Ben il 16% del personale. Per il CEO Drew Houston, la causa è il rallentamento della crescita economica e l’avvio dell’era dell’intelligenza artificiale
Proprio qualche giorno fa abbiamo dedicato il nostro dossier del mese di aprile al capitolo layoff delle società tecnologiche che stanno tagliando gli organici. Questa è la volta del gigante del cloud storage Dropbox che si unisce alla lista delle realtà che stanno operando tagli, con il licenziamento di altri 500 dipendenti in organico, pari a circa il 16% dell’intera forza lavoro dell’azienda. In una nota ai dipendenti pubblicata all’interno del blog ufficiale, Il CEO di Dropbox Drew Houston attribuisce i licenziamenti al momento difficile che sta vivendo l’economia mondiale, ma afferma anche che i tagli consentiranno alla società di costruire la sua divisione di Intelligenza Artificiale.
La lettera del CEO Drew Houston
Il CEO Drew Houston riporta parole simili a quelle di suoi omologhi che si sono precedentemente incamminati sulla strada dei licenziamenti, e in una lettera ai suoi dipendenti afferma: «Anche se la nostra azienda è redditizia, la nostra crescita è rallentata. […] I venti contrari del rallentamento economico hanno messo pressione sui nostri clienti e, a sua volta, sulla nostra azienda», spiegando ancora che alcuni investimenti previsti, con questa congiuntura politico-economica, oggi non sono più sostenibili.
Ma nella comunicazione afferma anche che i tagli consentiranno all’azienda di costruire una nuova Business Unit dedicata all’Intelligenza Artificiale: «In un mondo ideale, sposteremmo semplicemente le persone da una squadra all’altra. E lo abbiamo fatto quando è stato possibile. Tuttavia, la prossima fase di crescita richiede un diverso mix di competenze, in particolare nell’intelligenza artificiale. Negli ultimi due anni abbiamo portato grandi talenti in queste aree e ne avremo bisogno ancora di più».
In passato il CEO Houston aveva già mostrato interesse verso l’intelligenza artificiale e il servizio di file hosting ha introdotto alcune funzionalità specifiche, come ad esempio, l’introduzione nel 2018 del riconoscimento automatico del testo. Non è ancora chiaro quali saranno i team di lavoro colpiti dalla nuova ondata di licenziamenti (315 perone erano state già licenziate nel 2021), ma Drew Houston ha parlato genericamente di “consolidamento”. Dropbox ha lanciato diversi servizi secondari negli ultimi anni, come un gestore di password e funzionalità dedicate al backup.
Tra le aziende che hanno avviato corpose campagne di licenziamenti, c’è Amazon, che ha tagliato 18.000 posti a inizio anno, seguiti da ulteriori 9.000; situazioni simili si sono registrate in Disney, Ericsson, Spotify, Google e Microsoft.