Sulle orme di Draghi: «La BCE è pronta ad aumentare le dimensioni dei suoi programmi di acquisti titoli, nella misura e per tutti il tempo necessari»
L’Unione europea dopo l’impasse iniziale prova ora a rimediare. Questa mattina, come si riportava in un’altra notizia, la numero 1 della Commissione europea, la tedesca Ursula von der Leyen, intervenendo in un Europarlamento insolitamente vuoto con i rappresentanti politici costretti a lasciare diversi scranni vuoti di distanza e altri a seguire la seduta da remoto, ha ribadito le proprie scuse all’Italia per essere lasciata sola “nel momento iniziale del bisogno”, ma ha poi ribadito che l’Europa ora c’è. Il medesimo messaggio arriva oggi da Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea. Anche Lagarde ha qualcosa da farsi perdonare dal nostro Paese (la famosa frase “Non siamo qui per il calo dello spread“ che ha provocato il peggior tonfo di Piazza Affari della storia: -17% circa) e anche lei ora sembra decisa a promuovere una linea di maggiore solidarietà.
Il “pronti a tutto” di Lagarde
«Il consiglio direttivo della BCE è impegnato a fare qualunque cosa necessaria, nel suo mandato, per aiutare l’Eurozona a uscire da questa crisi». Lo ha detto la presidente Lagarde nel suo discorso alla riunione “virtuale” di primavera del FMI. «La BCE – ha argomentato- è pronta ad aumentare le dimensioni dei suoi programmi di acquisti titoli e aggiustare la loro composizione, nella misura necessaria e per tutti il tempo necessario», e a «valutare ogni azione e ogni contingenza».
Sergio Mattarella, Mario Draghi e Christine Lagarde
© Quirinale
Ulteriori sforzi internazionali saranno necessari per contrastare le conseguenze dello scoppio e della diffusione del coronavirus, ha detto Lagarde spiegando che la BCE «sostiene le misure contro la crisi proposte dal FMI» come prestiti di emergenza e la linea di liquidità a breve termine per i Paesi con fondamentali macroeconomici solidi. Si tratta di un segnale molto importante perché l’Italia è la nazione che, secondo tutte le previsioni e in particolar modo secondo le stime del Fondo monetario internazionale, pagherà lo scotto maggiore alla crisi economica che seguirà la pandemia. Isabel Schnabel, membro tedesco del comitato esecutivo della BCE, si è limitato ad aggiungere che sono pronti «a calibrare tutti gli strumenti a disposizione» per fare fronte all’emergenza.
Von der Leyen: “Ripresa non sarà simmetrica”
Anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ribadito circa il rischio che alcuni Paesi vengano lasciati indietro di fronte a una crisi sanitaria che ha colpito tutti ma avrà ripercussioni molto differenti a seconda dello Stato. La pandemia è «simmetrica, ma la ripresa non lo sarà, perché lo shock economico di alcune regioni sarà maggiore di quello di altre, perciò la coesione e la convergenza saranno ancora più importanti del passato». Le parole della presidente della Commissione europea, von der Leyen.