Il decreto legislativo 29/2024 introduce un bonus anziani mensile per coloro che non sono autosufficienti, venendo incontro alle esigenze di una fascia particolarmente debole della nostra popolazione. In particolare, gli obiettivi sono quelli di prevenire la vulnerabilità e promuovere la salute, l’invecchiamento attivo, la medicina preventiva e l’uso della telemedicina, combattere l’isolamento sociale e la mancanza di legami affettivi, favorire il mantenimento delle capacità fisiche, cognitive e sociali e promuovere l’accesso alla tecnologia. A queste iniziative si aggiungono, poi, misure di assistenza come la nuova Prestazione Universale che, integrata all’indennità di accompagnamento già esistente, offrirà un supporto mensile di poco inferiore ai 1.400 euro. Scopriamo assieme come.
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Come funziona il bonus anziani
Il decreto Anziani ha introdotto un bonus (per ora in via solo sperimentale) di 850 euro mensili a favore delle persone anziane non autosufficienti. Tale bonus si affiancherà all’assegno di invalidità, nonché all’indennità di accompagnamento, che garantisce ai beneficiari un bonus mensile di 531,76 euro. Con il bonus Prestazione Universale, le persone anziane potranno beneficiare di un contributo pari a 850 euro al mese, ovvero 11.050 euro all’anno. Il bonus erogato con tale misura servirà a tutti quegli anziani incapaci di provvedere a sé stessi e dovrà essere impiegato per il pagamento di collaboratori domestici o per l’acquisto di servizi di assistenza agli anziani.
Chi ne avrà diritto
Secondo alcune stime, la platea dei potenziali beneficiari del bonus sarà piuttosto circoscritta, a causa dei requisiti particolarmente stringenti previsti dal Decreto Anziani: si parla infatti di un massimo di 25mila persone. Tra i requisiti per beneficiare del bonus ci sono:
- un’età anagrafica di almeno 80 anni;
- il reddito Isee non deve superare i 6.000 euro;
- i richiedenti devono dimostrare di avere un livello di bisogno assistenziale gravissimo.
La scelta dei criteri con cui identificare il livello di bisogno assistenziale gravissimo sarà di competenza di una commissione tecnico-scientifica, i cui componenti saranno scelti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. La valutazione circa l’effettiva sussistenza del livello di bisogno assistenziale gravissimo spetterà, invece, all’Inps. L’ente previdenziale dovrà, infatti, valutare se i richiedenti abbiano i requisiti necessari ad ottenere il bonus.
A quanto ammonta il bonus anziani
In termini di importi, si prevede una ripartizione in due quote:
- una prima quota sarà fissa e corrisponderà all’importo erogato con l’indennità di accompagnamento, che nel 2024 è pari a 531,76 euro;
- Una seconda quota, pari ad 850 euro, avrà una funzione integrativa ed è qualificata come assegno di assistenza.
Questa somma sarà utilizzabile esclusivamente per l’acquisto o l’accesso a determinati servizi, come assistenza alla propria persona da parte di collaboratori domestici o ancora servizi, forniti da imprese private, di cura e assistenza agli anziani. L’utilizzo degli 850 euro è, quindi, limitato a un certo tipo di spese. Ne consegue che, qualora parte del bonus non sia utilizzato, le somme rimanenti devono essere restituite. Inoltre, si segnala che l’importo non forma reddito e non può essere soggetto a pignoramento. Per presentare la domanda sarà necessario attendere la fine dell’anno e dovrà essere richiesta telematicamente attraverso il portale dell’Inps.