del 2016 sono aumentate dell’80%, la prima volta che la startup realizza utili. Secondo le proiezioni le revenue toccheranno quota 3,5 miliardi entro il 2020. E sa che potrà farlo solo se saprà trovare altre fonti di entrate in un quadro in cui il suo modello di business, quello che si concentra sugli affitti brevi, è messo ogni giorno in discussione dalle politiche di molte amministrazioni cittadine che lanciano leggi anti – Airbnb, per difendere le associazioni di albergatori. Los Angeles, Miami, Portland, Toronto, Barcellona e Berlino , sono solo alcune delle metropoli che stanno mettendo il bastone tra le ruote della startup.