Dieci giorni per stilare il progetto di ricostruzione del Paese. La lista degli ospiti e il calendario di un tour de force che, per Conte, è iniziato nell’esatto momento in cui ha annunciato l’evento
Pare che alla fine il nome dell’evento sarà “Progettiamo il rilancio”, nella speranza che la progettazione della ricostruzione del Paese sia meno complessa della definizione degli stessi Stati generali. Da quando sono stati annunciati, infatti, durante l’ultima conferenza stampa di Giuseppe Conte, hanno causato al presidente del Consiglio solo grattacapi. Gli ultimi, tutti politici, sono arrivati ieri sera, con la decisione dell’opposizione di centrodestra di non partecipare, questo nonostante Matteo Salvini avesse precedentemente annunciato che vi avrebbe preso parte. Silvio Berlusconi si era persino spinto oltre, promettendo a Palazzo Chigi che avrebbe convinto i riluttanti alleati – Salvini per la Lega e Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia – a superare le diffidenze e a prendere parte al tavolo. A quanto pare, però, sono loro ad aver convinto il Cavaliere a restare a casa.
E poi ci sono stati i mal di pancia tutti interni alla maggioranza, con il Partito democratico (di cui fa parte il ministro all’Economia, Roberto Gualtieri, che pure si sta occupando dell’organizzazione dell’evento) che giura e spergiura di aver appreso dell’esistenza degli Stati generali solo dalla conferenza stampa di Conte. Da allora, i dem hanno manifestato a più riprese la propria contrarietà, ritenendo inutile imbastire fin da adesso il piano sulla ricostruzione non conoscendo la portata degli aiuti che arriveranno da Bruxelles. Mal di pancia che si ripercuotono anche sulla calendarizzazione dell’evento che, a 24 ore dall’inizio, è ancora in alto mare: non se ne conosce il nome definitivo, appunto, ma nemmeno la durata.
Stati generali, cosa sono e cosa sappiamo
Inizialmente prevista per lunedì 8 giugno per essere subito dopo posticipata (a causa di tutti i problemi che abbiamo riportato), l’apertura degli Stati generali dovrebbe infine tenersi domani, mentre l’ultima giornata dovrebbe – ma di certezze non ce ne sono – essere quella del 22 (non più il 19, come detto in precedenza). La cornice sarà quella di Villa Pamphili, fastosa residenza nobiliare romana realizzata a cavallo tra il Seicento e il Settecento, oggi di pertinenza della Presidenza del Consiglio. Cornice che – fanno notare i maligni – si sposa alla perfezione con il titolo scelto da Conte: gli Stati generali rimandano appunto all’assemblea francese di matrice feudale che si riunì per l’ultima volta proprio nel ‘700, poco prima della rivoluzione del 1789. Sempre i maligni sottolineano che, in quell’occasione, il padrone di casa, dopo averli convocati, finì al patibolo per essere ghigliottinato.
Il premier italiano Giuseppe Conte e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
© Palazzo Chigi
Forse anche per scaramanzia lo stesso Conte nelle ultime ore ha iniziato a insistere su altri nomi, lasciando da parte quell’avventata e poco opportuna definizione. Ma, badando al sodo, agli Stati generali si parlerà di economia, di piani per il rilancio (non per la rinascita, altro nome sfortunato già usato dal premier, che rimanda alla loggia massonica P2) e la ricostruzione e lo si farà con tutti gli attori sociali del Paese e non solo, quindi noi li seguiremo da vicino.
Gli ospiti annunciati
In collegamento con il casino del Bel respiro ci saranno la numero 1 della Banca centrale europea, Christine Lagarde, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. È essenzialmente per lei che Conte sembra aver accelerato con la definizione dell’evento: il prossimo 19 giugno si terrà il primo vertice comunitario (l’altro ieri si è tenuto un Ecofin) sul Recovery Fund e il presidente del Consiglio vorrebbe arrivare al meeting con una lista della spesa, così da dimostrare, soprattutto agli scettici, che il Paese ha le idee chiare su cosa bisogna fare per ripartire. Anche perché, dall’Ue ce l’hanno detto più volte: senza riforme non vedremo nemmeno un euro.
Sempre in rappresentanza dell’Unione europea parteciperanno il commissario all’Economia Paolo Gentiloni e il presidente dell’Europarlamento David Sassoli. Ospiti “facili da invitare” malignerà qualcuno, costituendo la quota italiana in seno alle istituzioni comunitarie, ma comunque ospiti di spicco. Dovrebbe collegarsi anche la direttrice del Fondo monetario internazionale Kristalina Gheorghieva così come Angel Gurrìa dell’OCSE, che proprio ieri ha avvertito l’Italia del drammatico crollo del PIL cui sta andando incontro.
Casino del Bel Respiro di Villa Pamphili
Lunedì dovrebbe essere il giorno della presentazione del piano stilato dalla task force di Vittorio Colao. Dovrebbe seguire (pare martedì se non sempre nella giornata di lunedì) anche una giornata interamente dedicata alle parti sociali, rappresentanti dei lavoratori da un lato e degli industriali dall’altro. Si incontreranno così Conte e il neo presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che finora è stato durissimo sull’operato del governo. Il premier aveva poi parlato degli Stati generali come di una “riunione delle menti più brillanti”, per questo sono attesi gli interventi di esponenti del mondo della cultura e dell’arte, tra cui il senatore a vita Renzo Piano, e le archistar Stefano Boeri e Massimiliano Fuksas.