Dopo Gentiloni, Bruxelles lancia un altro avvertimento al governo italiano e lo fa con il numero 2 della Commissione: i fondi non potranno essere usati per tagliare le tasse ma saranno vincolati a piani precisi
Si potrebbe dire che l’Unione europea non sa più come farcelo capire. Perché, dal giorno in cui è stato presentato il Fondo per la ricostruzione e la ripartenza, quel Next Generation Eu figlio del Recovery Fund ideato a Parigi e messo a punto con l’assistenza di Berlino, in quel di Roma si è iniziato a fantasticare su mirabolanti tagli delle tasse. Ma quei soldi saranno un aiuto una tantum, sarebbero sprecati se finissero nel calderone della spesa corrente. Di più: quei soldi, che provengono dalle tasse di tutti i cittadini europei, oltre a dover essere in gran parte restituiti, non potranno essere usati per tagliare le imposte italiane, o passerebbe un pessimo segnale che farebbe dire a quanti osteggiano il progetto (e sono sempre più numerosi) “ve l’avevamo detto: gli italiani non meritano aiuti”. Il Commissario all’Economia Paolo Gentiloni ha già fatto due interventi in pochi giorni per avvertire chi, nella maggioranza, propugna l’idea del taglio delle tasse, che è meglio cambiare rotta (ed è pure troppo presto per cantare vittoria). Oggi è intervenuto il vice di Ursula von der Leyen, il lettone Valdis Dombrovskis, ex falco ma pure principale artefice – assieme a Gentiloni – del Next Generation Eu. E non poteva essere più chiaro di così: l’accesso al Fondo avrà condizioni ben precise. Se non saranno soddisfatte, gli Stati non vedranno un euro.
Cosa ha detto Dombrovskis sul Next Generation Eu
«Gli Stati membri che vogliono le risorse dal fondo dovranno presentare dei piani, nei quali dovranno far capire con quali riforme intendano incentivare la crescita e rafforzare le loro economie contro le crisi». Lo ha ribadito alla testata tedesca Welt il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. «Se non ci sono le riforme, ovviamente non ci saranno neppure i soldi. Questa è una conseguenza logica e così avviene in molti programmi europei», spiega, insistendo su investimenti che «rendano le economie più digitali e più verdi».
Cosa aveva detto Gentiloni
Nel suo ultimo intervento, tramite le colonne del Corriere della Sera, il commissario all’Economia Gentiloni aveva spiegato: «Stiamo parlando di volumi finanziari importanti e i fondi europei richiedono comunque chiarezza di obiettivi e puntualità nel raggiungerli. Chiunque abbia avuto a che fare con i soldi europei lo sa: il piano non funzionerà in modo diverso, con grande chiarezza, puntualità e verifiche. Si faranno a scadenze fisse, con rapporti sullo stato di avanzamento dei piani. L’Italia ha tutte le competenze economiche, amministrative e tecniche per riuscire. Se invece si pensa che ci sia una torta da spartire, allora sprecheremo un’occasione unica».