Da gennaio 2025 sarà disponibile il bonus anziani, un contributo mensile di 850 euro per persone con almeno 80 anni, un ISEE sotto i 6.000 euro e gravi necessità assistenziali che sono già titolari o hanno diritto all’indennità di accompagnamento. I fondi, esenti da tasse, potranno essere usati solo per pagare badanti con contratto regolare o servizi di assistenza qualificati. La misura, introdotta con un decreto legislativo del marzo 2024, prevede criteri di accesso molto stringenti che ne limitano la platea a circa 25mila persone in tutta Italia. Ecco, quindi, come funziona e chi ne può fare domanda.
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Bonus anziani 2025, chi lo può richiedere?
Il bonus anziani over80 sarà erogato a partire dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025. La misura è rivolta esclusivamente a persone con almeno 80 anni di età che si trovino in particolari condizioni economiche e di salute. Per poter beneficiare del bonus anziani, è necessario soddisfare contemporaneamente i seguenti requisiti:
- avere almeno 80 anni;
- avere un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore a 6.000 euro;
- Essere in uno stato di “bisogno assistenziale gravissimo”, una condizione che sarà valutata dall’INPS e da una commissione ministeriale specifica;
- Essere già titolari dell’indennità di accompagnamento (531,76 euro mensili nel 2024) oppure avere i requisiti per richiederla, come invalidità totale, incapacità permanente di camminare senza aiuto o necessità di assistenza continua nelle attività quotidiane.
Come funziona il bonus?
Chi riceverà il bonus, avrà un totale mensile di circa 1.381 euro, considerando anche i 531,76 euro dell’indennità. L’intero importo, così come l’indennità di accompagnamento, sarà esente da tassazione. L’erogazione è prevista per un anno, da gennaio a dicembre 2025. Al momento non sono state rese note le modalità specifiche per presentare domanda. Tuttavia, è probabile che la richiesta debba essere inoltrata tramite l’INPS, che effettuerà le verifiche sui requisiti. Maggiori dettagli sulle procedure saranno comunicati dal Governo nei prossimi mesi. I fondi potranno essere spesi esclusivamente per pagare badanti o assistenti domiciliari con contratto regolare, conforme ai contratti collettivi nazionali del settore oppure acquistare servizi di cura e assistenza forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale.
Se l’INPS verifica che il contributo è stato utilizzato per scopi diversi, il bonus sarà revocato e le somme già percepite dovranno essere restituite. In ogni caso, l’indennità di accompagnamento resterà garantita.