La proposta di Emmanuel Macron non sarà decisa il 23 aprile. I negoziati sono appena iniziati
Il Consiglio Europeo di giovedì 23 aprile riunirà i capi di Stato e di Governo per dare il via al pacchetto uscito dall’ultimo Eurogruppo nel quale i ministri delle Finanze e dell’Economia dell’UE hanno inserito gli strumenti finanziari per far fronte alla crisi economica scoppiata con la pandemia. Tra questi c’è anche il Meccanismo Europeo di Stabilità, di cui molto si è discusso con toni anche accesi e ideologici. Nell’ultimo mese, però, si è parlato anche di coronabond, covidbond, eurobond e, soltanto da pochi giorni, di recovery bond e recovery fund. Ma di che si tratta? Dietro a tutte queste parole c’è la volontà da parte di alcuni paesi europei, Italia in testa, di scrivere una nuova pagina della solidarietà europea per condividere i rischi e i debiti di una crisi economica che sta colpendo tutto il vecchio continente.
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Recovery bond: la strada è ancora lunga
Come già aveva dichiarato l’europarlamentare Sandro Gozi nell’intervista a StartupItalia, il Consiglio europeo del 23 aprile non deciderà sui recovery bond e sul recovery fund dal momento che il dibattito tra i Ventisette paesi membri richiederà ancora tempo prima di raggiungere un accordo. Nato su spinta francese, il recovery fund è, appunto, un fondo garantito dal bilancio dell’Unione Europea da utilizzare per emettere i cosiddetti recovery bond (alcuni li hanno chiamati perfino Ursula bond, ispirandosi al nome della Presidente della Commissione Europea von der Leyen). Parigi ha proposto dunque un compromesso che non chiede la condivisione dei debiti passati – ipotesi alla quale da sempre paesi come la Germania si sono sempre dichiarati contrari – ma una mutualizzazione dei rischi che tutta l’Europa troverà lungo il proprio cammino. Titoli di debito comune, secondo i piani dell’Eliseo, inaugurerebbero una nuova e più forte solidarietà comunitaria.
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Angela Merkel
© Bundesregierung
Secondo le ultime indiscrezioni, l’imminente Consiglio europeo darà invece il via agli altri contenuti del pacchetto dell’Eurogruppo, compreso il famigerato MES a condizioni minime per quanto riguarda le spese sanitarie dirette e indirette. Come spiegato nella risoluzione approvata dal Parlamento Europeo pochi giorni fa, i recovery bond sarebbero garantiti dal bilancio comune dell’Unione Europea e nei piani del Presidente francese, Emmanuel Macron, servirebbero anche per vincere la battaglia contro i sovranisti. Come riporta il Financial Times il capo dell’Eliseo ha spiegato che sarebbe un errore marchiano se l’UE lasciasse passare l’idea che «i peccatori devono pagare».