Dopo il +3,2% degli scorsi tre mesi, il prodotto interno lordo della Cina cresce ancora del 4,9% per il terzo trimestre del 2020
Per un’Europa che rallenta c’è una Cina che ha ripreso a correre, sempre più velocemente. Infatti, i dati riguardanti il PIL cinese mostrano un’ulteriore tasso di crescita al 4,9% per il terzo trimestre del 2020. Un dato in aumento rispetto al +3,2% dei tre mesi precedenti, ma più basso delle stime degli analisti, che prospettavano un incremento del 5,2%.
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Cina, economia in definitiva ripresa
Come già riportato nei giorni scorsi da StartupItalia, la ripresa economica in Cina è ormai realtà. Un recente report pubblicato da Intesa Sanpaolo ha evidenziato l’importanza degli investimenti statali nel settore immobiliare e delle infrastrutture nella crescita del colosso asiatico. Investimenti che, però, potrebbero diminuire da parte dello Stato nei prossimi mesi, a causa di una recente regolamentazione delle imprese immobiliari sul mercato azionario. Fatica anche ad esserci una decisa ripresa dei consumi privati, mentre le vendite al dettaglio iniziano a rialzarsi, seppur lentamente, salendo del 3,3% a settembre, dopo il +0,5% di agosto.
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I dati del terzo trimestre 2020 – PIL al +4,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – confermano comunque il deciso rimbalzo dell’economia cinese, che sembra seguire il classico andamento a V. Un tasso di crescita importante ma inferiore alle stime, che prevedevano un +5,2%. Si consolida ad ogni modo il trend in rialzo del PIL della Cina, che nel secondo quarter del 2020 aveva fatto segnare un tasso di crescita del 3,2%. Inoltre, stando a quanto diffuso dall’Ufficio nazionale di statistica, l’espansione su base congiunturale dell’economia cinese si attesta al 2,7%. Meno del 3,2% stimato dagli analisti e, inevitabilmente, molto indietro rispetto all’11,5% precedente.
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Aggregando i dati da gennaio a settembre del 2020, il PIL cinese torna col segno positivo: +0,7%. Questo dopo il pesante crollo, -6,8%, registrato nei mesi più critici per la crisi sanitaria in Cina, da gennaio a marzo scorsi. Da aprile in poi, come detto, solo tassi in crescita: +3,2% da aprile a giugno e +4,9% da luglio a settembre. La Cina è quindi l’unico Paese indicato dalle stime FMI di ottobre in crescita già per quest’anno, con un aumento dell’1,9% del PIL. Il governatore della Banca Centrale Yi Gang prevede una crescita nel 2020 al 2% e un dato positivo nei primi 9 mesi di quest’anno.
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Massimo sforzo sul tracing, la risposta di Pechino alla pandemia
Nel frattempo, per evitare chiusure e ricadute sul piano sanitario, la Cina continua nella sua strategia di tracciamento, con tamponi a tappeto nelle zone dei focolai. È il caso della città portuale di Qingdao, nell’Est del Paese, che ha dichiarato di aver effettuato nel fine settimana 10,9 milioni di test per Covid-19 in cinque giorni. Testando tutta la popolazione della città, dopo che un gruppo di 13 persone erano risultate positive al Coronavirus. Nessun altro dei test effettuati è risultato positivo.
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La campagna di test effettuata a Qingdao è stata realizzata con tempi tre volte più brevi rispetto a un esperimento analogo condotto a Wuhan lo scorso maggio. Le autorità sanitarie cinesi hanno infatti vagliato un metodo di test che consente di avere contemporaneamente le risposte di 10 tamponi. Una strategia che ha sollevato dubbi da parte degli esperti, per credibilità e accuratezza, e che nei Paesi occidentali viene utilizzata di rado.