Toccato in giornata il picco storico di -17%. Spread esploso a 261.6. Coronavirus e greggio scatenano la tempesta perfetta
Difficile commentare una giornata come quella odierna. Quando la Borsa perde il 3% in genere si usano termini come “crollo”, “tonfo”, “scivolone”. Come descrivere, quindi, una seduta che ha portato Piazza Affari a chiudere a -16,92%?
Peggio dell’11 settembre
C’è una data che a Piazza Affari ricordano bene: 16 giugno del 1981. In quella seduta Milano andò sotto di 11,76 punti percentuale. Record polverizzato all’indomani del “leave” al referendum sulla Brexit: la Borsa italiana, probabilmente per la stretta parentela con quella londinese (London Stock Exchange Group controlla il 100% di Borsa Italiana S.p.A.) reagì malissimo (globalmente in quella seduta si bruciarono oltre 445 miliardi, quindi eravamo in buona compagnia) e si inabissò fino a meno 12,48%.
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Tutto sommato, in confronto, l’11 settembre a Piazza Affari è stato quasi una passeggiata di salute, -7,79%, anche se ovviamente poi i danni si sono riverberati sulle sedute successive, con gli affossamenti dei titoli legati ai viaggi e i fallimenti di una moltitudine di compagnie aeree, quindi questi sono parallelismi che hanno solo un significato meramente esplicativo, nessun’altra pretesa.
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Il giorno nero delle Borse
Arriviamo quindi a oggi. Anzi, a ieri. Ieri, mercoledì 11 marzo, per il nostro Paese è stata una data storica, destinata a diventare famigerata, per aver visto il Governo varare nottetempo un decreto che blinda gran parte delle attività commerciali e impedisce ai cittadini di uscire di casa se non per ragioni di comprovata necessità. Già questo basterebbe per dare l’input a un film distopico. Oggi, giovedì 12 marzo, sarà la data storica e famigerata di Piazza Affari e per tutte le Borse mondiali.
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E a nulla è servito l’annuncio, nel primo pomeriggio, da parte della Banca centrale europea, di un aumento pari a 120 miliardi del programma d’acquisto di titoli a cui si aggiungerà un allentamento temporaneo dei criteri di vigilanza sulle banche per consentire loro di far circolare il denaro senza subire troppo stress. Anzi, il mancato taglio dei tassi di interesse – atteso dai mercati – unito al nuovo ribasso del greggio e all’isteria da Coronavirus, ormai rubricato dall’OMS come pandemia, più la chiusura degli USA all’Europa, ha creato la cosiddetta “tempesta perfetta”, buttandoci sempre di più in questa insidiosa fase dell’orso.
Il FTSE Mib ha perso -16.92%, portando Milano a ottenere la prestazione peggiore in un Vecchio continente che non sembra riuscire più a risollevarsi. Madrid, che ne frattempo vede aumentare i casi di contagio da Coronavirus, è crollata a -14.06%. Parigi ha lasciato sul campo il -12.28%, Londra è riuscita a restare sotto la soglia psicologica del 10% (-9,81), mentre Francoforte ha chiuso a -12,31%.