Autore: Paolo Venturi

Paolo Venturi

Direttore di AICCON e The FundRaising School, prima scuola italiana sulla raccolta fondi.Componente del Consiglio Nazionale del Terzo settore e del Comitato Scientifico della Fondazione Symbola, del CNV - Centro nazionale per il Volontariato e della Social Impact Agenda per l'Italia.Membro dell'Advisory Board di Nesta Italia, della Consulta della cooperazione Regione Toscana e della Consulta della cooperazione sociale della Regione Emila-Romagna.Docente di imprenditorialità sociale e innovazione sociale presso Università di Bologna (CAF in Welfare Community Manager - Master in Economia della Cooperazione) e numerose altre università ed istituzioni.Fa parte della redazione della Rivista Impresa Sociale, collabora con numerose testate e blog fra cui Il Sole 24 Ore e Vita Magazine.Curatore di numerose ricerche e pubblicazioni tra cui gli ultimi due Rapporti sull’’Impresa Sociale in Italia (Iris Network e Altraeconomia), “Imprese ibride. Modelli d'innovazione sociale per rigenerare valori” (Egea), “Ibridi organizzativi” e la “Formazione continua nella cooperazione” (Il Mulino)

Già oggi esistono 15.000 imprese sociali, ma secondo l’Istat ma il numero potrebbe essere molto più alto nel prossimo futuro. Il risultato di questa grande trasformazione interna è che oggi dei 70 miliardi di euro generati in ambito nonprofit 50 sono “market oriented”. Non male per un settore solitamente rappresentato come dipendente da enti pubblici e da contributi una tantum