Il robot è stato lanciato nello spazio il 29 giugno con il razzo Falcon 9 di Space X
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CIMON: il robot Hal 9000 diventa realtà
SpaceX ha lanciato il suo ultimo razzo nello spazio, destinato alla Stazione Spaziale Internazionale.
Il razzo Falcon 9 trasporta un carico davvero unico: un robot progettato per assistere uno degli astronauti nei suoi esperimenti. Si chiama CIMON (Crew Interactive Mobile Companion) e farà da assistente all’astronauta tedesco Alexander Gerst mentre conduce ricerche scientifiche a bordo della ISS. Ma CIMON, frutto di una collaborazione tra Airbus e IBM, è anche un esperimento per i suoi creatori, un test per verificare se un robot di questo tipo può funzionare così lontano dal server che alimenta la sua IA sulla Terra, e se la sua interfaccia espressiva sarà efficace quando si tratta di comunicare tra macchine e persone.
CIMON ha presentato alcune sfide di design uniche. Per cominciare, come si progetta esattamente un assistente robot quando la maggior parte di noi associa le parole “robot spaziale” con Hal 9000 di 2001: Odissea nello spazio? I progettisti e gli ingegneri di Airbus e IBM hanno optato per una forma che ritenevano non fosse una minaccia: una testa fluttuante dal volto amichevole e neutrale. “La struttura è ampia e circolare per ragioni estetiche” dice Philipp Schulien, il capo ingegnere dei sistemi di Airbus che ha lavorato al progetto. “Il display ha le dimensioni esatte di un volto umano, in questo modo è più naturale parlare con CIMON”. Schulien e il suo team hanno utilizzato una stampante 3D per creare il robot, che è inoltre dotato di 14 ventole che lo spingono all’interno del modulo europeo sulla ISS; arriverà quando verrà chiamato, utilizzando un sistema di navigazione interno che si basa su indicatori visivi all’interno del modulo per determinare la posizione esatta del robot. Il compito principale di CIMON è quello di aiutare l’astronauta tedesco Alexander Gerst a risparmiare tempo durante gli esperimenti. Inoltre è dotato di tre videocamere in grado di registrare l’esperimento, eliminando la necessità sia di un altro astronauta che di documentare e installare videocamere in laboratorio.
L’architetto di IBM Watson Matthias Biniok ha dotato i sistemi di intelligenza artificiale interni del robot delle informazioni sugli esperimenti di Gerst e su fonti esterne come Wikipedia. CIMON può anche suonare musica, giocare, fare chiacchiere e persino comportarsi in modo empatico se un astronauta ha nostalgia di casa. Il team dell’IBM doveva anche tenere conto dell’estrema quantità di rumore nella ISS: hanno utilizzato i clip audio inviati dall’Agenzia spaziale tedesca per addestrare gli algoritmi di apprendimento automatico a riconoscere la voce di Gerst in mezzo al frastuono.
La tecnologia che sta alimentando il cervello di CIMON non è particolarmente innovativa: è solo l’assistente di Watson, addestrato su alcuni documenti relativi allo spazio. Il vero passo avanti è nel fatto che il cervello di CIMON utilizza il Watson Cloud basato sui server di Francoforte della società, il che significa che per ogni domanda posta da Gerst la query deve passare dall’ISS a un satellite esterno, fino a una stazione di terra, verso la Germania, e ancora indietro. Durante i primi prototipi del sistema ci sono voluti otto secondi. Ma attraverso un mix di pre-cache e ottimizzazione della connessione dati, il team è stato in grado di ridurre la latenza a due secondi.
Airbus spera che CIMON funzioni abbastanza bene da inviare future missioni interplanetarie, dove potrebbe teoricamente fungere da confidente per gli astronauti. Per ora, l’efficacia di CIMON sarà misurata in base alla possibilità di ridurre il tempo necessario per eseguire gli esperimenti, non sulla base delle sue capacità di ascolto emotivo. Forse, un giorno non troppo lontano, le sue risposte sensibili e le sopracciglia empatiche aiuteranno un equipaggio in viaggio su Marte.
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