Il Commissario europeo ammonisce chi nella maggioranza invoca tagli delle tasse: «Nessuna Troika, però molta serietà, se vogliamo cogliere questa occasione». E un settimanale olandese attacca l’Italia: «Lavoriamo per pagare le loro vacanze»
Deve nuovamente intervenire, a stretto giro, il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, per ricordare al governo che il finanziamento che – forse – otterremo da Bruxelles “non è una torta da spartire”. E lo fa perché dalla maggioranza si levano sempre più frequentemente voci di chi chiede di usare i soldi comunitari del #NextGenerationEu o Recovery Fund per tagliare le tasse. Una decisione che dall’Europa non sarebbe né capita né avvallata: l’Ue concederà infatti l’accesso al credito solo in cambio di riforme strutturali volte a rendere più forte il Paese, non tollererà che i miliardi che spettano all’Italia vengano buttati nel calderone della spesa corrente e delle mancette elettorali. Che poi era l’argomento principale usato dai Frugal Four che fino all’ultimo hanno avversato (e continueranno a battersi, l’iter per costruirlo è appena iniziato) il piano di Ursula von der Leyen, sostenendo che siamo pigri e spendaccioni, come ha ribadito una testata olandese proprio in queste ore con una copertina offensiva.
Cosa ha detto Gentiloni
«Bisogna – ha detto il commissario a Federico Fubini – sintonizzarsi con le vere sfide del piano. Che sarà ‘made in Italy’ e non va deciso a Bruxelles o a Lussemburgo, perché questa era la logica dei salvataggi di dieci anni fa. Ma resta comunque un’occasione irripetibile per rimettere in moto l’economia italiana. Servono competenze, lungimiranza, responsabilità politica. Mi viene da dire: nessuna Troika, non diciamo cose ridicole. Però molta serietà, se vogliamo cogliere questa occasione».
Come usare i fondi del Next Generation Eu
Per Gentiloni, «Il piano deve porsi il problema della protezione del lavoro più fragile, delle politiche attive, della correzione delle strozzature che abbiamo nelle regole burocratiche o nel sistema della giustizia. Nel medio e lungo termine anche il debito deve stabilizzarsi e riprendere a calare, grazie a un forte avanzo di bilancio prima di pagare gli interessi. Questi concetti sono nell’ultima raccomandazione che abbiamo mandato all’Italia e sono ben presenti da anni nell’ambizione riformatrice che nel Paese non manca».
Ci saranno condizioni: soldi per riforme
Poi Gentiloni ricorda quanto vi avevamo già anticipato, ovvero che quei soldi saranno strettamente vincolati al raggiungimento di obiettivi concordati con Bruxelles: «Stiamo parlando di volumi finanziari importanti e i fondi europei richiedono comunque chiarezza di obiettivi e puntualità nel raggiungerli. Chiunque abbia avuto a che fare con i soldi europei lo sa: il piano non funzionerà in modo diverso, con grande chiarezza, puntualità e verifiche. Si faranno a scadenze fisse, con rapporti sullo stato di avanzamento dei piani. L’Italia ha tutte le competenze economiche, amministrative e tecniche per riuscire. Se invece si pensa che ci sia una torta da spartire, allora sprecheremo un’occasione unica».
La copertina che offende l’Italia
Il rischio, del resto, è dare ragione a chi, su al Nord, ci dileggia e offende quotidianamente, dipingendoci come fannulloni che ambiscono a vivere alle loro spalle. Una tesi sciocca e ridicola, al limite del razzismo, che alimenta stereotipi ignoranti che certo non fanno onore a popolazioni che si ritengono istruite ed elevate, come quelle del Nord Europa. Eppure ancora oggi perpetrata da un settimanale olandese, che è arrivato in edicola con una insulsa copertina che raffigura il Nord Europa che lavora per pagare le vacanze al Sud.
Questa la sprezzante sintesi delle nostre richieste di aiuto sul Recovery Fund per l’Elsevier Weekblad. La testata di destra, nota per le sue posizioni sovraniste, definisce il piano varato dalla Commissione europea di Ursula von der Leyen “perverso” in quanto sia la Francia sia l’Italia hanno sì un elevato debito pubblico ma anche un forte risparmio privato. L’argomentazione sostenuta dal settimanale, insomma, è che i governi mediterranei non vogliono tassare per permetterci di continuare la bella vita. Ma se esponenti di spicco del governo italiano continueranno a ribadire che occorre sfruttare i soldi comunitari per tagliare le tasse, quel che è peggio è che daremo loro ragione.