Prima il sostegno, poi la marcia indietro sulla mutualizzazione del rischio. Le divisioni interne all’UE
Pareva che Roma avesse dalla propria il numero due della Commissione europea nella battaglia per i coronabond. Il vicepresidente Valdis Dombrovskis, ex premier della Lettonia e oggi vice di Ursula von der Leyen, si è però smentito nel giro di poche ore. Prima ha dichiarato di essere a favore della mutualizzazione del rischio, dei coronabond o dei covidbond che dir si voglia. In un’intervista esclusiva a Repubblica ha detto che Bruxelles è pronta ad ogni opzione. Poi il passo indietro, che sa di beffa: «Stiamo esplorando tutte le opzioni – si legge sull’Ansa – i Coronabond hanno molti titoli sui giornali e c’è una controversia politica, ma ci sono molte opzioni in preparazione».
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Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Europea
© Fonte: profilo Twitter Valdis Dombrovskis
Dombrovskis: ci sono tante opzioni
Per usare un eufemismo, nei piani di Dombrovskis, dunque della Commissione Europea, i coronabond non sono tra le priorità. «Lavoriamo al Recovery plan per far ripartire l’economia – ha dichiarato il vice della von der Leyen – Un suo elemento importante sarà il bilancio. Il prossimo quadro finanziario dovrà essere ambizioso e contenere una forte componente di investimenti per sostenere la ripresa».
Nella serrata partita a scacchi tra Roma e Berlino la disputa principale riguarda l’ipotesi di un ricorso “leggero” al MES – ovvero con la sola garanzia di spendere bene i fondi – come proposto dai governi dei Paesi del Nord, mentre stati europei come Italia e Spagna sono più propensi a una mutualizzazione del rischio. La frattura interessa l’intero panorama politico continentale: il vicepresidente della Banca Centrale Europea, lo spagnolo Luis de Guindos, si è detto a favore dei coronabond, così come il leader dei Verdi tedeschi, Robert Habeck. Contraria fin da subito la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il premier olandese, Mark Rutte. I prossimi giorni saranno decisivi per tirare le somme e capire come l’Unione Europea intende affrontare questa drammatica congiuntura economica.